[b]Spagna – Germania 83-55 [/b]
E’ grosso il rammarico per vedere in questo quarto di finale, l’inno tedesco al posto del nostro, ma la Germania si è guadagnata sul campo il dubbio privilegio di incontrare i padroni di casa.
Si inizia con Nowitzki che fa capire a tutti che non ripeterà la serata dispari al tiro della sera prima ed apre con una tripla, ma poi c’è una pausa di venti minuti a causa del cronometro bloccato e l’impotenza dell’organizzazione spagnola. Dopo un lungo (secondo) riscaldamento si torna in campo e la Germania domina a rimbalzo d’attacco trovando tanti extrapossessi. Calderon è molto coinvolto in attacco, ma il primo parzialino arriva dalla coppia Gasol-Garbajosa che con 3 stoppate del Grizzlie e 5 punti del Raptor scappano a +7, salvo poi ritrovarsi in scia i tedeschi grazie ad una tripla allo scadere dello scatenato Demirel.
I tedeschi ricuciono completamente lo strappo con una penetrazione interessante di Demirel, ma subiscono moltissimo l’uscita dell’unica presenza credibile a centro area in Femerling per il terzo fallo. Da quel momento Gasol diventa dominante in post basso, segna e fa segnare. La difesa della Spagna arriva al limite dell’asfissia e cinque punti di un Calderon carico come una molla portano al massimo vantaggio le furie rosse, proprio alla sirena dell’intervallo lungo.
L’inizio di secondo tempo è un autentico incubo per i bianconeri che faticano a trovare addirittura il tiro nei loro attacchi, mentre dall’altra parte sempre Calderon si erge a leader e lucra sei punti, frutto di una tripla e tre liberi. La leadership del playmaker dei Raptors è contagiosa, la Spagna passa a zona e continua a mordere, mentre in attacco fa praticamente quello che vuole. L’highlight del match è un pick and roll centrale tra Rudy e Gasol che termina con un arcobaleno schiacciato dal numero 4 che fa esplodere tutti, commentatore compreso. E’ il Rudy time: prima segna un canestro di puro talento, poi ruba la palla e vola a schiacciare ed infine piazza la tripla che regala il +23 ai suoi e manda praticamente i titoli di coda già a tre minuti dalla fine della terza frazione.
Hernandez sul +22 con partita morta e sepolta, gioca la carta della zone press di cui non si capisce molto l’utilità, ruba due palloni ed inveisce sul cadavere dei tedeschi che si godranno la presenza a Pechino e dimenticheranno presto la partita di questa sera.
Nel quarto periodo quando il distacco è dilatato stabilmente sui 30 punti, entrano due giocatorini del calibro di Cabezas e Berni Rodriguez in grado di mettere sei punti, nonchè fare i titolari nel 70% delle altre squadre della competizione. La Spagna è troppo per quasi tutti e se l’intensità della difesa è quella mostrata oggi ci sarà poco da fare, anche per un’evetuale Lituania.
Menzione d’onore al commentatore Andres Montes che riesce a rendere divertente e incalzante un quarto periodo che non passerà agli annali per essere stato il più combattuto. Il suo [i]”Ratatatata[/i] dopo ogni bomba importante è qualcosa di unico.
[b]MVP Spagna:[/b] forse Calderon, ma la grande prestazione nel momento del break di Rudy Fernandez e la sua disarmante facilità nel giocare a pallacanestro fanno pendere la bilancia verso di lui. Grande prestazione per una stella, ormai, di prima grandezza.
[b]MVP Germania:[/b] Finchè è rimasto in area nel primo tempo la Germania è rimasta a galla, quando è uscito è partito il primo break avversario. Se Patrick Femerling è l’mvp della squadra, c’è poco da sperare.