Il ritorno dietro i banchi di scuola ci metti tutti nellumore da voti, valutazioni, punizioni dietro la lavagna: vediamo allora chi sono stati i buoni e i cattivi di questo mercato estivo 2007.
[b]Buoni[/b]
Beh, qui è facile, si parte naturalmente dai chiacchieratissimi [b]Boston Celtics[/b].
Solo un piccolo esempio, per dare unidea. Avete provato negli ultimi due mesi, pur in questa nazione con il calcio tatuato sulla cicatrice della lobotomia, ad andare in uno di quei pochi negozi sportivi che vendono articoli legati al basket (NBA, poi!) e cercare qualcosa relativo ai Celtics?
Da sempre presenti sugli scaffali, perchè in fondo qualche nostalgico lo trovi sempre, dalla diffusione delle notizie della trade non si trova più nulla. Tutti i tifosi dormienti o in stato comatoso si sono risvegliati allimprovviso e hanno sentito la necessità di dare un obolo alla causa per ottenere un vessillo che confermi la loro appartenenza alla gloriosa franchigia biancoverde.
Pierce, Allen, Garnett nella stessa squadra.
Per chi li ha considerati sempre belli, ma fondamentalmenti molli, perdenti, finti, non è che sia cambiato molto. Ma per chi pensava che necessitassero solo di una possibilità reale per vincere, è cambiata la geografia del campionato.
Dopo il capolavoro delle trades, il nostro Danny si è messo al lavoro per mettere un po di guarnitura attorno alle sue star. Compito facile, visto che le sue promesse di vittorie e gloria erano abbastanza credibili, ma comunque non scontato, non essendo rimasto molto spazio sotto il cap.
Anche qui i risultati sono stati di ottimo livello: Eddie House, Scott Pollard, ma soprattutto James Posey. Quello che manca in maniera evidente è un playmaker di spessore (quello più credibile che risiede oggi nel massachussett siede in giacca e cravatta sul pino dei Cs), anche se Ainge si ostina a dire che più o meno tutti in squadra possano portare palla. In realtà si spera più che altro nella maturazione di Rondo, perchè le altre opzioni sono buone più che altro per situazioni di (estrema) emergenza. House si è affrettato a ricordare che a inizio carriera era un playmaker. I suoi compagni di allora parlano di evidente falso storico.
Notizia più di folklore che cestistica, il corteggiamento di Ainge a Reggie Miller. Non avrebbe aggiunto assolutamente niente a questa squadra, ma lidea di rivedere lo zio Reggie in calzoncini corti, per qualche giorno ci ha fatto sognare tutti.
I miei dubbi restano principalmente sullallenatore: non se ne discute la voglia, la serietà o letica lavorativa. Ma sembra purtroppo un neopatentato con in mano una Ferrari. Sarà sufficiente?
Sinceramente non vedo lora di seguire la loro prima partita.
[b]New Jersey Nets[/b]
Chiariamoci: qui sono inseriti nei buoni perchè il roster di questanno è migliore del precedente, e perchè la direzione ha fatto onestamente il meglio che si riusciva con quel che aveva a disposizione.
Candidati al titolo? Nemmeno a parlarne.
Fatta questa dovuta precisazione, volevo solo sottolineare le due mosse più significative dellestate in palude: la riconferma di Vince Carter, e la firma di Magloire.
La prima era in assoluto la cosa più difficile: Carter era dato partente per qualsiasi destinazione possibile, e la sua partenza avrebbe aperto la strada anche alladdio di Kidd.
Invece i Nets hanno avuto il merito di convincere il loro gruppo a credere nelle proprie possibilità, e a darsi unaltra occasione.
Magloire è un giocatore indecifrabile: fisico da centro vero, buoni movimenti sotto, alcuni lampi da stella sparsi per tutta la carriera, perfino una partecipazione (abbastanza fuoriluogo, in realtà) alla partita delle stelle. Il tutto però diluito in una carriera fatta di attese tradite e cifre anonime.
Ci sono però due considerazioni da fare: i Nets hanno finalmente qualcosa di consistente da esibire sotto canestro, ma soprattutto il buon Jamaal verrà sottoposto al trattamento Kidd: tre esterni da favola e un playmaker che fa sembrare Jabar qualsiasi lungo con cui gioca; come dire: ora, o mai più. A questo si aggiunga il ritorno dallinfortunio di Krstich, che verrà probabilmente spostato in posizione di 4, avete lidentikit di una squadra che a est può fare molto bene. I miei dubbi (soprattutto di mentalità vincente) su Kidd e Carter restano, e credo che le retine possano porsi come traguardo più alto (e parecchio ambizioso) la finale di conference.
Comunque un buon risultato.
[b]Menzione donore[/b]
Buona anche lestate di [b]Blazers[/b] e [b]Twolves[/b]. Queste due squadre difficilmente faranno meglio dello scorso hanno. Però, a differenza della passata stagione, questanno hanno una speranza, una direzione. Tramite il draft e gli scambi hanno accumulato quintalate di merce di grande valore, ovvero per ogni squadra 6-7 giovani molto promettenti (per Minnie Jefferson, Green, Gomes, Telfair, Brewer, oltre a Foye e McCants, per Portland Oden, Frye, Alridge, Roy, Webster, Jack) dai quali è lecito aspettarsi la fioritura di almente 2 stelle ciascuna, più tanto materiale da scambiare. Il processo sarà lungo (soprattutto a Portland, su cui si è abbattuta la tegola dellinfortunio termina-stagione proprio di Oden), però limpressione è che sia iniziato nel migliore dei modi, vista anche la situazione di perenne immobilismo da cui si proveniva le scorse stagioni.
[b]Cattivi
Miami Heat[/b]
Qui partiamo col botto. Un mix di scarsa flessibilità salariale, pessima strategia e tempismo, idee confuse, sfiga e in generale appeal della squadra in calo, hanno prodotto unestate che è riuscita a superare (anche se di poco) la ridicola campagna acquisti dei Lakers.
Si è visto un po di tutto.
Lintero reparto di ali piccole (Kapono, Jones e Posey) è stato regalato in beneficenza, lasciandoli partire come free agent senza nemmeno fare una piega. Oggi Miami come 3 può schierare Walker (che se ancora ritengo sia un lusso come sesto uomo per le posizioni 3 e soprattutto 4, come titolare in 3 è drammatico), oppure Wright, per un quintetto terribilmente sottodimensionato, sia come altezza che come talento.
Si aggiunga che, per non lasciare nulla di intentato, il più forte (e indispensabile per Miami) dei 3, ovvero Posey, lhanno lasciato andare a rinforzare la principale contender a Est, ovvero Boston.
Siamo in odore di capolavoro.
La brillante strategia del confermatissimo GM della Florida è continuata con il saccheggio degli ospizi (firmato Penny Hardway, visionato Allan Houston, Reggie Miller interessante, ma ha detto di no lui…) e con gli scarti degli altri (dopo unestenuante partita a ciapa no col resto della lega gli Heat sono riusciti a strappare la firma al temibilissimo Smush Parker).
Poi gli scambi, con Williams e Doleac in un grosso pacco regalo, che hanno fatto il giro di tutta America per tentata vendita. Nessuno però ha abboccato.
Ma dove Miami è stata semplicemente insuperabile è stato nel mercato dei Free Agent.
Potrei farvi lelenco dei giocatori seguiti dagli Heat che hanno deciso alla fine di firmare altrove (o che sono stati trattenuti dalle rispettive squadre), ma vi basta prendere lelenco dei free agent di questa estate: ecco, Miami ci ha provato letteralmente con TUTTI, ma ha rimediato una fila di due di picche ben oltre il limite dellimbarazzante…
Siamo partiti con la stella del mercato (?!) Rashard Lewis, fino ad arrivare al non proprio decisivo Charlie Bell, ma tutti indistintamente si sono diretti altrove.
Milwaukee addirittura ha buggerato Miami 2 volte, confermando prima Mo Williams, e poi, appunto, Bell (mossa questultima priva di senso, visto che 1) il giocatore ha più volte dichiarato in pubblico di non voler più giocare in Wisconsin, 2) nel suo ruolo erano già ben coperti, 3) hanno pure dovuto dargli un sacco di soldi…).
Perfino Payton (al momento unico play di riserva della squadra) ha detto che non tornerà a Miami, e sta valutando se ritirarsi o fare unultima stagione nella nativa Oakland.
Insomma, buchi di roster clamorosi alle posizioni 1 e 3, letà media più alta della lega, levidente assenza di motivazioni di molti giocatori. Questa stagione sembra buttata prima ancora di cominciare (buttata in ottica anello, resta comunque probabile che Miami faccia i playoffs, e al limite che superi il primo turno…), il consiglio per la dirigenza è di fare un mercato eccezionale la prossima estate, o il pur leale e paziente Wade comincerà a parlare di cessioni…
[b]LA Lakers[/b]
Ormai è lotta a due.
Kupchak e Isiah Thomas si sfidano allultima vaccata per il premio alla carriera di peggior GM della storia.
Bisogna dire che Isiah, liberandosi del mulo parlante, e prendendo un Randolph sempre problematico, ma di indubbio talento, e soprattutto di peso sotto canestro, ha messo un piede in fallo realizzando il primo scambio della sua carriera in cui NY non ci abbia palesemente perso, ma sia andata almeno in pareggio. Questo madornale errore rischia di compromettere la sua perfetta media inglese, specie nel momento in cui il collega ha tentato laffondo.
Ecco un breve sunto delloperato del buon Mitch degli ultimi 3 anni.
Siamo partiti bene, dividendo la coppia della decade (Kobe e Shaq), e quindi privando con ogni probabilità i suoi tifosi di almeno 3, 4 titoli.
Colpa di Kobe che voleva primeggiare? Di Shaq che voleva troppi soldi per il rinnovo? Di Buss che non voleva legarsi troppo a Shaq?
Non si sa, e non importa. La grandezza consiste anche nel partecipare a una vaccata, non necessariamente nel provocarla…
Certo, in cambio abbiamo avuto una gran contropartita: un Odom, che sembrava finalmente pronto a sbocciare, e che invece si è drammaticamente involuto (complice anche il sempre simpatico e collaborativo compagno di squadra con l8/24…), e Caron Butler.
Ma il cervello del nostro è sempre in movimento, e Butler parte alla volta della capitale, in cambio del fenomenale Kwame Brown. Il primo è arrivato allASG, il secondo (quando non è rotto) langue amorfo a fianco al trono di re Phil.
Due tiri, due centri, parte la ricerca del terzo per ricevere la bambolina.
Così Mitch inizia a battere la pista dellest.
Arriva come (lautamente pagato) free agent Radmanovich, che nellinfortunio più improbabile della storia del basket (soprattuttto per uno che giochi anella solatia california) si rompe andando in snowboard.
Caspita, che infortunio cool, però…
Kobe comincia a dare visibili segni di insofferenza, e a far gentilmente notare che gradirebbe avere almeno un compagno di squadra che arrivi almeno dal CSI italiano.
Kupchak però ormai ha imparato la lezione: se si muove, fa un danno, e così si mette in sciopero da scambio.
I nets vorrebbero mandargli il sempre scontento Jason Kidd, ma lui niente.
Al grido di Bynum o morte, il prode GM nicchia.
Nel frattempo unaltra brillante stagione si conclude, con i Lakers nuovamente eliminati al primo turno.
Kobe è fuori dalla grazia di Dio, e tuona su tutti i giornali che vuole compagni più forti, oppure essere ceduto.
Il suo GM, pieno di risorse e di senso dellumorismo gli porta Coby Karl, Larry Turner , Elton Brown Javaris Crittenton, Sun Yue. Cè anche un piccolo fraintendimento quando si reca tronfio da Bryant dicendo: ho preso Gasol!. Subito dopo però si scopre che trattasi del fratello scarso.
Le voci di mercato si rincorrono per tutta lestate.
Prendiamo Garnett, no prendiamo J. Oneal, no prendiamo Gasol. Forse Stoudamire… Kirilenko?
Siamo quasi ad ottobre, e i nomi citati sopra sono gli unici acquisti dei Lakers, con lesclusione di Fisher, finalmente un play decoroso per i lacustri. A questo proposito Kupchak si scusa subito e si difende: non è colpa mia, è arrivato da solo!.
Parole sacrosante.
A questo punto anche la sorte aiuta il nostro eroe nel suo diabolico piano di demolizione dei tifosi gialloviola: non solo Garnett non è arrivato, ma ha firmato con gli eterni rivali dei Celtics.
Tripudio.
Il publico innalza dei peana al grande condottiero, ma purtroppo un piccolo errore nel finale gli toglie la gioia del percorso netto: si è liberato di Smush Parker.
Anche i migliori sbagliano.
Tutto da rifare…
Mi fermo qui, perchè anche oggi sono andato lungo (ma del resto era un mese che non scrivevo un NMTPG).
Giusto una citazione per altri cattivi, meritevoli almeno di un saluto.
[b]Orlando Magic[/b]: un mare di soldi al super-inconcludente Rashard Lewis: chi è disposto a scommettere che la sua media punti questanno scenda? Certo, per fargli posto hanno dovuto privarsi di un lungo finalmente promettente e con caratteristiche perfettamente complementari alla loro stella, ma se hai la possibilità di prendere Lewis a prezzo di saldo, che fai, lasci?…
[b]Philadelphia 76ers[/b]: lineffabile Brown (che rispetto ai due grandissimi GM geniali citati sopra è decisamente indietro, ma non certo per mancanza di capacità, solo perchè ha iniziato tardi…) ha ritenuto il suo roster già sufficentemente competitivo, e quindi è rimasto sostanzialmente immobile (a meno di considerare movimento lacquisto di Reggie Evans…) nel mercato estivo. Tanto lanno prossimo avranno un sacco di soldi per i free agent. E che ci vuole? Chiedete a Miami…
[b]Toronto Raptors[/b]: chi troppo e chi niente. Toronto acquisisce altri buoni giocatori: Kapono, Delfino, Baston.
Ora a roster hanno Ford, Calderon, Bargnani, Garbajosa, Parker, Graham, Nesterovich, oltre a Kapono e Delfino. Tutti forti, buoni giocatori, ma almeno al momento nessuna stella. Lunica stella della squadra è Bosh (che comunque non sposta le montagne, e che nei playoffs è stato drammatico).
Bello il roster internazionale, bene il run and gun, evviva la squadra con molte opzioni e assetti differenti.
Ma lipotesi di prendere qualche decisione, indicare una via e tenere solo i giocatori funzionali a quel progetto, scambiando gli altri?
[b]Utah Jazz[/b]: qui, più che di cattiveria è giusto parlare di sfortuna, perchè la dirigenza Jazz appare abbastanza incolpevole di quanto accade al proprio roster.
Prima se ne va Fisher, per motivi familiari, poi parte il giallo Kirilenko: torna, non torna, resta in Russia, vuole uno scambio, chi lo sa. Scrive i suoi pareri ondivaghi su un blog dalla russia, probabilmente inseguito dal KGB.
Limpressione è che 1) il giocatore si stia comportando in maniera molto poco corretta e professionale. 2) AK47 non ha capito che quello dei Jazz è il contensto migliore per esaltare le sue doti e coprire i suoi difetti.
Il giocatore ai Jazz serve parecchio, e il suo contratto lungo e oneroso rende complicati gli scambi.
La situazione è in stallo. Nel frattempo il mio consiglio per il russo è di iniziare a crescere…
[b]SanAntonio Spurs[/b]: parliamo di inezie, e per di più ancora da dimostrare sul campo.
Però nel loro caso anche solo il sospetto che uno scambio non sia finito nettamente a loro vantaggio fa notizia.
E viste le performance di Scola agli Europei, forse questa volta lo scambio Spanoulis-Scola pende a favore dei Rockets…