Andare ad Istanbul in casa dell’Efes e pensare di vincere sarà affar difficile per tutti, nonostante il cattivo inizio di stagione degli uomini di Blatt, perchè uno dei migliori allenatori d’Europa ha una disposizione di talento e profondità quasi paragonabile alle corazzate greche ed anche se alcuni di essi (Penn ed Erdogan) non sono ancora al massimo, rimane una squadra dal grande talento e dalla possibile amalgama vincente.
La partita di ieri sera per Milano serviva più che altro per continuare quel processo di ripresa iniziato con la vittoria di domenica ai danni della Benetton, infatti qualche piccolo passo avanti è stato ulteriormente fatto.
La squadra di Caja parte molto bene in difesa ed in attacco trova un Bulleri ispirato che propizia un 7-0 decisamente inaspettato, ma il ritorno dei turchi non tarda ad arrivare con alcune giocate molto interessanti vicino a canestro di Gregory e un dominio (non del tutto espresso) da parte di Woods nel pitturato che ha centimetri da regalare in beneficienza.
Andre Hutson entra dalla panchina ed è il migliore dei suoi con una grandissima attività fisica sotto i tabelloni, sporca tanti rimbalzi avversari e riesce a portare a casa ben quattro punti di pura voglia dalla spazzatura tecnica del match. Al primo riposo Milano è ampiamente in partita, senza la brillantezza iniziale ma pur sempre a contatto.
La seconda frazione è quella che segna la partita. La zona perpetua di Milano comincia ad essere attaccata coi crismi dagli avversari che trovano tante soluzioni aperte da dietro l’arco soprattutto con Nicholas, assieme alla verve sempre presente di Hutson e ad un Gregory davvero incisivo e fisico nel primo tempo.
Milano si ferma in attacco, tutto è dato all’improvvisazione e questo scatena degli orridi tiri di Vuckevic (impalpabile) e Bulleri che scatenano il contropiede turco. L’emblema della situazione emotiva del match sono le due azioni finali con Bulleri che gioca una mezza ruota con Vukcevic e gli regala un tiro più che buono con qualche secondo sul cronometro, il ferro rifiuta il tiro, la palla va in mano a Nicholas che arriva a due metri dalla linea dei 6.25 e spara una bomba che dal potenziale -12 rispedisce l’AJ a -18.
Quello che di buono c’è è che Bulleri in questo inizio di stagione si sta comportando da vero capitano ed è sempre l’ultimo ad abbandonare la nave ed il primo ad essere intenso, lo testimoniano i suoi 18 punti e 4 assists.
Nel terzo quarto il distacco rimane pressochè invariato con Milano leggermente più intensa sui due lati del campo ma incapace, con le sue rotazioni piuttosto ridotte, di ricucire lo strappo che Nicholas con un incredibile gioco da 4 punti rintuzza ogni qual volta si faccia piu convinto.
Nell’ultimo periodo l’Efes si rilassa un pò, Milano ha il pregio di crederci e provarci fino in fondo (vero miglioramento dell’ultima settimana) e riesce con un Gaines finalmente incisivo, un Sesay comunque positivo e un Watson appena decente a ritornare fino al -9. La rimonta non si compie fino in fondo a causa di tre azioni offensive gestite dal trio Sesay-Gaines-Bulleri buttate al vento che sanciscono l’80-70 finale e una sconfitta meritata, ma tutt’altro che trascendentale.
Gallinari ancora assente dalla gara con Rieti non si è aggregato alla squadra, ma dovrebbe essere disponibile da domenica nella trasferta di Montegranaro. Il suo rientro è fondamentale per fornire altri tipi di rotazioni e freschezza atletica a chi come Vukcevic (per motivi anagrafici) o Watson (per motivi fisici) con l’andare della partita tende ad essere meno lucido. La notizia è che ieri sera per otto minuti anche Tourè ha calcato il campo dell’Abdi Ipecki, Caja sembra voler integrare Hervè nella squadra, ma sinora il suo utilizzo sembrerebbe dire il contrario. Per quanto riguarda Gadson il suo taglio sembra più che una possibilità a pannaggio di Melvin Booker per fornire un pò più di playmaking nei momenti di riposo di Bulleri.
Tanti i punti interrogativi per questa squadra, a partire dalla società che potrebbe essere rilevata da Giorgio Armani, il quale ha lasciato più di uno spiraglio aperto. Inoltre si fanno i nomi di Sasha Djordjevic come general manager e di Zare Markovski come ritorno in panchina. Indubbiamente avere Armani al comando totale delle operazioni sarebbe il massimo per l’Olimpia e per i propri tifosi, ma la vera chiave di volta sarà il personale che lo contornerà della gestione al quale non saranno ammessi più errori.