Potranno andare peggio di così i [b]Seattle Supersonics[/b]? Difficile, ma non impossibile.
I motivi che rendevano ottimisti ad inizio anno sono andati diminuendo partita dopo partita, fino alla serie record (aperta) di [b]14 sconfitte consecutive[/b], che rischia di mettere prematuramente la parola fine ad una stagione che sta pian piano assumendo tinte molto buie.
Linteresse attorno alla squadra sta pian piano scemando, i motivi sono diversi a cominciare dal possibile abbandono della città da parte della franchigia, finendo con il poco attaccamento alla maglia di giocatori che sentono nellaria odore di smantellamento.
E [b]le cose potrebbero addirittura peggiorare[/b]. Se nelle prossime partite non arriverà una scossa, le sconfitte aumenteranno ancora e la sensazione di impotenza, di inferiorità, linsinuazione di una mentalità perdente tra i giocatori la farà da padrone, con danni che, a metà stagione, possono ingigantirsi arrivando ad aprile.
La [b]composizione del roster [/b]è sicuramente uno dei motivi della stagione fallimentare. Troppi giocatori dal ruolo indefinito, tante guardie / ali, ali / centro, pochi playmaker e centri veri e propri.
Lassortimento nei ruoli 2 e 3 è notevole: [b]Durant, Sczerbiack, Wilkins, Green[/b]. Ma ci si pesta i piedi.
Sottocanestro spesso deve giocarci [b]Nick Collison[/b]: un cuore enorme, ma la statura è quella che è e contro pari ruolo ben più alti la fatica è tanta. Arriva poco aiuto da Kurt Thomas, ancora meno da Johan Petro (anche se le stoppate sono in aumento), o Robert Swift (sempre infortunato al ginocchio sinistro).
Si salva, lavorando contro le ali forti [b]Chris Wilcox[/b], ma è perlopiù interprete offensivo e rimbalzista che difensore.
Di certo lex Clippers non è che uno dei tanti non difensori della squadra. A parte qualche stopper darea tipo il sopraccitato Petro, si fatica a trovare un interprete della [b]difesa[/b] tra i giocatori a roster.
E dire che la mentalità dura, di sacrificio, lavrebbe dovuta portare dagli Spurs, dopo alcuni anni di assistentato sotto Popovich, il nuovo [b]allenatore P.J. Carlesimo[/b]. Dai risultati ottenuti però, lex Seton Hall pare abbia assoluto bisogno di molte ripetizioni, in quanto la sua gestione tecnica non sembra molto diversa da quella attuata negli anni di Portland e Golden State negli anni Novanta.
Un altro problema, che sommato alla manchevolezze difensive da una qualche preoccupazione, è quello della [b]mancanza di scorer veri e propri[/b] ad eccezione di Durant e Szczerbiak. Innanzitutto, i due ricoprono lo stesso ruolo e si occupano spazi a vicenda, e nelle serate in cui nessuno dei due funziona a pieno regime alla squadra servirebbe una terza punta, un realizzatore continuo, preferibilmente in un ruolo diverso. Ma questa figura manca.
Anche se ci fosser però, non sarebbe proprio semplice sfruttarla. Il nuovo leader della squadra, il rookie [b]Kevin Durant [/b]è sì il miglior giocatore della squadra, ma anche quello che si prende più responsabilità ed iniziative in attacco. Se ciò è comunque naturale per un ragazzo del suo livello (quasi 20 punti a gara al suo primo anno NBA), la differenza tra una stella e un ottimo elemento sta molto nel come si coinvolgono i compagni e quanto si è utili per le sorti della squadra; e qui arrivano le note dolenti. Nei momenti caldi della partita la palla passa per le sue mani, e spesso ne esce ma per un tiro. Gli assist sono pochi, così come lo sono le penetrazioni. Infatti le conclusioni arrivano quasi esclusivamente dalla medio / lunga distanza, le percentuali sono disastrose (non arriva al 40%) e i tiri liberi tentati pochi (meno di 6 a partita). Urge, nellinteresse della squadra ed anche del ragazzo, un diverso coinvolgimento nellattacco. Compito dello staff tecnico insegnargli i nuovi concetti.
Lunica (ma ancora ipotetica) nota positiva può arrivare dalle [b]aule dei tribunali[/b]: la causa tra la città di Seattle e il proprietario dei Sonics Bennett, intenzionato a trasferire la squadra ad Oklahoma City, riguardante la possibilità da parte dellowner di uscire dal contratto di affitto della Key Arena e conseguentemente permettere lo spostamento, secondo i giuristi potrebbe essere vinta dallamministrazione cittadina, e mantenere almeno un altro anno la squadra nello stato di Washington. Utile sottolineare nuovamente però che è solamente unipotesi ottimistica.
Ma di questi tempi attorno ai Sonics cè bisogno anche di questo. La situazione sembra critica, lattaccamento alla maglia dei giocatori minimo, serve veramente qualcosa di positivo, che smuova lalone di incertezza che avvolge la franchigia. O rischia di essere davvero troppo tardi, per questanno ed anche per il futuro.