[b][/b]LOTTOMATICA Roma: Ukic, Ray, Hawkins, Fucka, Crosariol[b][/b]
[b][/b]AXA Barcelona: Lakovic, Basile, Acker, Trias, Kasun[b][/b]
I quarto 30-11
II quarto 41-25
III quarto 59-40
IV quarto 86-57
Indecente. Indegno. Non ci sono altre parole per lo spettacolo offerto questa sera al Palau Blaugrana. Nel momento forse peggiore nell’ultima decade del team catalano, Roma riesce nell’impresa di resuscitare i cadaveri del Barcellona, soccombendo per 86-57 nell’ultima gara del girone di andata di Top 16. Se aggiungiamo che i padroni di casa non sfoggiano certo la loro miglior prestazione, l’amarezza aumenta a dismisura. Siamo proprio curiosi di sapere, alla settima sconfitta nelle ultime 8 uscite lontano dal Palalottomatica, cosa è passato per la mente dei giocatori che hanno passeggiato per almeno 30 minuti sul parquèt spagnolo; di certo, la stanchezza non può essere addotta come alibi: dopo l’inopinata sconfitta nel match di mezzogiorno contro Rieti, infatti, ben 4 giorni pieni sono trascorsi tra i due match. D’altro canto questa era, forse, la prima gara in cui Jasmin Repesa poteva disporre dell’interità nonchè dell’integrità del proprio roster (28 febbraio 2008, se la segni Presidente Toti): quando si faticava ad arrivare ad 8 effettivi, questo campo fu violato gettando il cuore oltre l’ostacolo; stasera, la Lottomatica ha abbandonato quella sottospecie di identità che sembrava aver costruito faticosamente, mostrandosi come un’accozzaglia di giocatori priva del seppur minimo istinto pugnace che li aveva contraddistinti.
Poco da dire sulla partita: orrenda, almeno per Roma, che perde Ukic dopo i primi 5 punti della gara; il play croato, infatti, va letteralmente su di giri e con lui la squadra intera. Dopo l’inevitabile tripla a fil di sirena, firmata Gianluca Basile, il tabellone dice 30-11 per il team allenato da Xavi Pascual. Ma, se pensate che questo possa essere il fondo, vi sbagliate: Roma riesce nella tutt’altro che memorabile impresa di non segnare per 10 minuti, nei quali il Barcellona piazza un 23-0 a cavallo dei primi due quarti. Il solito, indemoniato, Basile contro Roma ( lo stesso giocatore in maglia azzurra di Madrid e Pechino, per gli smemorati) guida i catalani, nonostante gli stessi blaugrana tirino con percentuali tutto sommato modeste, un 20% che difficilmente spiegherebbe il punteggio. Mai le statistiche vennero più in aiuto: il Barcellona schianta Roma a rimbalzo, doppiandola costantemente e raccogliendo la bellezza di 51 rimbalzi (cin-quan-tu-no) di cui 17 offensivi, contro i 28 totali di Roma. Eppure, un sussulto sembra provenire da David Hawkins(18 punti per lui) che porta i capitolini addirittura sul -10 guidando un parziale nel quale, questa volta, sono i catalani a scioperare: mai fuoco di paglia si rivelò più tenue, perchè Basile e Lakovic continuano a martellare mentre Ilyasova annulla gli attacchi della Virtus, piazzando anche 3 stoppate. Jaaber è inconsistente, Ray irritante ed il solo Lorbek può veramente poco contro il muro eretto da Kasun, Trias e compagnia cantando. Come se non bastasse, ci si mettono i grigi ad infierire fischiando due fallia ntisportivi al limite del ridicolo a Fucka, dopo averne fischiato un altro precedentemente a Roko Ukic. Le forche caudine che seguono sino al termine dei 40 minuti, devono costringere ad una profonda riflessione società, allenatore e giocatori: gli errori sono stati commessi, magari anche tanti, eppure la stagione è tutt’altro che fallimentare; bisogna rialzare la testa, prima che sia troppo tardi. Ora, l’immediato futuro, si chiama Benetton.
MVP
Basile, un italiano a punire una squadra del Bel Paese: Gianluca vede rosso come i tori quando gli si presenta davanti Roma, così il Baso anche stasera non fa mancare 19 punti di pregevolissima fattura, con 4/9 al tiro da 3.