BENETTON TREVISO SIVIGLIA WEAR TERAMO: 88-72
1Q: 20-9 / 2Q: 47-37 / 3Q: 72-58 / 4Q: 88-72
La Benetton si congeda dai propri tifosi con una buona prestazione, ma il successo, complici i risultati dagli altri campi, non le basta per acciuffare quel nono posto, tanto agognato quanto, bene dirlo, immeritato: perciò, per il secondo anno consecutivo, niente play off e niente Eurolega. Un brutto colpo per una società che dal 1992 ad oggi ha sempre avuto ambizioni ben maggiori di un semplice piazzamento oltre la metà classifica, ma anche un giusto premio per una stagione davvero da dimenticare. Si ripartirà il prossimo anno, con limportante certezza del solito impegno da parte della famiglia Benetton, ma veramente poco altro.
Treviso si porta subito sul 5-0; poi è 10-4, grazie ai punti di un Gaines partito forte (8 punti nel primo quarto), ma inguardabile, come troppo spesso di recente, nel resto della gara (solo altri 2 punti). Teramo si rifà sotto con un paio di sospensioni di Yango (10-9). A questo punto però la Benetton, spinta dallenergia di Pops (15 di valutazione nel solo primo quarto) e grazie controllo totale dei tabelloni (15-7), firma un parziale di 10-0, portandosi sul 20-9 alla prima sirena.
In avvio di secondo quarto gli ospiti trovano canestri con più continuità, ma al contempo non riescono ad opporre la necessaria resistenza in difesa: con le triple di Chalmers e Austin, Treviso si porta sul 32-19, costringendo Bianchi al time out. La Benetton continua a infilare la retina, portandosi con un canestro in contropiede di Soragna al +17 (36-19). Teramo prende finalmente un pò di inerzia, riportandosi a relativo contatto (40-30). Mahmuti chiama un paio di time out nello spazio di meno di 2, per quanto lo score continui ad essere controllato dai suoi. Il quarto si chiude con un canestro in tap-in di Chalmers (25 punti ed 8 rimbalzi alla fine: criticato aspramente per il suo modo di giocare, in fondo è stato uno dei pochi a salvarsi in parte), che fissa il punteggio sul 47-37.
In avvio di ripresa Bianchi prova la zona con continuità, creando qualche problema ai trevigiani, che, per altro, mantengono un ampio margine di vantaggio. Mordente piazza la tripla del +17 (61-44), Poeta (18 e assist) ha qualche giocata apprezzabile, ma, insomma, il risultato non è in discussione. Il pensiero di pubblico e giocatori è più che altro rivolto alle notizie che arrivano dagli altri campi; non buone, ahimè.
Nellultimo quarto Mahmuti dà spazio ai giovani: Renzi (6 punti) e Martinoni (bomba al primo pallone toccato) si prendono gli applausi del Palaverde, che saluta infine con calore (evidentemente apprezzando gli sforzi della squadra, per quanto tardivi e vani, in questo ultimo mese) alcuni dei protagonisti della peggiore annata dellultimo ventennio: Pops, Chalmers e soprattutto Soragna e Mordente. Ancora una volta lestate è arrivata troppo presto.
Onesta partita di Teramo. Senza troppe motivazioni, i ragazzi di Bianchi, protagonisti di unottima stagione (il mancato accesso alla post season, obiettivo che pareva alla portata, non deve cancellare limportanza di una salvezza ottenuta senza alcun patema), hanno onorato limpegno, pur patendo la maggior fisicità degli avversari e pagando cara la scarsa vena nel tiro dalla distanza (4/23 dallarco). Di livello la prestazione di Brandon Brown: 16 punti e11 rimbalzi.
La Benetton doveva vincere e lha fatto con una buona prova, come confermano gli applausi finali di un pubblico, che questanno (e vorrei vedere…) in molte occasioni non aveva mancato di manifestare la propria disapprovazione. Per aggiungere altro, soffermandosi a pensare a tutte le occasioni sprecate (nonostante tutto, ovvio, non ci voleva molto ad entrare nelle prime 9), a quante cose non abbiano funzionato, agli errori commessi, ci sarà tempo; unintera, lunga, estate.
PLAY OF THE GAME
Un bellarcobaleno alla Navarro di Poeta, nel terzo quarto, abile ad infilare la precisa palombella, evitando il braccio proteso di Austin
SALA STAMPA
Bianchi: Per vincere avremmo dovuto correre, ma il fatto di aver sofferto a rimbalzo la loro fisicità, non ce lo ha permesso. Nel terzo quarto con la zona abbiamo tolto un pò di ritmo allattacco della Benetton, ma le nostre brutte percentuali, soprattutto dallarco, non ci hanno consentito di trarne un importante vantaggio. Puntavamo a vincere oggi, per quanto le motivazioni di Treviso fossero maggiori, per avere la migliore classifica della storia di questa società. Così non è stato, ma la stagione rimane positiva. Certo, si poteva fare meglio, ma il fatto di aver centrato lobiettivo fissato ad inizio stagione, la salvezza, è importante. Abbiamo una squadra giovane, con poca esperienza (fattore che magari ci è costato i play off), ma nonostante questo abbiamo fatto cose importanti: abbiamo dato fiducia a Poeta e lanciato alcuni americani prima poco conosciuti, lottando alla pari con squadre con budget ed esperienza superiori. Per questo ringrazio molto i miei giocatori.
Mahmuti: Abbiamo comandato dallinizio alla fine. Dopo il primo quarto ci preoccupavamo delle notizie dagli altri campi, che non erano buone. Non era facile giocare pensando ad altre partite, anche se in settimana avevo chiesto ai miei giocatori di pensare solo a vincere questa partita. Io ero ottimista, perchè devo esserlo, ma purtroppo non è andata come speravamo.
Cosa resta di questa stagione: Un anno con molti problemi e situazioni difficili da risolvere, iniziate già in estate a causa degli impegni con le nazionali da parte di molti giocatori. Al mio arrivo il lavoro non era facile, anche perchè limpegno in Uleb Cup sottraeva tempo agli allenamenti di cui cera bisogno. Credo che quando siamo usciti dalla coppa ed abbiamo potuto lavorare unintera settimana, qualche miglioramento ci sia stato. Abbiamo giocato delle buone partite, altre sono state veramente brutte, ma credo cha negli ultimi mesi, grazie ai miglioramenti ottenuti dal lavoro in palestra e al maggior tempo passato assieme, nel complesso siamo cresciuti. Mi dispiace per i tifosi, che di recente, comprese le nostre difficoltà, ci hanno sostenuto.
Atipaldi: La stagione è finita ed è giusto che dica due parole. Non è il caso di ricorrere ad altri aggettivi: è stato un anno fallimentare. Non abbiamo raggiunto nemmeno lobiettivo minimo, il nono posto. Chiedo scusa ai tifosi, che ci sono stati vicini più di quanto meritassimo. E chiedo scusa alla società che mi ha dato fiducia. Personalmente è stato un anno massacrante, a livello umano e professionale. Ma non mi nascondo. Ho messo la faccia, anche in situazioni che magari non condividevo, e la metto anche ora. Per il futuro, valuterò che fare con la società.