Alla fine finisce sempre così: tutti a dire che, si, era possibile, ma che quest anno letà avanzata del roster avrebbe sicuramente avuto un peso determinante per le sorti della truppa di coach Popovich, che, si, Duncan rimane indiscutibilmente una delle migliori power forward della NBA però sembra abbia iniziato a mettere a referto numeri da comune mortale e non da extra-terrestre, che, si, Parker è uomo da sola regular season mentre ai playoff ancora non ha mostrato di reggere determinate situazioni (e questo è ancora parzialmente vero, indipendentemente dallMVP delle Finals vinto lanno scorso).
Poi però succede che si entra nel clima playoff, dove praticamente sembra di assistere ad un sport completamente diverso da quello che si vede in stagione regolare, quello che si, ok, lo show-time, il run & gun, però senza difesa non vai da nessuna parte, e questi qua cambiano completamente marcia, anche a costo di sembrare antipatici o andare contro lo spirito del gioco (vedi Udoka che insegue Shaq per tutto il campo per farlo andare in lunetta).
Ancora una volta lo hanno dimostrato nella prima serie dei playoff, quella contro i Suns versione ONeal, una serie in cui molti pronosticavano finalmente la vittoria i Phoenix, dopo le sconfitte degli anni precedenti. Invece, al di là di tutte le considerazioni, di tutte le discussioni, contano esclusivamente due numeri: 4, ossia le vittorie degli speroni, e 1, ossia le vittorie dei Soli.
Il turno successivo propone unaltra sfida di altissimo livello, contro lastro nascente dei New Orleans Hornets, guidati da quel Chris Paul che, nella serie contro i Mavs, ha messo insieme cifre assolutamente incredibili, caricandosi letteralmente sulle spalle la squadra e facendo ammattire il povero Jason Kidd, quello che in teoria avrebbe dovuto dominarlo fisicamente.
CP3 è il problema degli Spurs: gli speroni dovranno cercare di limitarlo mettendo in mostra una difesa di squadra che dovrà essere attenta a bilanciare le attenzioni riservate al play tascabile degli Hornets e lo spazio concesso ai tiratori di New Orleans. Peja e Peterson sono entrambi in grado di aprire la scatola se lasciati liberi di colpire e questo deve essere evitato.
Laltra lotta in grado di avere un forte impatto sullequilibrio della serie è, senza ombra di dubbio, quella sotto le plance: Chandler ha dimostrato di andare a nozze con CP3 e le sue affondate su palla alzata dal secondo hanno creato molti problemi alla difesa di Dallas; spetterà a Duncan cercare di arrestarne le escursioni sopra il ferro. Il caraibico è in forma pressoché ottimale, ed è stato in grado di tenere medie da urlo nella serie con Phoenix (mettendo anche la tripla clamorosa per lOT di gara1), spazzando ogni cosa apparsa nelle zone vicine ai tabelloni.
In realtà le maggiori difficoltà per la difesa degli Spurs potrebbero giungere dal compagno di merende di Chandler: David West. West è uno dei pochi giocatori degli Hornets in grado di crearsi un tiro senza dover attendere linvenzione di CP3 e qui giocherà una parte fondamentale Thomas (sempre che Popovich non opti per consegnare Chandler nelle mani di Thomas).
Luomo chiave degli Spurs potrebbe risultare ancora una volta Manu Ginobili: nella serie contro i Suns, per alcuni tratti, ha tenuto su la baracca mantenendo i suoi compagni a contatto nei momenti di magra in attacco, nonché è stato autore del layup che ha regalato la vittoria dopo la maratona di gara 1. Stavolta dovrebbe essere chiamato in causa più spesso poiché gli Hornets rappresenta il maggiore rebus da risolvere; se saprà rispondere ancora una volta presente, per gli Spurs sarà più semplice avere la meglio della sorpresa dellOvest 2008.