New Orleans approfitta nel migliore dei modi del fattore campo per mandare un pesante segnale agli Spurs: non sono un fuoco di paglia e non hanno la minima intenzione di farsi da parte.
Nel discorso pre-game Byron Scott mostra ai suoi ragazzi tutti e tre gli anelli vinti nella sua carriera da giocatore, un modo vincente per spronare i suoi a dare il massimo per cogliere un obiettivo che sembra sempre più lecito sognare.
I suoi ragazzi colgono come meglio non si poteva il messaggio del coach: al via delle danze, gli Hornets, conquistano la prima vittoria con un risultato roboante: 101-82, in una gara che ha visto le squadre appaiate fino allintervallo lungo, con i locali in grado di allungare decisamente nel corso del 3° quarto senza voltarsi più indietro.
Così come pronosticato nella preview, il fattore West (David) ha avuto un consistente peso nellequilibrio della gara: 30 punti, con 9 rimbalzi e 2 assist il bottino personale.
A sottolineare il ruolo di West sono state le parole spese da Parker la termine della gara: West ci ha fatto davvero male stasera, ha segnato dalla media. Quando segna con continuità dalla media sei costretto ad uscire per contestargli il tiro dalla media e così gli offri la possibilità della penetrazione, così non potevamo focalizzarci elusivamente su Paul.
Ma tutta la formazione di casa ha fornito una prestazione convincente: Chandler ha dominato le plance portando a casa 15 rimbalzi (6 dei quali offensivi) e 3 stoppate, con la ciliegina dei 10 punti che gli sono valsi la doppia doppia.
Anche Paul non è stato a guardare sfornando 13 assistenze condite da 17 punti e 4 rubate. A beneficiare della creatività del piccolo folletto sono stati in particolare Peja (22 pt al termine) e Peterson (8 pt).
In casa Spurs solamente in quattro hanno giocato una partita convincente: Ginobili, Parker, Bowen e Finley; la prima cosa che colpisce è certamente la mancanza di Duncan. Il caraibico ha giocato la peggiore partita di questi playoff mettendo a referto solamente 5 punti (con 1/9 dal campo) 3 rimbalzi; i 2 assist, con 3 rubate non permettono comunque di dargli la sufficienza. Largentino e il francese hanno cercato di tenere in piedi la nave con il primo autore di una prova a tutto tondo: 19 punti, 6 rimbalzi, 7 assist; Tony ha contribuito alla causa con 23 punti, 5 rimbalzi e altrettanti passaggi vincenti. Gli Spurs non hanno saputo approfittare della serata al tiro di Bowen che ha messo a segno 5 delle 10 bombe tirate, chiudendo a quota 17 punti.
La parola dordine per gli Hornets è stata una sola: correre.
I padroni di casa hanno interpretato al meglio questo obiettivo approfittando appena possibile del campo aperto, guidati dal un regista CP3, in grado di scegliere sempre la migliore soluzione concessa dalla difesa.
Gli Hornets hanno preso possesso dellarea pitturata tirando giù la bellezza di 50 rimbalzi (contro i 34 degli avversari) e realizzando 46 punti nel pitturato (contro i soli 26 degli speroni).
La scelta difensiva è stata quella di raddoppiare quasi costantemente su Duncan e lasciare tirare gli Spurs dalla lunga distanza (31 conclusioni dallarco prese) che hanno accettato la scelta ma ne hanno allo stesso tempo abusato tirando con basse percentuali (12/31).
[b]Quotes[/b]:
Chris Paul, parlando degli anelli mostrati da coach Scott: [i]Stiamo prendendo coscienza che abbiamo la stessa possibilità di raggiungere quel traguardo e sentiamo di poterlo raggiungere[/i].
Parker: [i]Ci hanno escluso il nostro gioco in post e Tim ha avuto un serata complicata. Dobbiamo fare un miglior lavoro per metterlo nelle condizioni di consegnargli la palla e fargli prendere i suoi tiri. Stasera New Orleans ha escluso questa possibilità. Questo non è Tim.[/i]
Duncan: [i]Le cose non hanno girato nel giusto senso. Hanno fatto un ottimo lavoro io ho giocato male, perciò bisogna dare loro credito[/i].