Allinizio della stagione, doveva essere un altro piccolo passo nel miglioramento della squadra, ma per la Mojazza CSI Open, questa stagione è stata molto di più.
Il torneo invernale è iniziato con tre vittorie consecutive, di cui due in trasferta, poi sono arrivate le partite difficili contro Sacro Cuore e San Paolo Rho, ovvero le due squadre più accreditate ad occupare i primi due posti del girone, che i gialloneri hanno affrontato in quel del Palamojazza. Sacro Cuore ha sbancato con grande autorità ed è risultata la squadra più indigesta per le killer bees anche al ritorno, infatti è stata lunica a non mettere mai in discussione il risultato nel doppio confronto, con un tasso di fisicità e stazza onestamente inavvicinabile per gli uomini di coach Gillo.
Per San Paolo Rho il discorso è profondamente diverso, perché se in alcuni momenti delle due partite ha dato limpressione di forzare gli avversari al loro gioco, in alcune altre si è andati vicini addirittura agli upset, perché allandata qualche giocata degli uomini di punta biancoblu ha permesso lo strappo decisivo, mentre al ritorno si è andati proprio ad un paio di giri fortunati dei gialloneri per la vittoria esterna.
Laltra rivale per la qualificazione era Virtus Sedriano, che allandata ha dimostrato tantissima qualità nei suoi primi sette giocatori ed ha vinto la partita casalinga con il risultato sempre in bilico con un match decisamente interessante. Al ritorno la squadra è sembrata molto più vuota (complice probabilmente qualche assenza) e se a questo uniamo dei gialloneri molto in palla ed in striscia vincente, capiamo che la partita ha avuto un solo padrone.
Al termine del girone la Mojazza è andata ad un battito di ciglio dal terzo posto, dietro proprio alla Virtus Sedriano, ma la sconfitta che ha influito più di tutte sulla classifica finale è stata quella interna contro USSB. Dopo una partita giocata discretamente e con un vantaggio in doppia cifra degli uomini di casa, qualcosa si è inceppato e pian piano i biancoverdi si sono avvicinati sino al sorpasso nel finale. Con lultimo possesso a disposzione della Mojazza e due punti da recuperare la tripla della potenziale vittoria è ballata due volte sul ferro ed è uscita. E stata la sconfitta più cocente dellanno e con il senno di poi anche la più pesante. Nelle altre partite, invece, ha dimostrato i grandi progressi fatti, giocando il suo basket e chiudendo la stagione con quattro vittorie in altrettante partite, per dimostrare che lanno prossimo vorrà fare meglio dei “preliminari di Champions”.
Nel primaverile è continuata la striscia positiva di fine-invernale e la squadra ha accumulato altre cinque vittorie in fila contro squadre dal pedigree di valore. Sono state battute squadre di eccellenza e non solo, il girone ha visto i nostri perdere solo con la futura campione del torneo (Acli Trecella) e vincere in trasferta la partita decisiva a casa di Radio SNJ con grande carattere. Anche questa volta il 6-1 di record non ha permesso (causa differenza canestri) ai gialloneri di passare il turno, ma solo di andare in vacanza con la convinzione di aver fatto il massimo.
E ora la parola alle Zilianesche pagelle:
[b]Matteo Teoseven Longo:[/b] e lorganizzatore della squadra, una specie di iron man del csi. E’ sempre sul fronte a combattere, molto spesso dovendo sorbirsi completamente i compiti di gestione. Il fiato e le gambe ci sono sempre, la sapienza anche, se fumasse meno sigarette sarebbe una sorta di Gattuso del parquet.
[i]NBA comparison:[/i] Eric Snow.
[b]Claudio Swish Marinozzi:[/b] Il nickname è dato dal fatto che odia linquinamento acustico e possiamo chiedere a squadre come Santa Lucia ed SNJ se sono stati infastiditi dai suoi schiaffeggi di retina. Non cè più la mobilità degli anni doro, ma il suo J è il più mortifero visto questanno e la sua voglia di vincere non finisce mai.
[i]NBA comparison:[/i] Michael Redd.
[b]Marco Nowitzki Ferrari:[/b] Anche lui sempre in trincea a combattere, encomiabile quando ha dovuto lottare da 4 o anche da 5 per qualche partita. Giocatore molto umorale, ma dalla sicura voglia di vincere e dal grande impatto perimetrale. Si immedesima perfettamente nellidentikit dellala forte del nuovo millennio.
[i]NBA comparison:[/i] David West.
[b]Roberto Sprite Sartori:[/b] The true warrior. Tecnica e capacità di usare il corpo degni di miglior causa, un giocatore a tutto tondo che si è aggregato alla squadra con landare della stagione, ma si è rivelato importantissimo per le lotte sotto le plance. Autore di un sensazionale gioco da 4 punti nellultima partita dellanno, ha dato grande dimensione interna alla squadra nonostante unaltezza non imponente.
[i]NBA comparison:[/i] Elton Brand.
[b]Clemente Fast hands Savy:[/b] Attenzione borseggiatori. Quando difende (e questo capita praticamente sempre quando è in campo) entra nei pantaloncini agli avversari. E andato sotto forse con un paio di esterni in tutta la stagione e spesso ha cambiato le partite con il suo piazzato dal mezzo angolo. Esempio di dedizione e uomo-squadra, ormai è un caposaldo e si è immedesimato alla perfezione nel ruolo di alternatorz dalla panchina.
[i]NBA comparison:[/i] Bruce Bowen.
[b]Thomas Facinoroso Guzzoni[/b]: Se ci fosse laward il più giallonero dei gialloneri non avremmo dubbi su chi sarebbe. Un pozzo di idee e di volontà, anche per lui i polpacci non sono più quelli di quando si sedeva sui ferri nei campetti di via cagliero, ma la sua profonda conoscenza del gioco e la sua difesa ne hanno fatto artefice di alcune cruciali vittorie in stagione.
[i]NBA comparison:[/i] James Posey.
[b]Massimiliano Rocco Cannarozzi:[/b] Una verticalità e capacità di saltare più volte nella stessa azione, inimmaginabili. Ancora da sgrossare dal punto di vista tecnico, ma sotto i tabelloni è una presenza demoniaca. Una grande addizione per il reparto lunghi che ha dimostrato tanta voglia di allenarsi e di imparare. Se non si dimenticasse la carta d’identità sarebbe perfetto.
[i]NBA comparison:[/i] Marcus Camby.
[b]Mario Got game Fumagalli:[/b] sono lontani i tempi in cui segnava cinquantelli a ripetizione nei campetti di viale Argonne o vinceva tornei di 3vs3, ma la sapienza cestistica, la passione e un jump shot puro come il primo amore, non si disimparano. E il grande vecchio, unicona del basket made in Mojazza, che aspira a diventare un atleta di Triathlon: la bicicletta cè (e che scalatore!), il nuoto anche (con poca voglia), forse manche un po di esplosività nella corsa.ma si farà.
[i]NBA comparison:[/i] Ray Allen.
[b]Simone Rooster Gallo:[/b] Sembra il vostro paper boy preferito con bicicletta e giornali da lanciare alla vostra porta. Ha avuto poco spazio per esprimersi, ma ha fatto grandissimi progressi dal punto di vista tecnico ed ha dimostrato grande attaccamento alla squadra. Con una buona dose di esperienza e malizia sul campo farebbe il salto di qualità più importante.
[i]Nba comparison:[/i] Monta Ellis.
[b]Marco Alcool Malinverni:[/b] Anche lui una presenza continua ed attiva nella squadra. Ha avuto poco spazio per mettersi in mostra, ma quando è stato in campo ha dimostrato insospettabile autorevolezza e convinzione nei propri mezzi. Ha mostrato miglioramenti esponenziali negli ultimi due anni ed è ad un impatto più fisico dal poter diventare una parte integrante della rotazione giallonera.
[i]NBA comparison:[/i] Gordan Giricek.
[b]Davide lucignolo Donno:[/b] e il più mondano dei gialloneri (lo hanno visto assieme a Melita), prende tutto con un sorriso, si è fatto tanti amici nelle sportellate sotto canestro, un lungo dalla tecnica invidiabile e decisamente influente sulle partite. Con un po di passione in più potrebbe essere il lungo più dominante dellintero panorama, ma d’altra parte tra i Bilionaire e il Palamojazza ce ne passa…
[i]NBA Comparison:[/i] Yao Ming.
[b]Simone Datruth Mazzola:[/b] Se mai ci fosse stato l Air Datruth ora potremmo parlare del Floor Datruth. Esplosività ridotta al minimo, naso anche, ma la voglia e la dedizione di sempre. Non un annata brillante, soprattutto allinizio, ma tante botte in penetrazione durante lanno e una timida sbocciatura in primavera. Lo scarico in traffico è diventata la specialità della casa, così come il passaggio no look; a finire ci penserà qualcun altro.
[i]NBA comparison:[/i] Jason Kidd.
[b]Davide Gillo Angelillo:[/b] Semplicemente Da coach. Non è propriamente zen nella sua gestione della squadra, ma infonde sicurezza e voglia di vincere come pochi altri. In campo non si risparmia, per contare i suoi acciacchi non bastano le dita di una mano, ma il contatto di certo non lo preoccupa. Il trash talk è quello di MJ vecchia maniera, purtroppo la verticalità è quella di Sam Perkins.
[i]NBA comparison:[/i] Ron Artest.
[b]Marco “Ceca” Cecalupo:[/b] Un uomo, una cena aziendale e la sua stazza non mente. Il miglior “rollante” della squadra, i suoi giochi a due sono sempre di una pulizia eccellente. Si è immolato per la patria rischiando almeno un paio di volte in stagione le parti intime, un grande lottatore. Il fisico non è propriamente da giocatore di basket, ma il gioco lo comprende.
[i]NBA Comparison:[/i] Tractor Traylor.
[b]Carlo “Tribo” Triberti:[/b] E’ il lungo più spigoloso della squadra. Parla poco, ma quando lo fa sa che tasti toccare per stimolare adrenalina. Il suo anno è stato sfortunato e gli infortuni lo hanno tenuto lontano dal campo per grandissima parte della stagione, ma lui è stato comunque una grande presenza.
[i]NBA Comparison:[/i] Dikembe Mutombo.
[b]Stefano “ultimo ad uscire” Nigro:[/b] anche lui falcidiato da una vita lavorativa da manager di multinazionali è stato lontano dai campi di gioco per tanto tempo ed è tornato (astutamente) solo per il periodo grigliate che è il vero clou della stagione. Spesso presente alle faccende della squadra anche in borghese, è un uomo impeccabile.
[i]NBA Comparison:[/i]TJ Ford.
[b]Marco “romano” Gavardi:[/b] lo sfruttamento lavorativo è per lui routine, ha la competenza e le qualità tecniche di grande livello, peccato che la distanza dalla squadra gli abbia impedito praticamente di allenarsi con la squadra. Nei momenti in cui ha potuto c’è sempre stato con entusiasmo e fisicamente va sotto, comunque, con pochi.
[i]NBA Comparison:[/i] Paul Pierce.
[b]Nando Sto arrivando Roth:[/b] il dirigente migliore che si possa avere. Se lo apriamo il suo cuore è tinto di giallonero. Ha la stessa passione dei suoi ragazzi e la voglia di vincere del suo allenatore. A fare brutte figure non ci sta ed è un grande lottatore. Una figura fondamentale nella nostra squadra.
[i]NBA Comparison:[/i] Jerry West (versione general manger).