Situazione intricata alla Baia. Reduci da unestate a dir poco [b]turbolenta[/b] sia dal punto di vista strettamente tecnico, con un roster molto cambiato rispetto allo scorso anno, sia dal punto di vista comportamentale con la farsa inscenata da [b]Monta Ellis[/b] e con i mugugni di [b]Stephen Jackson[/b] al training camp. Sta di fatto che i guerrieri si affacciano alla stagione alle porte senza sapere bene cosa aspettarsi, tanto più che anche la posizione di [b]Chirs Mullin[/b], storica bandiera della franchigia di Oakland, prima come giocatore ed ora come General Manager, è tuttaltro che salda, visto che è entrato ufficialmente nellultimo anno di contratto che lo lega ai Warriors ma nessuno gli ha ancora prospettato un rinnovo. Di certo lultimo campionato, con i playoffs persi in volata, e la gestione dellultimo mercato, non hanno segnato punti a favore dellex [i]dream teamer[/i].
Andiamo con ordine: in primis cè stato laddio a sorpresa di [b]Baron Davis[/b], che ha rifiutato di rinnovare con i Warriors per tornare nella natia Los Angeles, poi ci sono stati gli arrivi, non esattamente economici, di [b]Corey Maggette[/b], che peraltro sembra un po pestarsi i piedi con il senatore Stephen Jackson e di [b]Ronny Turiaf[/b] (contratto di 4 anni a 17 milioni di dollari complessivi) che apparentemente mal si sposa con il progetto di una squadra da corsa come quella di Nelson. Infine cè stato linfortunio-farsa di [b]Ellis[/b], giunto peraltro dopo un rinnovo quantomai discusso e sofferto, infatti, dopo aver firmato un faraonico contratto da 6 anni per 66 milioni di dollari complessivi, Ellis si è presentato al training camp con una [b]forte distorsione ed un legamento saltato della caviglia sinistra[/b], ed è stato subito sottoposto ad un intervento chirurgico che lo terrà lontano dai campi almeno fino a Dicembre. Il problema però è che Ellis in un primo momento aveva dichiarato di essersi fatto male durante una partitella di allenamento, per poi ritrattare pochi giorni dopo di fronte alle perplessità di staff sanitario e media, causate dalle escoriazioni che lo stesso Ellis presentava sul corpo. [i]Alla fine della fiera[/i] pare che lincidente che terrà lontano Ellis dai campi da gioco sia frutto di una bravata finita male in moto, con ovvio imbarazzo dei Warriors che sul giocatore e sulla sua capacità di gestire oltre che di concludere, hanno investito una grossissima fetta del loro futuro.
[b]Il quintetto[/b]
[u]Monta Ellis[/u]: Non tornerà prima di dicembre e questa è una bruttissima tegola per lui e per i Warriors. Sarà, comunque vada a finire, il primo anno in cui Ellis avrà completamente le chiavi della squadra in mano, non dovendo più dividere la boccia con Davis. Onori ed oneri quindi perché se è vero comè vero che ci saranno molti più tiri da prendere è anche vero che Ellis da giocatore di rottura dovrà trasformarsi in giocatore franchigia, provvedendo a se stesso e ad i suoi compagni. Dalla riuscita o meno di questultimo step, come detto, passano i destini dei Warriors. Probabilmente più che il nostro Belinelli in contumacia Ellis ci sarà lex reggiano [b]C.J. Watson[/b] molto apprezzato da Nelson ed in crescita vertiginosa rispetto alla disgraziata esperienza italica.
[u]Corey Maggette[/u]: il grande arrivo estivo. Più ala piccola che guardia, fisico da culturista e mani tuttaltro che disprezzabili, è anche buon difensore (dote piuttosto rara nel roster a disposizione di Nelson). Andrà a comporre con Jackson una coppia abbastanza intercambiabile per caratteristiche tecniche in attacco (Maggette è più incursore, Jackson più tiratore) ma che in sostanza gioca nello stesso ruolo.
[u]Stephen Jackson[/u]: con la partenza di Davis è il senatore della squadra. Il ruolo di riferimento nello spogliatoio non gli ha impedito di mugugnare ad inizio stagione sul fatto che è solo il settimo giocatore per stipendio in squadra e soprattutto non gli ha impedito di scavalcare Mullin andando a discutere il rinnovo con Robert Rowell, il presidente, e con Chirs Cohan, che è lowner di maggioranza. Un brutto segnale per Mullin, ma anche un brutto modo di fare di Jackson.
[u]Al Harrington[/u]: altra grande scommessa al momento persa da Nelson. Si pensava che la sua poliedricità, il suo non essere completamente unala forte classica ma al contempo non essere unala piccola, suo grande limite per qualsiasi squadra normale , potesse fare la sua fortuna in una squadra come questi Warriors. Niente da fare invece: lo scorso anno la sua testona, munita dellimmancabile fascetta tergisudore, è stata spesso sconsolata infondo alla panchina, tantè che il buon Al ha messo insieme le peggiori cifre in carriera dai tempi del suo apprendistato ad Indiana. Questanno però è di fronte ad un aut aut, la concorrenza nel ruolo è parecchia (lex scelta di lotteria [b]Brandan Wright[/b] ma soprattutto il rookie [b]Anthony Randolph[/b], che ha trafitto parecchi cuori durante il training camp) e non è detto che il sodalizio con Nelson (che lha fortemente voluto) continui.
[u]Andris Biedrins[/u]: laltro rinnovo oneroso estivo (63 milioni di dollari in 6 anni), altro grosso dubbio perché un conto è dare una scarica di energia alla squadra, un conto è diventare un pivot di alto livello nella temibile Western Conference, cosa che per forza di cose il buon Biedrins dovrà diventare viste le cifre dello stipendio. In ogni caso parliamo di un giocatore in rampa di lancio, rimbalzista terrificante e stoppatore famelico, in attacco cè tanto da lavorare (lanno scorso ha mostrato un buon gancetto in salto e basta) ma il suo dinamismo ed i suoi piedi rapidi gli consentiranno, grazie alle mani dolci sul perimetro ed alle difese che giocoforza dovranno concedere qualcosa sotto pur di tamponare gli esterni, canestri facili e schiacciate elettrizzanti.
[b]La panchina[/b]:
Lunga e piena di talento, ma cè da vedere come e quanto ne approfitterà Nelson. In primis cè il nostro [b]Belinelli [/b], purtroppo per lui parecchio chiuso non solo dai giocatori del quintetto ma anche da alcuni pupilli del coach in panca. Si pensi a [b]Kelenna Azubuike[/b], giocatore letteralmente creato da Nelson e per cui i Warriors hanno pareggiato la [b]qualify offer[/b] dei Clippers, assicurandosi i suoi servigi per i prossimi tre anni in cambio di 9 milioni di dollari. Qualcuno ipotizzava un utilizzo in regia per [i]il talento da San Giovanni in Persiceto[/i], dove peraltro è stato ripetutamente provato sia lo scorso anno tra partitelle estive e preseason sia questanno, ma lipotesi sembra parimenti di difficoltosa realizzazione, per la presenza di [b]Watson[/b], altro giocatore preso dal marciapiede da Nelson e dallarrivo di [b]Marcus Williams[/b] dai Nets, talentone caduto in disgrazia al college ma dal grande senso del passaggio.
Anche sotto le plance ci sarà una buona concorrenza, visto che lunico insostituibile appare Biedrins che probabilmente avrà come cambio Turiaf. Vista la lunghezza del roster peraltro non è difficile immaginare che se le cose dovessero precipitare si potrebbe ricorrere al mercato, vista la qualità e la quantità dei giocatori da spendere.
[b]Il giocatore chiave[/b]
[b]Monta Ellis&Andris Biedrins[/b], i due onerosissimi rinnovi estivi. Ellis, ovviamente quando tornerà dallinfortunio, dovrà dimostrarsi dimostrarsi un playmaker, vista la nutrita presenza di bocche da fuoco sul perimetro, oltre che un giocatore fortissimo in fase realizzativa e dovrà anche dimostrare di avere la capacità di vincere le partite di Baron Davis, da cui riceve virtualmente il testimone. Biedrins, come detto, nella fisicatissima Western Conference dovrà ulteriormente progredire e dimostrarsi in grado di dire la sua anche ad altissimo livello per dare ai Warriors quella dimensione interna imprescindibile per una squadra che punta a non essere ssemplicemente una comparsa.
[b]Il coach[/b]
Di [b]Don Nelson[/b] si è detto tutto ed il contrario di tutto: pazzo, visionario, precursore, genio e via dicendo. Di certo i suoi Warriors sono una squadra estremamente libera in attacco ma soprattutto in difesa, visto che si gioca sempre e comunque a segnarne uno più e non a prenderne uno di meno. Questo, come ogni anno da un po di tempo, dovrebbe essere il suo ultimo anno in panchina, ma con lui le sorprese sono sempre dietro langolo.
[b]Prospettive per la stagione[/b]
Francamente i Warriors di questanno sono impronosticabili. Troppe le scommesse giocate sul tavolo da Mullin e Nelson per poter avere chiara, ora a prestazione appena iniziata, quali saranno le prospettive di questa squadra. Di certo, almeno a parole, i playoffs sono lobbiettivo primario, ma non cè da escludere nulla, sia in positivo (magari tutto sincastra alla perfezione ed i Warriors diventano la versione 2.0 dei più spinti Suns [i]dantoniani[/i]) sia in negativo (Mullin silurato a metà stagione, Nelson che lascia, i giovani che non progrediscono secondo aspettative.) Cè da sedersi ed aspettare, magari sperando dincrociare la bellezza stordente di [b]Jessica Alba[/b] a bordo campo, anche se pare che la sua presenza fosse legata quasi esclusivamente alla grande amcizia che la lega a Baron Davis.