[b]CSKA Mosca – Armani Jeans Milano 90-64 (22-9, 27-18, 17-16, 24-21)[/b]
[b][i]Tabellini:[/b][/i]
[u]CSKA:[/u] Zisis 15 (4-5, 1-1), Siskauskas 11 (3-4, 1-2), Holden 13 (2-5, 2-5), Lorbek 12 (5-5), Savrasenko 2 (0-1), Langdon 18 (1-2, 4-5), Kaun 1 (0-1), Khryapa 8 (0-2, 2-4), Planinic 1 (0-3 da 3), Morris 9 (3-4, 1-1).
[u]Armani Jeans:[/u] Bulleri 2 (1-2, 0-3), Hall 3 (1-7, 0-3), Sow (5-7, 0-1), Mordente 11 (1-5, 3-3), Thomas 12 (2-6, 1-5), Rocca 6 (3-3), Katelynas 2 (1-3, 0-1), Sangarè 5 (1-1, 1-1), Hawkins 11 (4-7, 1-3).
Alle pessime figure in eurolega siamo abituati sin dallo scorso anno con i vari Watson, Sesay e compagnia cantante. Quest’anno la prima giornata mette davanti l’Armani Jeans, reduce dalla scagurata sconfitta interna con Bologna, ai campioni d’Europa del CSKA Mosca.
Nella patria della vodka è una non competitiva, non c’è mai partita e nemmeno un barlume di speranza per i tifosi biancorossi che vedono già alla prima sirena un eloquente 22-9 sul tabellone.
Nel secondo quarto ci si attende un minimo di reazione dai biancorossi, ma invece sono sempre gli uomini di Messina che, grazie alla loro immensa profondità, si divertono ad infilare a ripetizione la retina milanese con Langdon e Khryapa a farla da padroni.
Milano non esiste sul campo, Hall è l’uomo che più somiglia al primo taglio della squadra, Bulleri ha perso la verve che lo aveva condotto nella sfida di campionato e, come al solito, l’unico a salvarsi per decisione e risultati è David Hawkins che chiude con un più che dignitoso 14 di valutazione.
Il secondo tempo è pura accademia per l’armata rossa, che anche contro la curiosa zona architettata da Bucchi, trova facili tiri. Giova dire che quando sul lato forte evoluisce Siskauskas e sul lato debole può innescare un terzetto formato da Morris, Holden e Langdon, ci sono ben poche difese che possono vantare rimedi efficaci.
Tornando alla campana milanese, era preventivabile una sconfitta, anche larga, ma da maturarsi in ben altro modo. Fondamentalmente gli uomini di Bucchi si sono autoesclusi dal match non approcciando la partita con il piglio giusto e questo (e non solo) contro il CSKA lo paghi a caro prezzo.
La corsa per Milano non va fatta certamente sul CSKA, ma sarà fondamentale ritrovare la via della vittoria sin dalla prossima giornata per non rischiare di finire a fare lo zimbello del gruppo e, soprattutto, trovarsi con il palazzetto vuoto in un clima da CSI come l’anno scorso.
Ci sentiamo di dire che questa squadra non arriverà così in basso, c’è tanto lavoro da fare, ma ci sono anche dei ragazzi e dei professionisti che meritano il tempo necessario per far fruttare il lavoro. Non fermiamoci al -26 di questa sera, Bucchi lo sa ed avrà molto lavoro dal punto di vista psicologico per riprendere la retta via già domenica a Caserta.