Secondo turno d’Eurolega che va in archivio, con le squadre italiane che raccolgono un bilancio pari tra vittorie e sconfitte: vincenti le due corazzate del nostro campionato, Siena e Roma, perdenti Milano e Avellino, segno che, se è vero che i toscani sono tra i migliori anche in Europa, e che Roma punta a giocarsi tutto nelle top 16, per il resto il divario tecnico e fisico tra Italia e il resto del continente è ancora molto marcato.
L’Olimpia, sconfitta in casa dalla ben più attrezzata Efes, può avanzare l’alibi di aver cominciato subito con due grandi d’Europa, una su tutte il CSKA, ma soprattutto di aver dovuto lasciare in borghese tre pezzi importanti del suo roster, ovvero: Vitali, Bulleri e Sow, vale a dire il play titolare, il suo back up e giocatore di maggior esperienza della squadra e il pivot titolare. Insomma perdere con l’Efes ci può stare, anche perchè l’Armani Jeans ha combattuto e trovato risposte confortanti da Thomas (che però continua a tirare male e a sentire la mancanza di Vitali), Mordente, Hawkins e anche da Hall, a volte distratto, ma che è stato comunque molto attivo e volenteroso. Il Falco, 20 punti ma 6/15 al tiro, ha dimostrato di poter essere un fattore in difesa, ma di avere bisogno di un aiuto consistente in attacco, pena, veder scendere la qualità del suo gioco.
Altra sconfitta Avellino, che sta toccando con mano quanto sia difficile giocare nella massima competizione continentale. La squadra di Markovski è stata comunque in partita, riuscendo a rientrare dal +19 causa di un infausto terzo quarto, anche per un quintetto un pò alternativo proposto dal coach Macedone. Ad occhio, per quanto visto in queste due giornate, il doppio impegno potrebbe farsi sentire nelle gambe di Best, ed anche in quelle di Williams, che non è certamente il giocatore tipo di Zare, e che per essere efficace in Europa deve per forza migliorare dal punto di vista atletico, perchè altrimenti faticherà sempre e comunque a chiudere nei pressi del canestro. Bella prova di Radulovic, non un caso, visto che Nicola ha esperienze a livello internazionale, mentre Tamar Slay ha dimostrato che il talento c’è, ma che troppe volte questo si limita a tiri da fuori, splendidi per fluidità, meno per efficacia. Buona gara anche per Chris Warren, che firma un ventello nonostante in Eurolega fatichi ad arrivare costantemente al ferro. Avellino è stata anche sfortunata, perchè ha trovato sulla sua strada un Arroyo smanioso di rivincita dopo il debutto di certo non scintillante della settimana scorsa. Il play portoricano ha segnato e servito assist, e deliziato il pubblico con un paio di numeri di alta fattura.
Prima vittoria per la Lottomatica Roma, che dopo lo scivolone con l’Alba Berlino si riprende con gli interessi vincendo, nell’esordio casalingo, contro la Joventut di Badalona (un pò acciaccata per la verità). Una prova che conferma la bontà del roster a disposizione di Repesa, che può contare su un Sani Becirovic più maturo che mai, sulla solidità di Andre Hutson, su un Brezec meno preciso del solito ma un fattore a rimbalzo (9 in 17 minuti) e su un Ibby Jabber che veste alternativamente i panni del gregario e del go-to-guy. Ma non sono tutte rose e fiori in casa Virtus, perchè Allan Ray deve dimostrare di poter trasformare sul campo il grande potenziale a sua disposizione, altrimenti rimarrà per sempre un incompiuto, talentuoso ma incompiuto. Per chiudere il capitolo Roma una nota di merito per Angelo Gigli e Gigi Datome: il primo, che sembra essersi ritrovato dopo l’arrivo nella sua città natale, sta mettendo in mostra le qualità che lo spinsero a dichiararsi per il draft, gambe per stare con gli esterni sui cambi, mano morbida e fiuto per la palla. Il secondo, invisibile agli occhi di Pianigiani (che pure l’ha allenato nelle giovanili), sta dando un contributo difficilmente prevedibile ad inizio stagione. Gigi ha tutto per poter imporsi definitivamente nel panorama cestistico, italiano e non solo: età (è del 1987), statura, atletismo, tiro e faccia tosta.
Ennesima vittoria invece per Siena, ma il risultato è quanto mai bugiardo, perchè la squadra del neo presidente Ferdinando Minacci, ha sofferto e non poco per imporsi su uno Zalgiris molto attivo a rimbalzo, e bravo a sfruttare un primo tempo irriconoscibile da parte di Terrel Mcintyre e Shawn Stonerook. Solita grande prova balistica da parte dei due lituani di Siena, Kaukenas e Lavrinovic, una coppia di attaccanti in uscita dalla panchina che non ha eguali in tutto il continente. Quando ai due giocatori baltici si sono affiancati Romani Sato, Mcintyre e soprattutto quando Stonerook ha iniziato a difendere come sa fare, la Montepaschi è riuscita a piazzare il break, ammutolendo palazzetto e squadra avversaria e mettendo in cascina altri due punti. Bene Thomas Ress, che nei minuti in campo ha dato risposte molto importanti, mentre è ancora indietro linserimento di Domercant e Finley. Il primo ha difeso male e deve ancora trovare il suo spazio nellattacco mensanino, il secondo deve cercare di dare un contributo senza comunque snaturarsi, senza insomma, cercare di essere la coppia sbiadita di Mcintyre.
Stefano Manuto