Bene, dopo appena 7 gare giocate è ovvio che questo campionato debba ancora dire molte cose. Una sentenza (non definitiva, per carità… dopo tutto nel 2004 la Grecia ha vinto gli Europei di calcio…) è però già stata emessa: anche questanno ci sarà grande bagarre… per il secondo posto.
[b] La Mens Sana Siena[/b] sembra infatti destinata ad una cavalcata trionfale verso il terzo scudetto. [b] Primo posto a punteggio pieno, primo attacco del campionato (633 punti), prima per valutazione (801), prima nel tiro dallarco (43,2%)[/b]. Nel basket italiano non sono mancate le dinastie, ma, se non si guarda solo alle vittorie finali, forse non si è mai assistito ad un tale dominio. I ragazzi di Pianigiani non ingranano le marce alte solo quando conta, sposando il tipico cinismo delle grandi squadre che, talvolta (quando possono), si impigriscono. Questi non perdono mai!
Nellanalisi dei perchè di questo dominio mi soffermerò anche sui demeriti degli avversari: considerazioni magari poco simpatiche, anche e soprattutto nei confronti di Siena, che sarebbe la squadra da battere anche in un contesto di maggior competizione, come del resto dimostra quanto di buono sta facendo anche in Eurolega.
Senza fare troppi conti in tasca, la Mens Sana ha il primo budget di questo campionato. Tanto basta per fare il vuoto alle sue spalle? Certamente no. Ovvio, il salvadanaio gonfio ha permesso a Siena di tenere i suoi pezzi pregiati. Ma dove è andata a pescarli? Dalla Viola Reggio Calabria ([b] Benjamin Eze[/b]), da Cantù ([b] Shaun Stonerook e Rimantas Kaukenas[/b]), da Jesi ([b]Romain Sato[/b]), da Reggio Emilia ([b]Terrell McIntyre[/b]). Non solo non si è attinto dallNBA, ma nemmeno da squadre di prima fascia in Italia. Guai allora a dire che Siena vince perchè spende! A ben vedere, lacquisto di [b]Ksistof Lavrinovic[/b] dello scorso anno è stato lunico colpo di mercato veramente col botto (ma che da questo punto di vista non è nulla rispetto allapprodo al Pireo di Josh Childress, tanto per fare un esempio) da parte dei toscani. Questa è Siena! Questa è la sua forza, la ragione dei suoi successi (e magari non solo in Italia): un gruppo (appunto!) collaudato di grandi giocatori (che magari, per quanto possa suonare folle pensarlo, in sè fenomeni non sono), guidati da un grande coach (prodotto di casa, guarda un pò…), che può acquisire e poi perdere senza soffrirne il contributo dei vari Forte, Thornton, Domercant…
Grande merito va ovviamente a [b]Minucci[/b] (e al suo staff), che ha avuto la lungimiranza di puntare su elementi che non erano nomi, dando loro la possibilità di crescere (vedi Eze) e perfino di sbagliare (vedi la prima stagione degli ex-canturini), che si è trovato a gestire, e non per buona sorte, un roster vincente da subito, pur avendo preventivato un processo di crescita che avrebbe potuto essere anche lungo. Ovvero, chi programma raccoglie non solo meglio, ma perfino prima di chi non lo fa.
Ecco, le società concorrenti non hanno nella maniera più assoluta le virtù di quella senese. Cè, ovvio, anche chi per un budget ridotto fatica a rimanere competitivo (vedi [b]Avellino e Montegranaro[/b]), ma per lo più sono le colpe soggettive che non i limiti oggettivi a creare il gap oceanico tra i Campioni dItalia e il resto. Cè chi subisce ancora il fascino del nome ([b]Roma[/b] e la Bologna di Sabatini), rischiando magari oltre misura in termini di amalgama; belli (non solo per il pedigree) gli acquisti dei capitolini, ma quelli che non ci sono più valevano tanto meno? Cè chi sembra essere irrimediabilmente vittima degli isterismi della piazza ([b]Fortitudo[/b]), piuttosto che trascinata dallentusiasmo, unico, della stessa; e senza i soldi di Seragnoli… Chi sogna in grande sullonda delle ambizioni del proprietario ([b]Sabatini[/b]), stando però sempre ad un passo dallessere soffocato dallego smisurato dello stesso. Chi ([b]Milano[/b]), dopo anni di scellerate gestioni, opta per la giusta filosofia, salvo poi toppare nel concreto le scelte. Chi ([b]Treviso[/b]), prova ad uscire dal tunnel più buio mai imboccato, cercando di emulare Siena; ma, senza quello bravo (ora a Toronto), è arduo vedere una copia che solo si avvicini a quelli bravi. Devo continuare?
Chiudo dicendo che siamo solo allinizio. Il prosieguo della stagione potrà regalarci belle sorprese, ma anche (più probabile) ricadute non nuove. Perchè alcune malattie faticano ad essere debellate. Il virus dellimpazienza, ad esempio. Per ora è caduto solo Pasquali, ma seguiranno altri esoneri, altri tagli, altre rivoluzioni. Diamo tempo al tempo, insomma! Il festival degli errori, in questa favolosa lotta per il secondo posto, è solo allinizio!