No, almeno stando alle nude cifre attualmente il MVP del campionato non è il lungo lituano della Montepaschi che, infatti, nella speciale classifica è “soltanto” al sesto posto preceduto da Hunter, Diaz, Pasco, Hutson e Akindele. Lavrinovic è però primo nella valutazione al minuto e nella classifica dei punti segnati al minuto. E’ comunque, MVP o no, l’arma letale della Montepaschi dei record. Arrivato a Siena con il marchio di “fratello di Darijus”, fratello gemello tra l’altro, si è ritagliato un ruolo da sicuro e assoluto protagonista nel proscenio non solo italiano ma, anche e soprattutto, europeo. Quest’estate il GM di Siena Ferdinando Minucci ha dovuto sudare le proverbiali sette camice per riuscire a trattenre il lituano che era inseguito da mezza Europa. Perchè tanto interesse per questo giocatore? Vediamo un po’.
STORIA: Ksistof Lavrinovic nasce a Vilnius l’1 novembre 1979, cresce cestisticamente nel settore giovanile dell’Alita Alytus e a soli 17 anni fa il suo esordio nella serie A Lituana. Ksistof fa anche esperienza europea con la partecipazione alla coppa Korac e si mette in luce come uno dei prospetti europei più interessanti insieme al gemello Darijus. A lui si interessano anche i professionisti dell’NBA e i Toronto Raptors gli fanno perfino firmare un pre-contratto. Nel 2002 i rubli dell’Ural Great convincono Ksistof a trasferirsi a Perm, in Russia appunto, dove il lungo contribuisce in maniera determinante alla conquista della coppa di Russia e partecipa, con cifre lusinghiere, alla coppa Uleb prima e alla Fiba European League poi. Il CSKA lo mette sotto contratto e lo presta alla Dinamo Mosca, si accasa poi al Kazan e sfida anche la Montepaschi uscendo vincitore dal doppio confronto coi senesi. Nell’estate 2007 giunge finalmente a Siena.
LA NAZIONALE: Il suo curriculum nella nazionale Lituana comprende tutto l’escursus delle rappresentative giovanili e poi, inevitabilmente, l’approdo alla nazionale maggiore con la quale vince l’oro agli europei 2003 e partecipa alle Olimpiadi 2004 e 2008.
CARATTERISTICHE TECNICHE: Quando si parla di “lungo atipico” non si può che riferirsi a lui. 210 cm per 115 kg sono le cifre classiche di qualsiasi centro, ma Ksistof centro non lo è, la sua arma tattica migliore è il tiro da 3 (sta realizzando il 70% in campionato) scoccato da qualsiasi punto dell’arco dei 6,25, il suo tiro appare immarcabile proprio perchè parte da un’altezza siderale. Il problema di marcare un giocatore così è che se gli si impedisce il tiro dalla lunga lui, velocissimo di piedi molto più di qualsiasi uomo di quell’altezza, penetra con risultati devastanti per le difese avversarie (tira da 2 col 60%). Fare fallo, poi, non è una buona scelta dato che il lituano quando va in lunetta realizza i tiri liberi nell’83% dei casi. A tempi persi, sfruttando le braccia lunghissime che madre natura gli ha regalato, cattura anche più di 5 rimbalzi di media/partita.
A Siena, sotto le sapienti mani del duo Pianigiani-Banchi, ha affinato le sue armi e ampliato il repertorio con dei buonissimi movimenti di post alto spalle a canestro e, soprattutto, diventando un eccellente difensore. La stoppata poi è nel suo naturale repertorio grazie, appunto, alle braccia smisurate che ha.
E’ un giocatore che può disimpegnarsi sotto canestro grazie alle misure da pivot, che può giocare da 4 grazie al tiro da 3 e alla mobilità che si ritrova, è un uomo che non crea assolutamente il minimo problema nello spogliatoio ed è, a detta dei suoi allenatori, un professionista scrupolosissimo.
Con Lavrinovic la Montepaschi ha moltiplicato esponenzialmente il proprio potenziale, il lituano è un’arma tattica letale, un uomo che esce dalla panchina e che contribuisce alle vittorie senesi in maniera molto importante, apre le difese col tiro da tre micidiale che ha nel proprio dna, cattura rimbalzi e carica di falli gli avversari, col suo innesto i campioni d’Italia hanno inserito quel tassello che mancava per spiccare il volo verso i massimi livelli europei.
IL PROBLEMA: E’ in via di risoluzione ma all’inizio della sua avventura italiana la non-conoscenza della lingua inglese (e naturalmente anche di quella italiana) ha creato delle difficoltà a Ksistof. Fondamentale è stato l’apporto dell’altro lituano della Mens-Sana, Kaukenas, che ha passato vari mesi a fare il doppio traduttore dal lituano all’inglese all’italiano e viceversa.