FERRARA – [b]I have a dream[/b] Non cè tifoso ferrarese che in cuor suo non stia pensando a una domenica del tutto particolare che culminerà con lincontro Carife – Monte Paschi. Un testacoda che non sembra destare alcuna preoccupazione agli scommettitori, un testacoda che promette spettacolo ma non sorprese. Ma certi testacoda possono anche fare danni e ammaccare la carrozzeria.
Fantasia pura? Forse sì, ma sarebbe estremamente punitivo proibire al tifoso Carife di sognare ad occhi aperti: battere la prima della classe ed entrare così nella storia. Appunto, I have a dream
La capolista Golia-Siena cercherà di battere il proprio record di 18 vittorie consecutive in campionato (la passata stagione trovò disco rosso ad Avellino); la neopromossa Davide-Ferrara sta cercando punti salvezza, ma nessun bianconero, dal presidente al custode, si illude che quel traguardo possa essere raggiunto facendo bottino contro la squadra più forte dEuropa.
Una cosa è certa: la Carife di Giorgio Valli si sta preparando a questo confronto (per Ferrara un evento sportivo di straordinaria importanza) con la determinazione e limpegno di sempre, e non vuol saperne di essere la vittima designata perché le vittorie, tutte, si ottengono dopo 40 minuti di gioco, in campo sempre cinque contro cinque.
Certo, dopo aver visto il Monte Paschi prendere a sberle il Cska Mosca nessuna persona, se usa il raziocinio, può pensare che alla Carife riesca il colpaccio della vita. La dimostrazione di forza offerta da McIntyre (lex di turno) e soci è stata impressionante, trovare aggettivi per definire quella prestazione è difficile e inutile, dobbligo quindi togliersi il cappello e ringraziare per lo sport pro-basket.
Stanchezza? Neanche parlarne, anzi, una vittoria del genere darà unulteriore carica agli uomini di Pianigiani in vista della final eight di Coppa Italia, un trofeo che manca ancora alla bacheca senese.
A tranquillizzare lambiente ferrarese alla vigilia dellatteso confronto è la consolazione che la Carife non ha nulla da perdere! Già, perché se vince Siena è tutto regolare, se invece il campionato avesse un sussulto e dovesse vincere Ferrara sai che sorpresa e che impatto mediatico, elogi a cascata, è il bello del basket, il trionfo dello spirito sportivo, ecc. ecc., per qualche giorno non si parlerebbe daltro.
Del Monte Paschi si sa tutto, della Carife un po meno. Allora è giusto evidenziare che il miglior pivot della serie A è proprio Harold Jamison, che Allan Ray ha giocato un buon minutaggio con Boston e ha un talento eccelso, che Andre Collins sta ritrovando la giusta serenità per essere devastante al tiro, che Daniel Farabello ha forse qualche primavera di troppo ma ad ognuna corrisponde una dose di talento ed esperienza veramente rari.
Aggiungiamo: la sana follia cestistica di Ndudi Ebi, il nigeriano di 2,07 con due braccia che non finiscono più e che ama stoppare chi gli passa a tiro; mister utilità Oluoma Nnamaka, la cui importanza si avverte quando non cè; la sfacciataggine di Brian Sacchetti (figlio darte che in quanto a grinta è tutto il papà); lesperienza di Fabio Zanelli che quando sta bene sa difendere come pochi; il talento di Marco Allegretti cui manca solo la convinzione di poter essere un gran giocatore e allora potrà fare grandi cose. Con il sergente Max Rizzo e il giovane nazionale under 20 Valerio Mazzola il quadro è completo. Una squadra, la Carife, il cui scudetto si chiama salvezza, e non per facile retorica ma per obiettiva valutazione tecnica di una squadra neopromossa, al debutto in serie A e con un budget limitato: basterebbero queste note per far comprendere cosa significhi ritrovarsi la prossima stagione ancora nella Lega principale.
Una squadra, a dire il vero, concepita per affrontare un sereno campionato a 18 squadre, cosa poi è successo tra fine settembre e i primi di ottobre lo sappiamo tutti. Così la scommessa di Valli di affidarsi a un roockie come Riley è dovuta rientrare, e siccome quando piove spesso viene giù anche la grandine, ecco che il sostituto della giovane matricola (che ora fa faville a Imola), il talentuoso Ricky Apodaca, viene trovato positivo allantidoping (cannabis), quindi sospeso ed al suo posto, in quattro giorni, atterra a Ferrara nientemeno che Allan Ray, il gioiello che con la Lottomatica di Repesa aveva reso la metà del proprio immenso potenziale cestistico. Quale tifoso ferrarese avrebbe potuto pensare, solo due mesi fa, di vedere Ray con la canotta bianconera? Nessuno. Sognare quindi si può, sempre, e quando il sogno coincide con la speranza si mette in moto quella fantasia che solo lanimo di un appassionato può concepire. I have a dream
Riccardo Comastri