Non c’è stata partita alla AA Arena, come testimonia il 107-78 finale. Coi 29 punti di Wade e i 22 di O’Neal Miami si sbarazza degli Hawks in fretta e mette in cassaforte il secondo punto nella serie, in attesa di ritornare sul suo parquet per incrementare il vantaggio. Atlanta fuori casa in post season non vince da 12 partite, questa tendenza dovrà essere invertita il prima possibile se Johnson e compagni vogliono coltivare speranze di secondo turno.
Nel pre-gara Woodson apprende che dovrà fare a meno di Marvin Williams. Gli Hawks partono con 17 errori su 19 tentativi al tiro, il primo quarto si chiude 22-12 per gli Heat che controllano senza problemi seguendo come al solito il cammino tracciato da Wade. Con un O’Neal in buone condizioni Miami è tutt’altra squadra e si vede. Jermaine si fa sentire sotto le plance – alla fine chiuderà con 10 rimbalzi – dando una dimensione interna a Miami necessaria alla vittoria in questa serie per contrastare Smith e Horford.
Con un parziale di 25 a 6 nel secondo quarto gli Heat indirizzano la gara, che diventa una formalità. Gli Heat si limitano a controllare; timidi segnali di vita da Atlanta nel terzo quarto, ma i padroni di casa rimettono le cose a posto con Wade ad armare le mani di Jones e Chalmers posizionati dietro l’arco. Nell’ultimo periodo, complice la partenza col freno a mano degli Hawks, 0/7 all’inizio del quarto, con un altro parziale nei 12 minuti di 32-17 gli Heat chiudono la pratica.
Per gli Hawks 13 punti ciascuno da Bibby, Smith e Horford, solo 10 con 5/17 dal campo per Joe Johnson, il rendimento del quintetto della squadra, monco a causa della nuova assenza di Williams, è stato troppo basso per poter pensare di preoccupare Miami e di portare a casa la prima vittoria in trasferta ai playoff da molto tempo a questa parte. Le statistiche non depongono a favore di Atlanta: quando una serie è sull’1-1, chi si aggiudica gara 3 difficilmente va poi a perdere la serie, è successo solamente 5 volte nelle ultime 27 e in generale solo nel 24% dei casi.
Le chiavi della partita, come in gara 2, sono state 3:
– Wade. Ha dato subito carica ai compagni con giocate di energia pura come una schiacciata devastante tra Horford e Smith, e una stoppata a due mani su Evans. Ha alzato il livello dell’asticella, trascinandosi dietro i compagni.
– O’Neal e il supporting cast di Miami. Tutti hanno seguito Wade, dando il loro contributo, cosa che in gara 1 era completamente mancata. Tutto il quintetto dei ragazzi di Spolestra è andato in doppia cifra e dalla panchina è uscito Cook con due triple. Beasley poco utilizzato non ha dato un grande contributo, ma non c’è ne era il bisogno. C’è anche una brutta notizia per Spolestra che perde Jamario Moon dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo.
– Controllo dei tabelloni. Miami nelle due vittorie consecutive ha invertito la tendenza a rimbalzo (48-35 ieri sera) ed ha limitato il rendimento di Smith e Horford che in gara 1 era stato molto buono. Complice la buona forma di O’Neal che pare aver recuperato dai guai fisici di inizio stagione, determinante anche poter avere a disposizione un Haslem che non soffre troppo degli ultimi problemi che lo avevano colpito.
Diventa importantissima gara 4 ovviamente. Dovessero sfatare il tabù delle partite in trasferta gli Hawks, il fattore campo ritornerebbe dalla loro parte e la serie cambierebbe l’inerzia in maniera sostanziale, dovessero vincere gli Heat si avvicinerebbe moltissimo la sfida diretta tra James e Wade, poichè Miami avrebbe ancora gara 6 in casa per poter chiudere il discorso.
[b]MVP:[/b] Ovviamente [b]Wade[/b], quando gioca così è un fattore, perchè oltre a dare un contributo eccezionale alla causa degli Heat, riesce a trasmettere energia ai compagni e ad elevare il loro livello di gioco. Chiude con 29 punti, 8 assist e 7 rimbalzi. Cifre, comunque impressionanti, che però non raccontano appieno quello che Wade significa per gli Heat.
[i][u]Le parole del dopo-gara:[/u][/i]
[b]Wade :[/b] “[i]Sapevamo che al palazzo ci sarebbe stata molta energia, l’abbiamo sfruttata chiudendo molto presto la gara. Siamo stati molto intensi in difesa[/i]”.
[b]O’ Neal :[/b] “[i]D-Wade ora come ora sta giocando ad un altro livello.[/i]”.
[b]Horford :[/b] “[i]Non abbiamo più scuse, Lunedì dovremo portare molto più “fuego”[/i]”.
[b]Smith :[/b] “[i]Non è tanto questione di Wade. ‘ il supporting cast che sta facendo la differenza. Se non riusciremo a fermarli, diventeranno una squadra molto difficile da battere[/i]”.
[b]Bibby :[/b] “[i]La serie è lontana dall’essere chiusa, ma dobbiamo vincere la prossima[/i]”.
[b]Woodson :[/b] “[i]Non siamo ancora fuori dai playoff, ma non possiamo giocare come abbiamo fatto stasera. Penso solo che gli Heat sono scesi in campo ed hanno fatto quello che dovevano fare, noi non abbiamo risposto al suono della campana[/i]”.