Gara 3 tra Dallas e Denver passerà alla storia per il fallo non fischiato alla difesa dei Mavs, un fallo fortemente voluto da Antoine Wright, ma che il terzetto col fischietto ha deciso di non sanzionare, dando la possibilità a ‘Melo Anthony di tirare, e segnare, per la vittoria.
La tripla di Anthony potrebbe aver scritto la parola fine sulla serie. Dallas aspettava con ansia il ritorno a casa per tentare di invertire il trend della serie, o per lo meno di allungarla, sperando in un discreto impatto di Josh Howard, che seppur al 50% è un giocatore tatticamente molto importante per coach Carlisle, che come al solito ha ricevuto risposte dalla sua star: Dirk Nowitzki ha cercato in tutti i modi di dare la prima vittoria ai suoi, segnando 36 punti conditi da 16 rimbalzi (nella serie sta viaggiando vicino ai 33 di media), ma non è bastato perchè di fronte, il tedescone, si è trovato non una ma due star come Anthony e Billups, sostenuti dal solito cast di supporto, un pò orfano di Nenè (solo 5 punti con 2/10), ma comunque solido e capace di dare energia e aiuto ai due giocatori di maggior talento.
Come detto Dallas è stata quasi solo Dirk Nowitzki: Josh Howard è andato si in doppia cifra, ma ha tirato male e la qualità del suo gioco ha risentito dell’infortunio alla caviglia. Brandon Bass ha provato a farsi sentire, è andato tanto in lunetta, ma non è il giocatore sul quale appoggiarsi con continuità ad ogni azione, così come Terry, che non è riuscito a dare la solita scossa alla partita della sua squadra. La gara di Jason Kidd è quella che ormai ci si aspetta dall’ex New Jersey: una onesta prova da veterano, senza troppi picchi (l’ormai solito buzzer beater nel finale di 3° quarto), e senza clamorosi vuoti. Certo, il ricordo di un Jason Kidd in grado di creare un volume di gioco paragonabile a quello di una squadra intera è sbiadito, ma l’età è un avversario che non concede sconti.
Carmelo Anthony si gode questi playoff come una specie di rivincita, lui che spesso è stato in conflitto con Lega, i tifosi e le regole. Niente di eccezionale, ma di certo non è il suo il primo nome che viene in mente pensando al good guy. Sul campo però le sue qualità sono innegabili, e sono ancora più esaltate dalla presenza di un giocatore carismatico e scafato come Billups. I due insieme hanno combinato per 63 punti, ‘Melo ha tirato male, ma si è preso la tripla della vittoria e, come spesso è capitato, l’ha infilata.
Scordiamoci di tutte le polemiche, perchè gara 4 potrebbe essere una partita dura e piena di tensione (positiva). Da una parte Denver, che vorrà chiudere con un clamoroso cappotto e aspettare in finale di conference la vincente dello scontro tra Houston e Lakers, dall’altra Dallas, che sa di non poter ribaltare la serie, ma che certamente non vorrà essere eliminata con l’onta del cappotto.
Nel finale di gara gli animi si sono riscaldati e non poco: Howard ha avuto brutte parole per tutti ed è stato neccessario bloccarlo fisicamente (dovrà pagare 120000$ di “multa” per un rapporto steso dalla polizia, intervenuta nella contesa). Stesse scene per Mark Cuban, che dopo essersi fiondato in campo a seguito della bomba di Anthony, ha spinto un cameraman “reo” di essersi avvicinato troppo per catturarne la reazione furibonda.
La speranza è che gara 4 sia soprattutto una bella e dura gara di pallacanestro, perchè il resto interessa francamente poco.
Stefano Manuto