[i]Enfant du pais[/i], Victor è il beniamino dei tifosi (grazie anche al fatto che i capelli siano dello stesso colore del colore sociale di Valencia, larancione) che hanno coniato per lui il soprannome di Mr. Vertigen, a testimonianza delle grandi capacità atletiche del nostro.
Schierato nelle giovanili come ala grande, in prima squadra sta adattando il proprio gioco al ruolo di ala piccola, poichè unisce allaltezza, 208 cm, ed allesplosività (vincitore della gara delle schiacciate ACB lo scorso anno e secondo in questa stagione), una grande mobilità laterale ed un buon controllo di palla.
Corre benissimo il campo e sa occupare le corsie in transizione, come anche condurre il contropiede; il piazzato è affidabile ed il tiro da 3 ormai rispettabilissimo (specie dagli angoli), nonostante un rilascio del pallone un po lento; possiede buoni istinti per il passaggio e per il rimbalzo offensivo.
Dove già adesso è in grado di fare la differenza è [b]nella propria metà campo[/b], grazie a discreti fondamentali e soprattutto alla notevole combinazione fisico-atletica di cui dispone: può difendere tre ruoli, accetta il cambio sul pick n roll, intercetta molte linee di passaggio grazie ad unottima apertura alare, che lo rende anche buon stoppatore e rimbalzista.
Generoso e con buona etica del lavoro, è però ancora piuttosto ingenuo, difatti salta spesso sulle finte e non sempre riesce a contrastare giocatori più esperti o smaliziati. Se non viene tenuto nel vivo del gioco tende ad alienarsi dalla fase di attacco, mostrando una certà passività che di fatto lo estrania dalla manovra di attacco anche per svariati minuti consecutivi; nei momenti invece in cui entra “in the zone” diventa un giocatore incredibile, capace di triple fuori equilibrio seguite da tonanti schiacciate.
Per completare la transizione allo spot di 3, sarà necessario che migliori il palleggio con la mano sinistra, aspetto che lo limita parecchio e lo rende alquanto turnover prone, specie se marcato da avversari più bassi, con laggravante di non usare con questi ultimi la differenza di statura per ricezioni statiche in post basso, soluzione che invece sarebbe presente nel suo bagaglio tecnico.
Un [b]infortunio piuttosto grave[/b] (frattura della caviglia sinistra) lo ha tenuto lontano dal parquet per circa quattro mesi, episodio che ne ha condizionato pesantemente la crescita e la fiducia nei propri mezzi, posto che stava disputando di gran lunga la miglior stagione nella sua giovane carriera, con la miglior percentuale da oltre larco di tutta la lega ed il secondo posto come rimbalzista nazionale. Riapparso sui campi nelle ultime giornate di Regular Season, è apparso ancora lontano dalla condizione fisica ottimale e leggermente avulso dallattacco [i]taronja[/i] (arancione), facendosi però trovare pronto ad aiutare la squadra dal punto di vista defensivo e sui rimbalzi.
Nonostante le molestie fisiche, Claver ha deciso di presentare la propria candidatura per il draft NBA di questanno, anche se questa scelta sembra più una maniera per testare le acque in vista del prossimo anno, che una reale volontà di compiere già questestate il salto al mondo dei pro.
Che si dichiari questanno o meno (il prossimo anno sarà automáticamente eleggibile perchè nato nel 1988), sembra praticamente sicura una sua chiamata nel tardo primo giro, e, a tal proposito, non sembra casuale che Greg Popovich (allenatore dei San Antonio Spurs) abbia recentemente trascorso una settimana nella città de las fallas visionando gli allenamenti del Pamesa Valencia.
Nella parte superiore del corpo è ancora leggerino, però lottima struttura ossea lascia pensare che i preparatori (specie quelli NBA, spesso miracolosi) non avranno particolari problemi a costruirgli una buona armatura.
Il ruolo che occuperà in campo dipendera in larga misura dal sistema di gioco della franchigia che lo sceglierà: ala piccola con compiti principalmente difensivi (e molte triple dagli angoli) in squadre che attaccano prevalentemente a difesa schierata come Portland o San Antonio, verrà invece schierato come PF (sempre meno) atipica in squadre che prediligono transizioni rapide, ritmi alti e molti possessi per partita come Knicks, Golden State o Magic.
Che il futuro sia da ala piccola o grande è comunque auspicabile che V.C. si ritagli un impiego da role player, con possiblità di quintetto anche in una squadra con buone ambizioni, grazie anche ad un buon qi cestistico.