2-0, la Montepaschi, come da pronostico, vola a due passi dal suo terzo scudetto consecutivo, il quarto della sua storia. Tra Siena e questo traguardo ambizioso ci sono però ancora due partite da vincere. Riteniamo che il mattone del 2-0 abbia un peso specifico enorme perchè se è vero, come in effetti è vero, che la squadra senese ha perso soltanto una gara in 8 mesi di competizioni in Italia ci si chiede come sia possibile che riesca a perdere 4 delle prossime 5 gare in nemmeno 10 giorni. Al di là di questa rilevazione statistica c’è comunque da superare l’ostacolo Forum, infatti un Forum al limite della capienza con 12-13 mila persone potrebbe magari creare qualche grattacapo ai campioni d’Italia in carica. Lo stesso Bucchi, pur riconoscendo sportivamente la superiorità senese , ripone delle speranze nell’ambiente casalingo che magari potrebbe gasare oltremodo una squadra milanese che già ieri sera ha messo in mostra dei passi in avanti rispetto a gara-1. Chi, tra le fila meneghine, aveva toppato gara-1 è stato invece tra i protagonisti assoluti di questo secondo atto della finale 2009. Taylor e katelynas su tutti hanno mostrato dei notevoli miglioramenti e non sono sembrati neppure i lontani parenti dei giocatori trasparenti e impalpabili di 48 ore prima, Hall e Price hanno prese buone iniziative mentre chi ancora continua a deludere è un Vitali molto ma molto leggero, decisamente il suo apporto non è quello che ci aspetterebbe da uno dei migliori giovani prospetti italiani già stabilmente in Nazionale. Jobey Thomas, colui che in gara-1 era stato probabilmente la vera spina nel fianco della difesa senese si è preso invece una serata di ferie ed ha scritto un bello 0 nella casella dei suoi punti segnati. Anche da Marconato e Sangarè probabimente sarebbe lecito attendersi di più mentre Hawkins è stato molto limitato dai falli. L’Armani ci è piaciuta maggiormente rispetto a gara-1, non ha mai sbracato, ha saputo ricucire un paio di volte degli svantaggi importanti, ha vinto la battaglia sotto le plance (36 catture a 29) ha tirato benino da 3 ma ha segnato solo 66 punti e vincere a Siena segnando 66 punti è impresa da scrivere tra quelle pressochè impossibili da realizzare. Altra storia sarà a Milano.
Siena ha controllato con sufficiente tranquillità la gara, non è mai volata verso differenziali di punteggio enormi ma ha dato l’impressione di poter agevolmente portare a termine il compito. Un Kaukenas straordinario (16 punti in un solo quarto) ed un McIntyre imprendibile sono state le armi in più dei campioni d’Italia che hanno avuto poi il solito contributo da Sato e Stonerook e da un Carraretto stavolta preciso dalla distanza. Poco da Finley, in difficoltà contro la difesa aggressiva di Milano. Si è visto un buon Domercant, che con questo finale di campionato sta riscattando una stagione francamente deficitaria, un Lavrinovic sufficiente ed un Eze, presenza sempre costante sotto canestro, che ha ingaggiato un duello difficilissimo contro un volitivo Taylor.
Si parte con Domercant che firma il primo canestro della partita, poi Siena va sul 5-0 ma viene riagguantata da Taylor e Hawkins, dopo qualche minuto di botta e risposta si è sul 14-13 per la Mens-Sana e questo sarà l’ultimo contatto ravvicinato per la squadra ospite. Gioco da 3 punti di McIntyre, tiri liberi e canestro in seguito ad un tecnico fischiato a Mordente e 21-15 con canestro in ricaduta di Domercant proprio sulla sirena del primo quarto. Nel secondo quarto le triple di Kaukenas e Carraretto scavano un primo solco tra le due squadre (32-18), soprattutto il lituano in questo secondo quarto rilsulta devastante con 16 punti a referto e una serie interminabile di canestri dalla distanza. La vena di Taylor e Katelynas è buona ma alla sirena del secondo quarto sono 14 i punti che separano le due squadre (44-30). Tutti si aspettano il solito terzo quarto devastante della Montepaschi, ma così non è. Milano tiene botta benissimo, spettacolare una correzione volante a canestro con schiacciata a due mani di Hall, Hawkins commette il quarto fallo ma Bucchi non lo toglie e Siena non riesce a scappare nel punteggio cvome le è successo quasi sempre nei terzi quarti delle partite interne. 55-39 e poi 61-45 per l’ultimo intervallo. L’Armani cerca di ricucire ma non va oltre il -10 con l’unico canestro (da tre) di Luca Vitali. Qui sale in cattedra McIntyre e la Mens-Sana chiude i conti di gara-2 con un 10-0 di parziale che porta il rislutato della partita sul 75-55. Ci si trasferisce a Milano.
MONTEPASCHI: Domercant 9, McIntyre 15, Eze 7, Carraretto 6, Sato 11, Lavrinovic 8, Kaukenas 16, Stonerook 7.
ARMANI JEANS: Hall 9, Mordente 5, Vitali 3, Price 12, Hawkins 8, Katelynas 14, Marconato 5, Tylor 10.
THE PLAY OF GAME: La schiacciata al volo di Hall su tiro sbagliato merita la menzione d’onore.
COMPLIMENTI A: alle due tifoserie, correttissime, calde, appassionate senza mai trascendere.
SALA STAMPA:
Secondo coach Pianigiani è stata una partita molto diversa da gara-1, abbiamo disputato una buona partita nonostante Milano nel finale abbia ricucito e abbia, con merito, trovato nuove energie che di sicuro riverserà nei due incontri casalinghi. Milano è stata brava a metterci pressione con una difesa che ci ha messi in difficoltà, ritengo che sia necessario vincere almeno una volta a Milano per poterci mettere nella condizione ottimale per la vittoria dello scudetto. Non voglio arrivare alla settima perchè anche col fattore campo a favore un’ eventuale gara decisiva è sempre un terno al lotto. Dobbiamo perdere meno palloni in attacco ma ci sono tanti motivi che influiscono su questo come la stanchezza e la tensione della finale.
Per Piero Bucchi potrebbe essere decisivo l’ambiente del Forum con le sue 12-13 mila persone presenti, il coach milanese ha visto dei miglioramenti rispetto a gara-1 e se ne aspetta altri in gara-3. Secondo Bucchi Milano subisce troppo la fisicità di Siena, troppo i tanti contatti che ci sono, troppo la maggiore esperienza, anche europea, della Mens-Sana. Siena rimane favorita ma mi aspetto una grande reazione dai miei.