La Southeast Division viene ingiustamente considerata come una delle più deboli dell’intera Lega. Niente di più sbagliato! Infatti è da questa “zona” dell’NBA che vengono i vice-campioni degli Orlando Magic, ma non solo…Squadre in cerca di conferme, altre migliorate grazie al mercato dei free-agent e agli scambi, qualcuna in attesa della prossima estate. Ma c’è una stagione da giocare, vediamone quindi i probabili protagonisti.
[b]Atlanta Hawks[/b]
Atlanta fa i playoffs da 2 anni, non male se consideriamo le ultime annate dei Falchi. Squadra giovane con qualche uomo-faro (Bibby) e tanto talento. E’ arrivato Jamal Crawford, uomo da 15 punti di media in carriera, ad affiancarsi alle bocche da fuoco della Georgia. Su tutti quel Joe Johnson che in fase di trattativa estiva non ha rinnovato per poter esplorare il mercato del prossimo anno, e mettendosi da solo nel mirino per una grande stagione, come spesso accade ai giocatori nell’ultimo anno di contratto. Josh Smith sarà ancora uomo a tutto campo, importante in attacco come in difesa, dove atletismo e tempismo ne fanno uno stopper eccezionale. Sotto le plance l’arrivo del veterano Joe Smith, all’ennesima tappa del suo viaggio tra le squadre NBA, aiuterà di certo l’evoluzione del talentuoso Al Horford, in crescita esponenziale nelle passate stagioni. Atlanta rifarà presumibilmente i playoffs.
[b]Charlotte Bobcats[/b]
Dici Charlotte e pensi subito a The Coach. Larry Brown ha guidato degli scambi interessanti durante il mercato estivo, privandosi apparentemente di giocatori di valore per prenderne altri…meno considerati. Non sarà così, nei fatti, perchè Brown si è aggiudicato pedine realmente importanti nella costruzione di una squadra vincente come Raja Bell e Boris Diaw, oltre alla scommessa Tyson Chandler, scambiato per Okafor. I Bobcats nella loro giovane storia non hanno ancora partecipato alla post-season, e questo sicuramente è l’anno buono per provarci. Gerald Wallace rimane il go-to-guy designato per una formazione che potrebbe dare notevole fastidio alle dirette concorrenti per un ottavo posto ad Est.
[b]Miami Heat[/b]
Se Brown la sà lunga, Riley non è certamente da meno. Il pluri-anellato Coach continua a disporre della superstar Dwyane Wade che da solo può portare in alto la propria squadra, affiancato fin dalla prima palla a 2 da Jermaine O’Neal può addirittura formare con lui un duo interessantissimo e tra i più pericolosi di tutta la Lega, su entrambi i lati del campo. Miami non è certo la squadra che arrivò al titolo qualche anno fa, quando Shaq decise che “three are not enough”, serviva un quarto anello alla sua preziosa collezione marcata, fino ad allora, giallo-viola. Però la crescita di Mario Chalmers e un Michael Beasley chiamato a “diventare grande” – anche per la partenza di Jamario Moon, destinazione Cavs – potrebbero ridare lustro al team della Florida, altro outsider di prim’ordine di questa bistrattata, come detto, Southeast Division.
[b]Orlando Magic[/b]
Tutto gira intorno a un solo nome: Vince Carter. E tra i non-più presenti a Hedo Turkoglu, che in estate è diventato un Raptor. Orlando ha creato nella scorsa stagione una situazione di difficilissimi accoppiamenti per tutte le squadre affrontate, soprattutto in post-season. Boston e Cleveland hanno sofferto la presenza di 4 giocatori sul perimetro e del solo Howard in area in un modo del tutto inimmaginabile, e se questo è stato possibile, a tutto vantaggio di Orlando, il merito è stato in primis del turco. Ora Vince Carter ha un’ennesima prova d’appello a disposizione. La chimica della squadra sarà da ritrovare, e Coach Van Gundy lo sa bene: promosso in quintetto l’ex-sesto uomo Mickael Pietrus, dalla panchina uscirà Brandon Bass come primo cambio. Carter dovrà dire la sua dal perimetro, dimostrarsi un miglior passatore rispetto a quello che è sempre stato (e comunque non arriverà mai al livello di Turkoglu) tornando a bilanciare il suo gioco dentro-fuori. Il rischio è che la predisposizione dei Magic al tiro da tre inghiottisca definitivamente l’ex-uomo volante visto nelle primissime stagioni a Toronto. Riconfermarsi è di certo più difficile che sorprendere, e Orlando non sembra poter ripetere la scorsa, favolosa stagione.
[b]Washington Wizards[/b]
Tutto nelle mani di Agent Zero! Il nuovo allenatore, il bravissimo Flip Saunders, lo sa bene, e l’ha dichiarato anche in fase di pre-training camp: solo un Arenas finalmente in condizione e con le ultime stagioni da riscattare, può far fare quel salto di qualità che Washington necessita. Gilbert non sarà solo, in questo tentativo di rendere gli Wizards finalmente dei “contender” da alta classifica. Ad affiancare il prodotto di Arizona ci saranno ovviamente Antawn Jamison e Caron Butler. Dal mercato è arrivato il tiratore Mike Miller che completa idealmente il back-court che Saunders dovrà rendere micidiale, anche nella metà campo difensiva dove vedremo molti adeguamenti e zone come consuetudine dell’ex-allenatore dei T’Wolves. Ma la condizione fisica e il saper (o avere la fortuna di) evitare ennesimi infortuni resterà il perno attorno al quale gira tutta la prossima annata della squadra della Capitale.