Per la Scavolini Spar la sfida interna con la Vanoli sembra incarnare le caratteristiche della classica ultima spiaggia, quanto meno per poter dare una svolta ad una stagione che altrimenti rischierebbe di diventare un lungo calvario nella rincorsa alla salvezza.
I padroni di casa non hanno più alcuna scusante per mancare la vittoria: il roster è finalmente al completo, Williams è oramai pienamente recuperato, così come il nuovo arrivato Cvetkovic è oramai pienamente inserito, ed il ciclo terribile di partite riservato da un calendario ingrato è alle spalle.
In altre parole la Scavolini Spar non può permettersi di perdere questa partita e ciò vale in particolare per il suo coach Dal Monte, sul quale inevitabilmente aleggiano i fantasmi di Ticchi e Boniciolli, già indicati in settimana come pronti a subentrare sulla panca pesarese in caso di sconfitta.
In effetti, nonostante tutto, la Scavolini Spar parte da favorita nella sfida contro la Vanoli Cremona ma la serie di otto sconfitte consecutive e lo zero in classifica non può non aver lasciato strascichi nella mente dei giocatori, sicché tutto in realtà potrà accadere.
Dal canto suo Cremona viene da un avvio di stagione ampiamente positivo in cui il ruolino di marcia parla di 4 vittorie ed altrettante sconfitte, bottino non male per una neopromossa alla prima apparizione nella massima serie.
La squadra di Cioppi (grande ex del match, essendo pesarese di nascita ed avendo allenato a lungo le varie formazioni, giovanili e non, del sodalizio marchigiano) è sospinta nel suo gioco spumeggiante dallamericano di passaporto bulgaro Rowland (strappato in estate proprio ai pesaresi) nonché da tre ottimi americani quali Bell, Forbes e Brown, a cui vanno aggiunti i più che discreti contributi del non più acerbo Cusin, oramai affermatosi come pivot ad alto livello, e del roccioso e concreto greco Sklavos.
In definitiva una partita da tripla se soltanto nella pallacanestro ci fosse ancora il pareggio.