[b]Scavolini Spar Pesaro Benetton Treviso 84-94[/b]
Parziali (26-27; 20-24; 21-25; 17-18)
Progressione 26-27; 46-51; 67-76
[b]Starting Five:[/b]
Scavolini Spar: Green, Sakota, Hicks, Cvetkovic, Williams
Benetton: Rivers, Nicevic, Hackett, Neal, Wallace
[b]Arbitri[/b]
Lamonica, Giansanti, Martolini
[b]Pesaro[/b] Poteva essere la partita della svolta per la Scavolini Spar ed invece quella a cui si è assistito pare essere stata linizio di un nuovo ciclo per la Benetton; per la prima volta dallarrivo del coach Repesa, i biancoverdi paiono aver cominciato a metabolizzare i dettami del santone croato ed il risultato è stata una partita giocata costantemente in velocità, con grande aggressività difensiva e finalmente con un ben preciso piano di gioco.
Al contrario la Scavolini Spar non è mai riuscita a trovare il bandolo della matassa, sfiancata da un ritmo altissimo e da una difesa asfissiante, in particolare sui soliti noti Green e Williams.
Davanti ad un pubblico mai cosi folto nella stagione corrente, il match parte subito sui binari dellequilibrio e con un ritmo più che gradevole; come previsto Treviso mostra di subire oltremodo Hicks e Williams in difesa, ma in attacco si rivela precisissima, nonostante le azioni del funambolico Neal (28 punti per lui alla fine) sembrino più il frutto del suo talento estemporaneo che di un preciso gioco offensivo.
La prima frazione si chiude su un sostanziale equilibrio (26-27) e già con ben sette falli sul groppone della compagine bianco verde.
In apertura di seconda frazione è inaspettatamente Treviso, fin l come si diceva piuttosto confusionaria, a far maturare il primo break, propiziato da una tripla del solito Neal e da un gioco da tre punti di Wallace; così, dopo un minuto e mezzo, Treviso va sul + 7 (26-33), ottenendo un vantaggio che, nonostante gli innumerevoli tentativi di rimonta dei padroni di casa, si rivelerà decisivo.
Dal Monte chiama immediatamente time-out ma , al rientro, i suoi dimostrano si subire oltre modo la difesa iper-agressiva ordinata da Repesa che produce cinque falli in neanche metà tempo ma che, complice qualche tiro libero sbagliato di troppo, impedisce alla Scavolini Spar di entrare in tirmo e di segnare con continuità.
Se Hicks si incarica di tentare da solo la rimonta (16 punti per lui allintervallo), Williams viene finalmente fermato dai continui raddoppi ordinati dal coach croato; a 4:30 minuti dalla fine Treviso è ancora sul +8 (34-42) con una tripla di un eccellente Rivers ma poi è il quintetto operaio proposto da Dal Monte, con Joksimovic in campo al posto di Green, a riuscire ad ottenere finalmente una rimonta concreta.
I biancorossi dapprima si portano sul 40-42 e poi, dopo un ulteriore allungo degli ospiti, in chiusura di tempo con il solito Hicks arrivano sul 46-48; peccato che proprio sulla sirena Rivers si inventi una tripla da più di dieci metri che riporta i suoi a distanza di sicurezza.
La carambola trovata dallamericano in biancoverde sembra solo un episodio fortunato ed invece si rivela un felice abbrivio per un terzo quarto di grande intensità degli ospiti.
Al rientro in campo, infatti, il livello di intensità della difesa della Benetton si alza ancora e la Scavolini, pur non deragliando mai non riesce più a ritrovare il bandolo della matassa; mentre la Benetton mette in mostra il più classico del Repesa-style, fatto di difesa arcigna, corri e tira e frequente ricorso al tiro da tre, i pesaresi non riescono più ad arrivare nellarea avversaria.
Daltra parte non è un caso che i primi 15 punti dei padroni di casa vengano esclusivamente da triple e buon per loro che, mentre Hicks si spegne, sale in cattedra un Sakota infallibile dallarco; tuttavia ciò non basta perché Green viene messo fuori partita dai decisi aiuti avversari sul pick&roll e anche Willams continua ad essere abilmente neutralizzato dai raddoppi dei lunghi.
Così, sospinta da un Neal letteralmente inarrestabile, ma anche da Kus e Rivers, Treviso si mantiene su un vantaggio che sfiora costantemente la doppia cifra; Pesaro ha il merito di non mollare mai e, in più di un occasione, si avvicina, ma alla fine del quarto si è ancora sul 67-76.
In apertura di ultima frazione è ancora Sakota, coadiuvato da un Joksimovic assai prezioso anche in difesa, a riportare i suoi sul -4 (72-76) ma si tratta dellennesimo fuoco di paglia perché lo stesso Joksimovic commette due leggerezze in attacco che impediscono ai suoi di avvicinarsi ulteriormente.
A metà tempo lennesima tripla di Sakota riporta la Scavolini Spar a stretto contatto sul 78-84, ma Treviso è troppo determinata e la difesa dei padroni di casa troppo soffice, sicché il match prende inevitabilmente la strada bianco verde, visti che anche gli ultimi tentativi dei bianco rosi non appaiono troppo convinti.
Come si diceva, per Treviso può rivelarsi la partita della svolta, mentre per Pesaro è la partita che riapre il baratro della zona retrocessione, nuovamente a soli due punti e con un calendario ostico
[b]Spogliatoi[/b]
[b]Dal Monte:[/b] [i]non possiamo pretendere di vincere se non aggrediamo la partita, se non mettiamo energia e se non ci sporchiamo le mani in difesa; ogni discorso tecnico e tattico diventa superfluo se non riusciamo a partire da questo presupposto. Ci è mancata la difesa : se viene a mancare questa base e se non cè predisposizione a soffrire, ogni altro discorso muore sul nascere. La spia di tutto ciò sono stati i pochi falli che abbiamo commesso: nel terzo quarto non abbiamo raggiunto il bonus mentre labbiamo raggiunto nellultimo quarto solo per inerzia.non potevamo pretendere di vincere in questo modo. Era da qualche settimana che chiedevo alla squadra di fare lultimo salto di qualità: questa poteva e doveva esser la partita della svolta ma così non è stato. Da adesso in poi il nostro sarà un continuo cammino di sofferenza fino alla fine del campionato e, a questo punto, se non recupereremo la voglia di soffrire potranno essere guai.[/i]
[b]Repesa:[/b] [i]il nostro obiettivo ovviamente era riuscire a fermare Green ed il suo pic&roll nonché Williams con il suo gioco spalle a canestro; ma prima di tutto il nostro obiettivo era riuscire a limitare i canestri facili di Pesaro e riuscire a limitare il loro gioco spalle a canestro, perché loro sono più pesanti di noi e rischiavamo di farci prendere troppi rimbalzi. La nostra è una squadra molto giovane e pertanto deve essere molto aggressiva; quando sono arrivato alla Benetton cera un completa mancanza di predisposizione al pressing e non mi spiegavo perché ciò accadesse. Da allora stiamo lavorando continuamente su questo aspetto e continueremo a farlo. In ogni caso rimaniamo una squadra molto giovane; lavorare sui giovani può essere molto appagante ma richiede molta pazienza, visti gli errori a volte troppo evidenti che abbiamo commesso anche oggi. Per esempio Hackett è un ragazzo interessante ma bisogna considerare che per lui si tratta della prima esperienza da professionista, che è arrivato in un ambiente abituato spesso a vincere e che, in ogni caso, è ancora molto giovane: anche con lui bisogna avere pazienza e, soprattiotto, non creargli troppa pressione sulle spalle.[/i]
[b][url=http://195.56.77.210/game/64015.html]Tabellini[/url][/b]
Giulio Pasolini