[b]Pepsi Caserta – Canadian Solar Bologna[/b]
E’ la prima partita in cartello ed è senza dubbio molto più aperta ad ogni tema di quanto si possa pensare perchè una sfida decisamente equilibrata, eccezion fatta per Siena- Montegranaro che fa storia a se come ogni gara che i toscani ormai disputano in Italia da 2/3 anni a questa parte.
In Caserta-Bologna l’equilibrio viaggia sul fatto che le contendenti, aldilà della classifica positiva e stabilmente insediata nei quartieri alti della stessa, hanno dato vita nella partita sinora disputatasi in campionato ad unavvincente battaglia arrisa sì alla fine ai bianconeri casertani e con anche dodici punti di scarto finale, ma solo dopo la fine del terzo quarto benchè si giocasse sul terreno Bolognese della Future Show Station.
Ma c’erano delle attenuanti a favore del team gestito da Lino Lardo in quanto era una Virtus Bologna diversa quella dell’8° turno di campionato:
in cabina di regia c’era all’epoca Scoonie Penn giunto in soccorso all’infortunio di Andre Collins e la fluidità della manovra offensiva non era decisamente il punto di forza come lo è adesso; Bologna subì parecchio la presenza fisica sotto le plancie di Philip e Marquis, 21 rimbalzi sui 48 complessivi per loro in coppia (senza contare i 6 di Ere ed i 5 di Jones), di cui ben 14 offensivi generando così secondi tiri per i casertani; nonostante un buon 40% dall’arco dei 6,25 per la Virtus, Caserta falcidiò la retina avversaria con un ottimo 46% frutto di una migliore selezione dei tiri rispetto agli avversari, 13 tentativi contro addirittura quasi il doppio, ben 25 dei bolognesi, dato questo che fa riflettere sulla poca fiducia che ieri c’era nel gioco dentro l’arco e che invece ad oggi sembra mutata in casa felsinea.
Bologna è quindi ora in una nuova fase della normale evoluzione del suo gioco anche se è corretto far notare come, negli scontri diretti con le squadre arrivate a questa [i]Final Eight[/i], abbia uno [i]score[/i] non esaltante (vittorie solo contro Montegranaro ed Avellino), ma, ripetiamo, con il reintegro nel roster di Andre Collins il gruppo sta trovando nuove dinamiche e nuove quadrature, chiedere a Roma informazioni a riguardo.
Si dice anche che questa competezione sancirà il futuro in squadra di Leroy Hurd, finora non esattamente quella bocca-di-fuoco sperata come vista in passato a Pesaro ma magari questo sarà un grosso stimolo per lui e per tutti gli altri componenti del roster, in una stagione che si è sempre detta dal Presidente Sabatini, quasi di transizione.
Caserta invece è sulle montagne russe.
L’infortunio di Timothy Bowers durante la gara di Roma di 3 settimane fa ha inevitabilmente alterato la chimica costruita da Sacripanti oltre ad aprire delle crepe nella convinzione della squadra, quasi incapace in quella gara di opporsi compiutamente ai capitolini.
L’innesto pronto ed immediato dell’ex-Montegranaro Hite non è dispiaciuto ma qualcosa si è inceppato nei meccanismi della squadra e la scivolata in casa, proprio contro i gialli marchigiani, ha dimostrato che sostituire fisicamente Bowers è senz’altro fattibile ma non è detto che ci si riesca così immediatamente anche sul campo da gioco.
Comunque è anche vero che la splendida prova di forza di due giorni fa in casa della rivale storica di sempre, l’Olimpia Milano, ha rinvigorito l’energie di una squadra che sembrava in preda ad una crisi d’identità dopo la batosta di Roma, la sconfitta casalinga contro la Sutor ed anche in debito d’ossigeno.
Pertanto appare logico evidenziare due aspetti attorno ai quali ruoterà l’interesse della sfida:
1. Bologna dovrà trovare il modo per disinnescare le triple casertane ed il relativo gioco perimetrale cercando di togliere luce e spazio ai vari Jones, Ere, Hite e Di Bella ma essere anche così scaltra da non concedere troppo a Michelori-Marquis sotto i tabelloni, ampiezze che logicamente verranno concesse loro.
2. Caserta dovrà invece curare le accellerazioni di Collins, Moss e Koponen che potrebbero in ogni istante imprimere al match una velocità difficile da sostenere e non confidare troppo nel periodo non particolarmente brillante di Hurd il quale, se innescato a dovere, potrebbe davvero aprire pesanti crepe nel punteggio difficili poi ma ricucire.
[b]Nostro Pronostico[/b]
Diciamo Bologna perchè, pur confidando molto in Caserta, crediamo che alla fine il roster bolognese possa consentire a Lino Lardo una rotazione più profonda di quella che può mettere in campo Pino Sacripanti. Caserta sta facendo un campionato straordinario ma potrebbe essere in un momento fisico non brillantissimo.
[b]Armani Jeans Milano – AIR Avellino[/b]
Forse la retorica non piacerà ai molti lettori ma è più che evidente che questa [i]Final Eight[/i] in casa della società campana, società che la ospita per la prima volta nella storia, è più che un Evento normale per tutto l’establishment della Scandone.
E vincerla, o meglio, rivincerla in casa sarebbe un sogno autentico per la Famiglia Ercolino che tanto sta costruendo in questa direzione portando il buon nome di una Campania seria, vincente e professionale in Italia ed in Europa.
Ma il destino, si sa, a volte è beffardo al punto tale che la prima barriera che si frapporrà, ostacolando quindi i piani dei padroni di casa di quantomeno conquistare la finale (contro Siena presumibilmente), si chiama Olimpia Milano, cioè la squadra che viene designata da gran parte della critica come la vera antagonista allo stra-potere senese.
Lo dice la storia, lo dice il campionato con la sua classifica, lo dicono anche i numeri attraverso i soldi spesi da ambedue le contendenti per allestire i rispettivi roster. Però è indiscutibile che il campo in qualche circostanza sovverta il teorema perfetto secondo il quale chi usa più risorse economiche alla fine vince, a maggior ragione quando la sfida è secca, senza alcun ritorno ed ancor di più quando la squadra meno ricca affronta la temibile avversaria tra le proprie mura amiche.
Se infine aggiungiamo che Avellino ha letteralmente annichilito un’altra “corazzata” del nostro basket come la Virtus Roma proprio due giorni e sempre in casa e che Milano ha perso a domicilio contro la Pepsi Caserta, beh c’è più di una fondata speranza per sognare in casa biancoverde.
Milano s’approccia a questa Coppa Italia, ad un anno esatto dalla clamorosa esclusione dell’anno scorso, con molti dubbi e poche certezze.
Ancora fermo ai box Morris Finley, si nutrono ad oggi ancora dubbi sulla possibilità da parte di Petravicius di poter scendere in campo al PalaDelMauro e questa non è per coach Bucchi una buona notizia. Contro un AIR che conquista 37 rimbalzi a partita in media, poco più di quelli che conquista Milano a sua volta, non preoccupa tanto questo aspetto quanto la possibilità di mettere in difficoltà i lunghi avellinesi con il solo Mason Rocca e Mike “Psyco” Hall assieme al buon Stefano Mancinelli di queste ultime gare. Inoltre, considerando che le torri biancoverdi sono decisamente veloci nonostante centimetri e stazza e che possono impensierire anche dalla lunga distanza, eccezion fatta per Chevon Troutman, il rebus che dovrà risolvere l’Armani non appare empiricamente di facile soluzione.
Ci si dovrà per forza quindi affidare alla rapidità ed alla solidità di Bulleri e Mordente, alla classe pura di Sani Becirovic (attenzione però al minutaggio per il talento sloveno, troppo tempo in campo potrebbe portarlo fuori giri), alla precisione da fuori di Maciulis ed Acker e, perchè no, all’entusiasmo di Jeff Viggiano. Certo, la sconfitta subita contro Caserta ha decisamente avuto l’effetto della più classice delle docci scozzesi sull’entusiasmo della truppa ma quale ghiotta opportunità è questa Coppa Italia per ristabilire il predominio nella penisola, Siena permettendo ?
I padroni di casa invece scoppiano di salute e sono anche con il morale alle stelle.
Digerite in fretta le più recenti battute d’arresto in campionato contro Biella e Pesaro in trasferta, la sonante ed entusiasmante prova di domenica contro i rivali della Virtus Roma ha rinvigorito la convinzione dei locali di potersela giocare contro tutti quest’anno, figuriamoci al PaladelMauro ove anche Siena ha dovuto sudare parecchio prima di vincere.
La pericolosità degli irpini viene ulteriormente confermata dalla sensazione che Cesare Pancotto abbia portato i suoi ragazzi ad un livello ottimale, sia mentale che fisico, per questo periodo dell’anno, proprio per avere da loro una gran risposta e per non lasciare nulla d’intentato al caso.
E se poi anche Akyol, Lowers e Dylewicz incominciano con frequenza a tempestare la retina da 3, nulla è proibito.
Ma Pancotto è consapevole che per vincere contro Milano servirà molta calma, in fin dei conti il primo tempo contro Roma non è stato così bello per scelte di tiro e gioco, con appena 29 punti all’attivo. Bisognerà essere concentratissimi perchè Milano è vero che vive un momento di alti e bassi ma che comunque ha sempre nel roster fior di giocatori, capaci di accendersi improvvisamente e creare enormi grattacapi a chiunque.
[b]Nostro Pronostico[/b]
Diciamo Avellino perchè il fattore campo in competizioni come queste può essere determinante e perchè Milano può risentire di questo fattore ambientale, come accaduto in altrettante atmosfere “surriscaldate” di Eurolega. Inoltre non va sottovalutato che la velocità e la rapidità di Dee Brown e Demarcus Nelson fa da contr’altare ai ritmi più lenti imposti da Bulleri e Becirovic che si alterneranno alla guida del gioco delle Scarpette Rosse.
Fabrizio Noto/FRED