[b]Maccabi Tel Aviv-Partizan Belgrado 98-78[/b]
Tel Aviv – Se all’indomani della disfatta dopo gara 1 la stampa israeliana aveva bacchettato senza pietà il team di Pini Gershon, siamo certi che domani suoneranno la fanfara per celebrare un Maccabi decisamente vivo, a tratti straripante, che è riuscito a portare in equilibrio la sfida contro i serbi sull’1-1 e che gli consente di giocarsi la qualificazione per Parigi senza più all’acqua gola e quell’ansia che avrebbe avuto se anche questa sera gli ospiti si fossero ripetuti, espugnando nuovamente il Nokia Arena.
“Abbiamo meritato di perdere ma non ci ripeteremo dopodomani, ne sono certo!”, erano state le frasi pesanti come macigni del panciuto coach padrone di casa nel dopogara, e questa sera è accaduto.
Un Maccabi che ha giocato a tutto gas deciso, reattivo, senza fronzoli e soprattutto senza quella presunzione che ne aveva condizionato così pesantemente l’esito di gara 1.
Ma il dettaglio che colpisce in modo significativo è senza dubbio il fatto che il Maccabi abbia vinto la gara non solo dalla linea dei 3 punti (46% lo score finale dei gialloblu al cospetto del poco lodevole 31% degli avversari), bensi con uno strepitoso 71% da due punti.
E la banda di giovani sfacciati e stelline in mostra al comando di quel generale di ferro che risponde al nome di Dusko Vujosevic ha sbandato finendo fuori strada, quasi come stupita di questo nuova versione del gioco avversario, incapace di tamponare ora Fischer, ora Bluthenthal, ora Wisnievski a spuntare da ogni dove con puntualità e reattività sconcertante.
Forse la vittoria di gara 1 ha tolto concentrazione ai bianconeri serbi che hanno retto per un solo quarto (26-24 al primo mini-intervallo), con la stessa concentrazione e cattiveria sfoderata 48 ore prima ma dopo l’ultimo vantaggio siglato da Maric al 7°, 18-20, la freddezza e la lucidità di Eidson e Wisnievski più Perkins hanno inesorabilmente avuto la meglio: pochissime forzature, ricerca del passaggio in più per destabilizzare i vari Vesely e Maric sotto canestro e fiaccare la resistenza dell’eroe dell’MVP di gara 1, Dusan Kecman, ed i suoi compangi, Rasic e Bozic.
Solo 4 palle perse per i padroni di casa nel primo quarto, per nulla spaventati dall’ottimo avvio dei serbi con il giovanissimo Mitrovic in [i]startin’ five[/i], e secondo quarto, che risulterà decisivo per l’esito della gara, che si apre con il Maccabi che allunga con Lasme e Bluthenthal e Partizan in totale passaggio a vuoto.
E la crisi s’evidenzia dal 15° alla fine del secondo quarto allorquando il Partizan, in totale affanno mentale, spreca prima due tiri liberi con Bozic per un fallo tecnico fischiato alla panchina del Maccabi (brutta la sua prova), sbaglia dopo da 3 con Rasic, si procura un extra-possesso con Maric e scheggia infine il ferro avversario da 3 sempre con Rasic tra la costernazione di Dusko Vujosevic, conscio che questa gara 2 avrebbe riservato brutte sorprese.
E ad aggravare il tutto, il Partizan sigla dal 15° sino alla fine del secondo quarto, solo tiri liberi, due con il promettentissimo Dekic e due con Mitrovic, finale all’intervallo lungo 54-39 per il Maccabi nel tripudio della Nokia Arena.
Un Mabbaci in stile NBA quindi, 15 punti di distacco e gara 2 in frigo nonostante nel terzo quarto il Partizan provi una timidi reazione con Vesely e Kecman ma senza dare mai la sensazione di crederci più di tanto.
Applausi a scena aperta quindi per i padroni di casa capaci di segnare a referto ben 5 giocatori in doppia cifra (Bluthenthal e Wiznievski con 17 punti, Fischer con 15, Anderson con 14 e Perkins con 10), e di portare a canestro tutti i propri effettivi scesi in campo, ma soprattutto di soggiogare psicologicamente gli sfrontati ospiti, arrivando a canestro da tutte le parti e senza abusare, finalmente, del tiro da 3.
Ora la serie si sposta a Belgrado, il Partizan può quindi servire per il [i]match[/i] e volare a Parigi contro ogni pronostico ma attenzione a questo Maccabi, impressionante per come ha gestito mentalmente lo stress di poter subire il KO definitivo e tra le mura amiche e come invece abbia “domato” letteralmente i più giovani avversari.
[b]Parziali[/b]
(26-24; 28-15; 19-19; 25-20)
[b]Progressione[/b]
(26-24; 54-39; 73-56; 98-78)
[b]Startin’ five[/b]
[b]Maccabi Tel Aviv:[/b] Wisniewski; Perkins; Green; Lasme; Eidson.
[b]Partizan Belgrado:[/b] Roberts, McCalebb, Vesely, Bozi, Mitrovic.
[b]Arbitri:[/b] Luigi Lamonica (ITA), Dubravko Muhvic (CRO), Elias Koromilas (GRE)
[url=http://www.euroleague.net/main/results/showgame?gamecode=174]Tabellini[/url]
Fabrizio Noto/FRED