L’Italia vince con un punteggio NBA, fornisce confortanti segni di crescita soprattutto nella fluidità offensiva prima che nelle percentuali, ma pecca ancora di cali mentali ed amnesie difensive (vedi rotazioni ed aiuti) che potrebbero costare ancora caro contro avversari più probanti. Si cerca subito Bargnani con insistenza spalle a canestro e i risultati arrivano subito, ma la difesa tiene per 15/16 secondi, salvo poi spesso perdersi e concedere conclusioni facili. La Lettonia mescola le carte con difese a zona e matchup, ma l’Italia ha spesso una soluzione lucida e concreta, infatti dopo un pick and roll di ingresso ribalta il lato e trova ottimi tiri dal mezzo angolo (Mordente, Belinelli, Carraretto) convertiti. Dopo la scarica di Bargnani e Belinelli arriva anche il grande apporto dalla panchina di Mancinelli che spiega la poesia del post basso e del piede perno. Pian piano l’Italia scappa anche grazie a due bombe consecutive di Mordente, ma manca ancora quell’ultima rotazione difensiva che fa la differenza tra una stoppata ed una schiacciata subita. Giachetti (18 con 13-13 dalla linea) rileva Maestranzi e fornisce la solita iniezione di ginseng con anche un gioco da 4 punti frutto di un’azione in pieno stile Montepaschi Siena. Torna di moda lo stilista Bargnani del primo tempo (16 alla pausa) che con tre soluzioni consecutive dal post raccoglie canestri e giocate d’autore. Il vantaggio si dilata e la Lettonia batte in testa quando la pressione degli azzurri sulla palla sale. Il primo tempo si chiude con la bomba di Ress che fa esplodere tutta Bari e manda l’Italia in vantaggio di 17 punti alla pausa.
La ripresa si apre con il break di 6 punti firmato tutto da Anthony Maestranzi che segna la prima tripla, bissando poi sull’azione successiva grazie anche ad una tonante stoppata di Bargnani che ha aperto il contropiede. L’Italia sembra poter andare sul velluto, mantenendo costante intorno ai 20 punti il distacco fino a circa 3 minuti dalla fine del quarto; ma qui qualcosa si incrina e subentra un misterioso blackout mentale prima che tecnico o fisico. Non si segna più, scema l’intensità difensiva e arriva un pericolosissimo 11-0 di parziale che preoccupa Pianigiani più per la natura mentale dello stesso che non per il distacco dimezzato. Si va all’ultimo mini-riposo con 12 punti di vantaggio ma l’inerzia a sfavore. Questa volta la reazione c’è ed un parziale mortifero in apertura di ultimo periodo, tutto fatto di difesa e collaborazione ristabilisce le distanze a quota 19 riportando tranquillità all’ambiente barese. Pianigiani vuole continuare per allargare la forbice in funzione della differenza canestri, ma un 7-0 di controparziale lettone rovina tutti i piani, costringendo ancora il coach ad un timeout. Gli ospiti non danno l’impressione di essere cosi maturi per poter azzannare la giugulare; l’Italia torna avanti con buon margine e nel finale coach Bagatskis si fa assestare il secondo tecnico del match con conseguente espulsione dopo che Kalve se ne era fatto dare uno qualche secondo prima. La sostanza è 6-6 di Giachetti per amministrare la sequela di tecnici e si va sul +20 che questa volta chiude i conti defintivamente. Il finale è 109-93.
Simone Mazzola