L’Italia vince in volata una partita dalle molteplici facce: sofferta prima, dominata durante e rubacchiata con le unghie poi. Pianigiani deve essere soddisfatto solo del risultato e del secondo quarto dove, a onor del vero, gli azzurri hanno fatto semplicemente il loro dovere. 11 rimbalzi d’attacco concessi sono il dato statistico più allarmante, ma il problema sono i continui cali di tensione e di approccio che questa squadra mostra anche all’interno di medesimi quarti di gioco.
Si parte molto contratti con la Finlandia che va subito avanti nel punteggio, mentre l’Italia è solo Bargnani che con sei punti tiene a galla i suoi sul 12-6. I padroni di casa riuscendo a trovare qualche canestro orchestrano una pressione a tutto campo che annebbia le idee di Maestranzi e compagni, ma è sempre Bargnani con un’altra bomba a togliere le castagne dal fuoco, prima che Mordente entri per un dannoso Belinelli e lucri qualche libero che ristabilisce la parità. L’entrata in campo di Mancinelli è sempre sinonimo di grandi cose e sono suoi i 4 punti dell’8-0 di parziale che chiude il primo quarto.
Alla ripresa si allarga la forbice con Belinelli che torna in campo con altro piglio e Giachetti che orchestra l’attacco da par suo. Con un paio di bombe ben costruite l’Italia si trova in un lampo a +15 sigillando il proprio canestro e sfruttando anche situazioni di contropiede e transizione. Ad ogni lampo corrisponde un buio e la Finlandia trova immediatamento un 8-0 di contro-parziale che riduce lo scarto, obbligando Pianigiani a parlarci su. All’uscita torna la vecchia buona Italia che in difesa e in lunetta sigilla il +18 della pausa lunga.
Il tè caldo fa male agli azzurri, il Mago è sbilenco al tiro, l’approccio generale della squadra è di pigra sufficienza ed allora senza strafare, ma con vagonate di extra possessi, la Finlandia con Rannikko e Salin (gran partita di personalità la sua) lima sempre di più lo svantaggio portandosi addirittura a soli 4 punti di distacco all’ultimo riposo e recriminando su qualche fischio generoso pro-Italia.
Sarebbe il momento della reazione italiana e del nuovo strappo, ma così non è e Huff comincia a martellare la retina da fuori. La Finlandia ci crede, ma sul -5 palla in mano perde palla regalando la bomba del +8 a Bargnani dall’angolo che restituisce ossigeno vitale ai suoi. Si viaggia su sottili binari dell’equilibrio, ma a metà periodo comincia il “Rannikko show” che prima segna contro Giachetti in isolamento e poi piazza una bomba in transizione dopo che in cinque palleggi nessuno degli azzurri si è nemmeno lontanamente ricordato di andarlo a contrastare.
Ancora il neo varesino mette la bomba del -1 e i liberi del sorpasso, inframezzati da svariate forzature solitarie di Belinelli nel ripetitivo pick and roll centrale di partenza.
Giachetti ruba due punti su rimessa dal fondo con un grande smarcamento, ma ancora Salin con insospettabile convinzione nei propri mezzi mette la bomba dopo aver mandato al bar il recupero difensivo. Sulla successiva azione finlandese sembrano poter arrivare i titoli di coda con Lee pronto alla schiacciata, ma Mancinelli salva con una stoppata-prodigio e Belinelli dall’altra parte fa +1. La girandola di liberi tra lo stesso bolognese e Ranniko porta al +2 l’Italia con undici secondi da giocare e palla agli avversari. Rannikko si ingambera in palleggio e quando la palla esce dalle sue mani a 4″ dalla fine si trovano due finlandesi a palleggiarsi sui piedi ed a regalare la vittoria all’Italia sull’85-83.
Simone Mazzola.