CASERTA – Fine della Caserta cestistica per come la conosciamo. Arriva la quinta sconfitta stagionale contro una Virtus Bologna che fa qual che vuole, specie in difesa e al cospetto di una Juvecaserta irriconoscibile, brutta nel suo gioco e giustamente e ampiamente fischiata dal suo tifo. Una gara forse mai in discussione. Quando Caserta prova a scappare in avvio, con 7 lunghezze massime di vantaggio, ci pensa Winston a sistemare le cose, firmando un iniziale 6/6 dal campo mortifero. La squadra di Lardo cresce col passare di minuti e, anche se perde Sanikidze che probabilmente ha preso un colpo alla caviglia sana, per “pareggiare le due” come ironizzerà il coach nel dopo partita, ed anche spinta da una difesa pessima della Juve che concede metri e metri di spazio a tiratori come Kemp che certe occasioni non le mancano, riprende la gara e la porta a casa. La fotografia della gara è nel possesso finale quando Jones perde la maniglia e lancia la schiacciata di Winston che chiude il match e fa calare il sipario sulla Juvecaserta.
Non si può giocare così. Trenta tiri da tre, affrettati, non costruiti e senza ritmo. E se capita di prendere qualche rimbalzo, perché i ragazzi in vernice e specie Williams, lottano e ci provano, la palla viene di nuovo ritirata da oltre l’arco. Se la Pepsi cercava bidimensionalità, di sicuro non è questo il momento per tutte queste forzature e per ogni minimo errore che viene pagato caro. Nessuno si salva, neppure il coriaceo Bowers che ci prova in attacco, ma che in difesa fa segnare chiunque con metri di spazio. Ere inguardabile: sempre in ritardo, sempre alla ricerca della palla recuperata e puntualmente battuto. Jones, che dovrebbe essere la stella della squadra, non azzecca una mossa in difesa e concede ad Amoroso il primo passo, a Homan la linea di fondo e le tacche, a Martinoni il tiro dalla media e lunga distanza. Non parlando di altri, come Di Bella, Garri e Colussi, che fino a qui migliori sempre, possono incappare in una serata no, i vari Koszarek, Martin, nonché lo stesso Williams, sembrano non avere personalità e non incidere. E’ finito il ciclo della Juve run and gun di Sacripanti.
E’ finita l’era Caputo alla presidenza della Juve. “Dubito che tra giocatori e staff tecnico qualcuno possa fare un passo indietro; allora lo faccio io per tutti rassegnando le mie dimissioni. Chiedo scusa ai tifosi nei cui confronti c’è la mia personale disponibilità per il rimborso dell’abbonamento a chiunque me ne faccia richiesta”, firmato Rosario Caputo, ex presidente Juvecaserta. Ed ecco l’iceberg che ora in tutta la sua interezza vede la Pepsi appesa a un filo molto sottile. Sacripanti non sembra vedere la crisi, o magari è solo arrabbiato con i suoi e non lo può ammettere, ma adesso la Juve inizierà martedì anche la coppa e le cose non andranno di certo meglio. Altre energie se ne andranno e se adesso, come già visto stasera e non solo, al quarto periodo in campo si boccheggia e c’è mancanza di lucidità, col doppio impegno settimanale le cose non potranno che peggiorare, insomma è davvero nera. Ed i sei punti del quarto periodo, di cui nessuno è arrivato dal campo ma solo da molti 1/2 in lunetta (altri 11 liberi buttati, ndr), sono il segnale, considerate pure questa Pepsi come la squadra materasso del campionato.
La Virtus di Lino Lardo vince e con merito. Sfrutta le sue qualità difensive, si accoppia bene e poi se in attacco trova praterie ed autostrade, se può tirare da tre con metri di spazio, allora tutto è più semplice. Ci si può concedere anche un Poeta sterile dal campo ma spesso lucido in regia. Contributo importante per Martinoni, che si fa valere assieme ad Homan. Amoroso è il solito gladiatore, Koponen colpisce col fioretto, ma di sicuro i felsinei dovranno ringraziare e non poco Winston e Kemp, trascinatori sotto ogni profilo delle V Nere.
MVP: Di sicuro Kennedy Winston. Punti, rimbalzi e tutto ciò che serve. Menzione d’onore per Kemp.
WVP: La Juvecaserta tutta, e quanto scritto sopra è eloquente.
PEPSI CASERTA – CANADIAN SOLAR VIRTUS BOLOGNA 63-71 (24-21; 44-43; 57-60)
SALA STAMPA
LARDO: “Abbiamo ancora una volta perso a rimbalzo, e dobbiamo migliorare. Ma la gara è andata esattamente come volevamo. La grande aggressività di Caserta nel pitturato ci ha fatto male nel primo tempo, potevamo essere già avanti con un po’ di energia in più, ma col secondo tempo abbiamo dimostrato di essere una squadra in crescita. Giocavamo contro una formazione motivata e volenterosa nel vincere. Alla vigilia avevamo programmato di cercare di rimanere a contatto per poi giocarcela nel finale, meglio così che siamo riusciti a chiuderla prima. L’abbiamo vinta in difesa, essendo aggressivi sulle rimesse e sui tiratori, frustrandoli oltremodo. Accettato ogni cambio difensivo, abbiamo attaccato con pazienza, facendo molto bene. Un plauso a Martinoni, che ha sostituito egregiamente Sanikidze, che si è fatto male alla caviglia sana. Caserta aveva perso subendo tanto, quindi noi abbiamo deciso per qualcosa di diverso, puntando sulla difesa e su una intensità costante per i 40 minuti. Un plauso anche a Winston e Kemp, che si sono fatti trovare pronti. Alla vigilia non avevo chiesto la partita perfetta, ma dovevamo essere Brutti, Sporchi e cattivi. Ci siamo riusciti. Ora dobbiamo lavorare e crescere anche nei rimbalzi offensivi”.
SACRIPANTI: “Abbiamo perso una gara che sentivamo molto. Mi dispiace per i tifosi, per tutto quanto. Abbiamo fatto stasera passi in avanti in difesa e sul pick and roll, ma è evidente che con 1/17 da tre negli ultimi due quarti non si va lontano. Tanti tiri aperti non sono entrati, a volte erano sì affrettati, ma erano conclusioni che dovevano essere prese. Solo a tratti ci siamo appoggiati sotto, Williams ha preso una botta al braccio e magari avrebbe potuto ricevere qualche minuto in più, ma è andata così. Non c’è stato calo fisico nell’ultimo periodo, è solo che il canestro sembrava rimpicciolirsi ogni qual volta ne avevamo bisogno. Magari è mancanza di fiducia, magari è solo frustrazione, non è certo mancanza di difesa e organizzazione (o forse è soltanto questo? ndr). In vista della trasferta a Samara di martedì dobbiamo compattarci, e lavorare come stiamo facendo con tanta dedizione in settimana”.
Domenico Landolfo