LA Lakers (19-7) Partiti a razzo sembravano già i vincitori della Western Conference, ma dopo le prime dieci gare qualche crepa si è iniziata ad intravedere; giustificata dal minutaggio troppo considerevole di Gasol e Odom che ha cominciato a pesare sul loro rendimento. Il rientro di Drew, avvenuto in nottata contro i Pacers (W 109-94) , dovrebbe far tornare tutto alla normalità, visto anche il Lamar da 6°uomo che conosciamo bene. L’obiettivo di ottenere il miglior record ad ovest e se possibile della lega sembra comunque da sudare fino all’ultimo vista la concorrenza di Heat, Celtics a sorpresa degli Spurs e Mavericks, ma i ragazzi di Phil Jackson, alla sua ultima stagione, si spera abbiamo compreso quanto conti il fattore campo ai Playoff ed in un eventuale serie finale (vedi lo scorso anno), importanti segnali arriveranno dai big match di fine Dicembre. Intanto, nel bel mezzo del tour a Est, il buon Kobe con poco più di 30 minuti a gara ne infila 27 di media, non con grandi percentuali, ma infondendo comunque certezza ai compagni in associazione a Gasol, che quando decide di fare il vero Gasol è pura armonia cestistica; sui nuovi arrivati (nella notte si è aggiunto anche Joe Smith, il cui contributo è tutto da valutare) Blake sta attraversando un periodo piuttosto blando, mentre Barnes si sta facendo apprezzare come buon cambio dalla panca, ottimo infine Shannon Brown, in fase “3 point progress” che lo renderebbe un giocatore ancora più completo del “solo” grande atleta fin qui dimostratosi. Per ora terzi ad Ovest, quarti nella graduatoria generale, ma con poco da recuperare sulle altre, vedremo tra un mese dove li ritroveremo…
Phoenix Suns (12-12) Nella versione post Amar’e Stoudemire sono ancora alla ricerca del miglior gioco, intravisto lo scorso anno. Il punto di riferimento è sempre il due volte MVP canadese Steve Nash, e grazie a lui se i soli dell’Arizona splendono sempre più di quanto normalmente dovrebbero fare. Anche se il record non è dei migliori, e ad oggi resterebbero fuori dai Playoff, Coach Gentry ha dimostrato di saper tirare fuori il meglio dai propri giocatori anche se i due miglior giocatori in squadra sono l’uno alla soglia dei 37 anni (Nash) l’alltro Grant Hill che ha già vissuto 38 primavere…Playoffs? I’m not sure…
Golden State Warriors (9-16): Hanno cominciato l’anno con grossi cambiamenti dalla presidenza, passando all’allenatore e per finire i giocatori. Con l’innesto di Mr. doppia-doppia, David Lee, erano partiti come la rivelazione dell’anno, poi un po per qualche infortuni un po perché la squadra tanto forte non è, hanno mostrato qualche limite di gioco. La cosa positiva è che i miglioramenti ci sono stati e non di poco. I Warriors sembrano aver chiuso con il periodo delle gare folli a punteggi talmente strambi da poter pensare che le statistiche e i record messi a segno contro quella vecchia edizione dei Warriors non andrebbero considerate, il talento nella baia di San Francisco comunque non manca certo. Ellis sta crescendo esponenzialmente e difficilmente (salvo infortuni) quest’anno non lo vedremo all’A.S.G. di Los Angeles, Curry si è rivelata un’ ottima pesca al draft dello scorso anno e si sta pian piano trasformando in un campioncino (anche se gli infortuni lo perseguitano) e infine un lavoratore come David Lee tornerà sempre utile, questi i nomi su cui puntare per il futuro e che già quest’anno potrebbero riservarci qualche sorpresa…
Sacramento Kings (5-18): Il roster non è variato molto rispetto alla stagione scorsa, anzi sono stati fatti un paio di innesti mirati per migliorare una squadra che lo scorso hanno ha fatto intravedere delle ottime cose, ma il calo dell’ultimo Rookie of the Year, Tyreke Evans, è coinciso con un calo dell’intera squadra. Anche il nuovo rookie Cousins sta avendo qualche difficoltà al piano di sopra, ma è troppo presto per dare un giudizio, soprattutto i lunghi hanno bisogno di un buon periodo di prova per esprimere il loro reale potenziale. Per come è serrata la lotta ad ovest difficile comunque trovarli più in alto di dove sono ora…Anche in un futuro
L.A. Clippers (5-21): E’ già stata ribattezzata come la squadra di Blake Griffin che finalmente con un anno di ritardo ci sta deliziando con giocate ad altezze vertiginose, oltre al centrone , ad oggi il Rookie dell’anno, un altro primino si sta mettendo in mostra prendendo il posto del Barone in cabina di regia, stiamo parlando di Eric Bledsoe che a sorpresa si sta rivelando un ottima scelta in grado di giocare la palla e gestire la squadra, ma la vera stella resta comunque Eric Gordon giocatore appena al secondo anno che si muove già come un veterano in campo, galvanizzato dal mondiale e l’oro vinto quest’estate che lo hanno fatto maturare in una maniera incredibile. I Clippers sono potenzialmente una delle squadre più complete della NBA, ma il nome Clippers non è mai andato a braccetto con le vittorie, ed infatti sono misteriosamente tra gli ultimi nella lega.