SASSARI – Al PalaSerradimigni è andato in scena l’ennesimo spot per il basket di Lega A. Il pubblico di Sassari, assolutamente straordinario, assiste ad un match di una intensità pazzesca che si chiude all’ultimo respiro ma, nota decisamente stonata della serata, lascia gli spalti con l’amara sensazione che la terna arbitrale non sia stata ancora una volta all’altezza del compito. Il tecnico fischiato nell’ultimo quarto ad uno straordinario James White è apparso ai più assolutamente esagerato, ed arrivato al termine di una serie di decisioni che non seguivano una precisa linea di arbitraggio.
Dopo il caloroso saluto alla squadra ospite e ai suoi numerosi sostenitori, la partita iniziava con la Dinamo Sassari che impattava sul match in maniera convincente. Un extraterrestre di nome James White atterrava sul parquet del PalaSerradimigni e, con la collaborazione di un finalmente concreto Travis Diener, portava la Dinamo sul punteggio di 16-6, con Montegranaro dall’altra parte che perdeva subito 4 palloni. Pillastrini era costretto al minuto di sto ed in uscita dal time-out la Fabi riusciva a prendere le contromisure alla squadra sassarese: con un parziale di 11-0, chiuso da una tripla fortunosa di Cavaliero allo scadere, chiudeva il primo quarto in vantaggio (16-17).
Nel secondo quarto Montegranaro si presentava a zona, con Sassari che riusciva a leggere bene la variante tattica con Tsaldaris che siglava bene dai 6,75. Allan Ray, finalmente positivo ed un gioco sotto le plance eccessivamente tutelato dalla terna (22 viaggi alla lunetta per i marchigiani nei primi due quarti), consentivano a Montegranaro di replicare costantemente alle straordinarie giocate in velocità di un ispirato James White. Il quarto si chiudeva sulla schiacciata di White, liberatosi in maniera sospetta di uno spigoloso Dejan Ivanov, a stampare il punteggio di 43-41 per i padroni di casa.
Si ritornava in campo e Tsaldaris firmava subito la tripla del +5, ma il quarto fallo fischiato a Plisnic, che inspiegabilmente non si alzerà più dalla panchina, privava la Dinamo dell’unico elemento in grado di opporsi allo strapotere fisico del tandem Ford-Ivanov. La Fabi approfittava subito e, con un efficace gioco nel pitturato, firmava un parziale di 6-0 e si riportava avanti (56-55).
In uscita dal time-out Sassari affidandosi ancora a James White, che si scopriva implacabile anche dalla lunga, chiudeva il terzo parziale avanti di una lunghezza (60-59). L’ultimo incredibile quarto si apriva con Ray che dall’arco portava i sui sul 62-62. Quarto fallo di Jones e Ford, ma era uno scatenato Ivanov, dominando sotto i tabelloni a prendere per mano la Fabi, ben supportato da Ray e Cavaliero. L’inerzia della partita era decisamente nelle mani dei ragazzi di Pillastrini, e gli arbitri la certificavano fischiando il tecnico ad un incredulo James White, convinto di aver addirittura subito fallo da Ivanov. Ray non sbagliava dalla lunetta e firmava il 70-63. L’atmosfera del PalaSerradimigni diventava rovente e la Dinamo con una zona mista, letta non adeguatamente dalla panchina ospite, ricuciva lo strappo e si riportava a meno due sul 70-72, gettando al vento tre possessi per l’aggancio.
Montegranaro teneva botta e Sassari grazie al fallo sistematico e ad un pressing asfissiante si ritrovava in mano la palla della vittoria ma White la perdeva malamente in penetrazione. Ancora rimessa per la Dinamo ma Tsaldaris dalla media, a due secondi dalla sirena, mandava la palla sul ferro. Il match terminava sul punteggio di 80-81 per la Sutor.
DINAMO SASSARI – FABI SHOES MONTEGRANARO 80-81
Parziali: 16-17; 27-24; 17-18; 20-22
Progressione: 16-17; 43-41; 60-59; 80-81
Tabellini: http://195.56.77.210/game/64274.html
MVP: La partita di James White vale da sola il prezzo del biglietto. Repertorio straordinario con le sue schiacciate che sono spettacolo puro. Chiude con 38 punti, 4/7 da tre, 9/13 da due e 4 assist. Semplicemente devastante. La terna arbitrale non lo tutela adeguatamente quando penetra in area avversaria. Benissimo anche Ivanov, 20 punti ma 34 di valutazione finale con ben 15 rimbalzi.
WVP: Giacomo Devecchi. Sbaglia tutto e non riesce a sopperire con la sua innata vocazione difensiva. Chiude con un eloquente meno 6 di valutazione.
SALA STAMPA
PILLASTRINI: “Una gran bella partita, anche se con tanti errori, giocata con grande agonismo e intensità dalle due squadre, giocata in una cornice di pubblico splendida. Potrebbe sembrare facile dirlo dopo una vittoria perché si è più sereni, ma è stato un enorme piacere giocare davanti a questo pubblico numeroso e corretto che merita un applauso per la sportività dimostrata. Sul piano tecnico noi non volevamo far correre Sassari. Abbiamo iniziato la partita nel peggiore dei modi perdendo quattro palle in avvio esponendoci al loro contropiede micidiale. Nel secondo tempo però abbiamo difeso bene, limitando le palle perse a 15 in tutti i 40’, un vero record positivo per noi che abbiamo in questa voce il nostro vero tallone di Achille. Abbiamo quindi smesso di lasciare il campo aperto a Sassari ed è stata la chiave del match permettendoci di prendere un buon vantaggio a 5 minuti dalla fine. La zona adattata dal coach di casa Meo Sacchetti ci ha complicato le cose nonostante la conoscessimo, ci ha messo in grossa difficoltà e ci siamo impantanati. Abbiamo perso un po’ di fiducia tornando in difesa molli con White in grande spolvero e difficilmente marcabile La partita si è decisa quindi sugli episodi con Sassari che ha sbagliato l’ultimo tiro. Abbiamo giocato comunque una buona gara, malgrado l’assenza di Maestranzi.”
SACCHETTI: “C’è un po’ di amarezza, perché eravamo riusciti a rimettere in piedi una partita che a cinque minuti dalla fine ci vedeva sotto di nove punti. Riportarci sotto è stata una impresa, poi purtroppo all’ultima palla abbiamo perso. Sono situazioni nelle quali ci vuole bravura e fortuna per andare a chiudere positivamente. Ti può andar bene e ti può andar male, per noi non è andata. Abbiamo dato tanto, cercando diverse soluzioni tattiche, ho fatto giocare White da 4 per questo motivo. Un episodio ha condizionato l’epilogo del match. Su un tiro da quattro metri a fil di sirena prendi e tiri, l’ha fatto uno dei nostri migliori giocatori. Peccato per la palla sfuggita al controllo di White nel finale, perché nell’uno contro uno James poteva fare canestro o eventualmente subire fallo. Non ho nulla da rimproverare ai miei giocatori. L’ultimo tiro è stato preso da uno dei nostri migliori giocatori. Poteva andare dentro e saremo stati tutti più felici”
MARCO PORTAS