CASERTA – Una gara che doveva essere vinta ad ogni costo e che alla fine arride ai colori bianconeri. Non sono mancati i momenti di buio nella gara della Pepsi, sotto in un inizio equilibrato e caratterizzato da percentuali bassissime, ma avendo costruito un cospicuo vantaggio nel secondo quarto, i ragazzi di Sacripanti hanno saputi gestire e portare a casa il match. La chiave della gara è l’impatto che riesce a provenire dalla panchina, dove Caserta pesca i suoi veri assi, mentre Brindisi, che tra l’altro ha le sue due punte Dixon e Roberson sottotono, rimane ancorata ai punti del trio Lang, Diawara e Tourè. Colui che spezza la partita è Martin Colussi, che può dirsi lo spaccamatch per eccellenza, con una gara ai limiti della perfezione, assist ficcanti e una buona difesa. E’ la giornata dei traguardi con anche un Phil Martin ritrovato in rotazione a pieno regime e capace di portare intensità in un reparto lunghi in cui il solito Williams è gravato dai falli, mentre Garri non sa più farsi valere come prima. Jones fa la sua solita gara di ordinaria amministrazione in doppia doppia, lasciando a Ere prima, e a Bowers e Di Bella poi, il compito di trascinare la carretta. E dire che Brindisi ci aveva riprovato, con un Luca Bechi mai domo e che aveva escogitato una 3-2 molto dinamica capace di inceppare il rullino di marcia degli esterni casertani. I pugliesi avevano anche rintuzzato un vantaggio sempre in doppia cifra con uno 0-7 ad inizio terzo quarto (solito rientro in campo letargico dei bianconeri), ma qui è venuto fuori il carattere ritrovato della Pepsi, capace di sorvolare ogni difficoltà, di fare gruppo e di portare a casa un match che poteva riservare parecchie insidie.
La capacità di scegliere sempre il momento giusto per attaccare l’avversario, la volontà di giocare anche a basso ritmo, la ricerca di equilibrio e stabilità, sono di sicuro la base da cui partire. Oggi anche Di Bella, dopo un inizio rivedibile, ha trascinato la sua squadra senza perdersi d’animo e ha raggiunto con il suo break di 7-0 i 3000 punti in serie A. Da notare poi la buona prova degli italiani, con anche passerella finale per i giovani Marzaioli, Porfido e Cefarelli, che vanno anche a bersaglio e dimostrano un grande potenziale per il futuro. Nella giornata in cui i pensieri potevano già essere rivolti a Kazan e in cui anche una “modesta” Brindisi poteva avere quella cattiveria in più per spuntarla al Palamaggiò, la Juve ha spento ogni remora pugliese e ha annichilito l’avversario senza storie. E’ questa forse la migliore delle risposte sportive all’antisportivo comportamento dell’andata che vide protagonista la tifoseria Brindisina ai danni del manipolo di 20 ragazzi dell’Inferno. Ecco quindi come Caserta risponde a insulti ingiustificati, cori oltremodo oltraggiosi e a qualche carica eccessiva. Giusto forse il divieto del Casm, ma alla fine oggi vince lo sport e risplende la fiamma della Caserta cestistica, che può tornare ad accendere la passione di un popolo bianconero intero pronto a spingere nuovamente i suoi beniamini.
PEPSI CASERTA – ENEL BRINDISI 90-76
Parziali: 21-15; 31-24; 24-19; 14-18
Progressione: 21-15; 52-39; 76-58; 90-76
MVP: Martin Colussi, oggi l’uomo in più. Un grandissimo momento per l’ex Pavia decisivo come non mai e non solo per le triple. “Toglieteci tutto, ma non Martin Colussi”. Bene anche Martin, Di Bella e Bowers. Non sfigurano Ere e Jones
WVP: Roberson, oggi assente dal campo e incapace di mettere a bersaglio i suoi soliti punti pesanti. Male anche Dixon, che non trova ritmo.
Sala Stampa:
Bechi
La partita si è decisa nel secondo quarto, che è stato determinante con i 31 punti di Caserta. La Pepsi ha tanto talento e forza e nel terzo quarto le abbiamo concesso di giocare la propria pallacanestro e prendere confidenza con le cose che le riescono meglio. Il nostro piano partita era arginare il loro attacco, quindi abbiamo provato a mescolare le difese ma oggi c’è stata una notevole differenza di impatto. Abbiamo provato a rientrare nel terzo periodo, arrivando anche a -6, ma purtroppo giochiamo a sprazzi e per rientrare in partita è necessaria la continuità. Abbiamo troppi alti e bassi e questo ci impedisce di fare il risultato.
Sacripanti
È stata una partita cui io tenevo tantissimo perché Brindisi è una squadra con tanti punti nelle mani e riceve un buon contributo anche dalla panchina. Noi abbiamo fatto una buona gara. Abbiamo giocato bene, c’è stato un ottimo apporto dalla panchina, al di là di Martin Colussi che se ci dà anche qualcosa in difesa può stare in campo quanto vuole, vorrei spendere qualche parola di elogio per Phil Martin, che quando entra concentrato può darci veramente tanto. Un ultimo pensiero va ai ragazzi che sono entrati alla fine: Porfido, Cefarelli e Marzaioli cui va il merito più grande di essersi dato molto da fare in quest’ultimo periodo. Sono contento di essere riuscito a regalare a questi ragazzi alcuni minuti in campo”.
Domenico Landolfo