FORLI’- Nel capoluogo romagnolo nessuno sembra proprio avere voglia di rassegnarsi ad un triste destino che, ora come ora, parla più di retrocessione che di salvezza. Le parole pronunciate dai dirigenti fulgorini in settimana sono un chiaro segnale per la Snaidero Udine, che domenica scenderà sul parquet del Palafiera a caccia del primato in classifica.
Se infatti da una parte il general manager Arpaia si dice convinto di incassare 4 vittorie e la conseguente salvezza sul campo, dall’altra il direttore tecnico Nicola Alberani pianifica il futuro di Forlì partendo, come punto fermo, da quel Nenad Vucinic che condurrà la squadra all’obiettivo stagionale. Per farlo però, bisogna partire dalla gara contro i friulani, in cui molto dipenderà dalla capacità del coach serbo di trasformare la delusione di Reggio Emilia in rabbia e voglia di rivalsa. L’ambiente sembra determinato e tutti, tecnici e giocatori, sono consci degli errori commessi domenica scorsa. Sarà fondamentale non ripeterli, pensando magari che qui a Forlì, due domenica orsono, la corazzata Barcellona è uscita dal campo con le ossa rotte. Dal punto di vista delle condizioni fisiche non ci sono problemi di sorta per i padroni di casa che si sono allenati regolarmente nel corso della settimana. Poletti vorrà sicuramente riscattare la prova opaca del PalaBigi, che lo ha visto in panchina per tutto il secondo tempo più per scelta tecnica che per la botta subita nel secondo quarto di gioco. Campani, dal canto suo, è chiamato a confermare i progressi mostrati negli ultimi match. Ci si attende molto anche da Huff, in chiaroscuro domenica scorsa per l’infortunio alla schiena, e voglioso di prevalere sul compagno di nazionale Lee. A Goldwire si chiederà di rinunciare alle solite sbavature che inficiano prestazini che altrimenti sarebbero perfette, mentre Nardi dovrà tornare ad essere quello di due domeniche fa. Solo così, con Jones che non dovrà fare altro che ripetere il match di Reggio Emilia, Forlì potrà sperare di avere la meglio sugli arancioni di Gigi Garelli. Attenzione ai tiri del terzetto Mathis, Williams e Harrison, oltre ad un’attena difesa su Lee spalle a canestro e limitare i rimbalzi offensivi degli avversari, sono i tre punti cardine per i liviensi su cui costruire l’eventuale vittoria.
La squadra dell’indimenticato ex Garelli si può definire camaleontica. Pur non comparendo nei primi posti delle calssifiche di tiro, tredicesima da due e quattordicesima dai 6,75, Udine ha il grande merito di portare spesso ben 5 giocatori in doppia cifra facendo del gioco di squadra la sua arma migliore. Ottima nei rimbalzi, quarta in classifica, la Snaidero non ama molto attaccare le zone ed in questao periodo della stagione sta affrontando una fase calante che l’ha portata ad un record di 3 vinte e 5 perse nelle ultime 8 gare. Un altro aspetto che contraddistingue il team arancione è il calo di tensione che si manifesta con costanza quasi scientifica nei secondi quarti. Oltre ai temi tecnici però, coach Garelli dovrà fare i conti anche con quelli psicologici. Non tanto per la sconfitta casalinga patita domenica scorsa sul parquet amico del PalaCarnera per opera di una lanciatissima Jesi, quanto perchè le voci societarie rischiano di minare un equilibrio mentale che sarebbe poi difficile ricostruire. Dovendo infatti fare fronte alla crisi economica che sta attanagliando molte squadre, Udine ha già annunciato che da lunedì prossimo saranno comunicati dei movimenti di mercato in uscita, al fine di migliorare il bilancio. Imaggiori indiziati sono Harrison, Lee e Doerdei. Chissà con quale stato d’animo potranno scendere in campo domenca.
Per la gara che si disputerà domenica al Palafiera di Forlì alle 18.15, la Fip ha designato Roberto Pasetto di Firenze, Stefano Ursi di Livorno e Renato Giovanrosa di Rocca Priora (Roma). Osservatore Luigi Caslotti di Olgiate Olona (Varese).
Massimo Framboas