[b]VARESE[/b] – al PalaWhirlpool di Masnago la Cimberio fatica inizialmente contro l’Armani Jeans, ma alla lunga la maggior coesione e determinazione del gruppo di Recalcati ha la meglio sul team di un Peterson a mio avviso un po’ lento nel leggere il match.
Le danze si aprono con una tripla frontale di Maciulis ed una Milano che parte forte in difesa, mettendo pressione e fisicità con un quintetto più stazzato rispetto a quello dei padroni di casa; il rovescio della medaglia sono i falli, che dopo soli 3 minuti costringono Rocca ad accomodarsi in panchina con 2 penalità sul groppone.
L’Armani Jeans allunga sul 12-3 e sembra poter scappar via fin da subito, Goss segna il quinto punto varesino con un tiro dai 6 metri e questo resterà l’unico canestro dal campo dei padroni di casa nell’intero quarto di gioco (1/6 da 2, 0/4 da 3 e 7/10 ai liberi per Varese).
Recalcati abbassa il quintetto inserendo Rannikko per Fajardo e spostando quindi Goss, 188 centimetri sulla carta (nella realtà saranno al massimo 183-184) a giocare stabilmente da ala piccola, mossa che paga subito visto il secondo fallo commesso da Hawkins.
Milano resta a secco per alcuni minuti, fino al canestro di Petravicius che sigla il 7-14; da lì in poi si susseguono una serie di errori da ambo le parti, fino alla tripla allo scadere di Jaaber che fissa il punteggio sul 9-20 di fine periodo.
Varese riprende con Stipcevic-Rannikko-Goss-Galanda-Slay, Milano con Greer-Jaaber-Mordente-Pecherov-Eze; il distacco nel punteggio rimane nell’ordine delle 10 lunghezze, Maciulis e Galanda si scambiano una tripla a testa, Goss marca il -9, ma Greer riporta subito lAJ a +11 (16-27).
Galanda mette un’altra bomba e quasi contemporaneamente Rocca commette il suo terzo fallo, imitato dopo 30” da Petravicius che si accomoda al suo fianco in panchina; Varese fa girare bene la palla con i 3 piccoli e si riavvicina con un parziale di 8-0 (24-27).
Milano ha problemi di falli nel settore lunghi, Rocca e Petravicius con 3 penalità, Eze e Pecherov con 2.
Dopo 20 minuti (36-41)
[b]Varese:[/b] Goss 13, Rannikko 3, Galanda 6, Kangur 5, Stipcevic 4, Slay 5
[b]Milano:[/b] Eze 4, Mancinelli 7, Pecherov 2, Maciulis 11, Jaaber 3, Rocca 2, Greer 8, Petravicius 2, Hawkins 2
Al rientro dalla pausa lunga Recalcati sceglie Stipcevic-Rannikko-Goss-Kangur-Slay, mentre Peterson va con Jaaber-Maciulis-Hawkins-Mancinelli-Eze; Milano parte bene ma Varese tiene botta con una tripla di Kangur che vale il -3 (42-45).
Goss mette il suo 15° punto in contropiede e la gara torna in sostanziale parità sul 44-45, equilibrio che reggerà fino al 30° minuto, con una Milano che comincia a mostrare un mix di stanchezza e confusione nel rincorrere i 3 piccoletti in maglia varesina; difficoltà che si acuiscono vista la presenza sul perimetro di un ringalluzzito Galanda che, schierato da ala forte come ai tempi d’oro, smazza assist per Talts e funge da autentico playmaker aggiunto.
Grazie a questa maggiore fluidità nella circolazione di palla salgono le percentuali dal campo dei padroni di casa, mentre sono ora gli ospiti a faticare nel trovare il fondo della retina, rimediando punti utili dalla lunetta anche se con percentuali scadenti (5/11 nella frazione dalla “linea della carità”).
Il terzo quarto si chiude sul 55-56.
In avvio di ultima frazione Varese tenta subito l’allungo con le triple di Kangur e Rannikko per il 61-56, poco prima che Eze piazzi la sua quarta stoppata della serata, per poi segnare dai 4 metri nell’azione successiva.
Kangur è in piena forma e lo dimostra prendendo un rimbalzo offensivo tra due avversari, segnando e subendo fallo da Hawkins, alla quarta penalità della serata (66-60 dopo il libero aggiuntivo dell’estone), siglando successivamente il 71-64 con la terza bomba personale della serata e mettendo dentro il suo 16° punto con un tiro allo scadere dei 24” (73-64).
Goss porta Varese a +11 (75-64) quando mancano poco più di 3 minuti al termine e da lì in poi la squadra di casa è brava ad anestetizzare la gara e mettere un freno ad ogni velleità avversaria, chiudendo il match senza ulteriori patemi.
Finisce 82-71, con tutto il pubblico in piedi ad applaudire la vittoria numero 600 nel campionato italiano per coach Recalcati.
Varese porta a casa 2 punti importanti che ridanno morale dopo l’inopinata sconfitta in quel di Teramo, ora staremo a vedere quale versione della Cimberio andrà in campo nelle prossime partite, a partire dalla trasferta di Biella…ci andrà la squadra dura e concentrata che al PalaWhirlpool ha battuto Milano e Caserta? O quella molle e svagata che le ha buscate a Brindisi e Teramo?
Io spero la prima opzione, volendo credere che questa squadra, dopo aver battuto tra le proprie mura tutte e 3 le prime della classifica, abbia finalmente raggiunto la maturità necessaria per prendere coscienza dei propri mezzi e delle proprie possibilità, essendo un gruppo ben assortito e che al proprio interno ha tutto il necessario per togliersi delle soddisfazioni e regalarne ad un pubblico che anche oggi è stato da 10 e lode.
Milano è grande, grossa, profonda e possente, ma stasera è apparsa stanca e poco attenta in alcuni aspetti del gioco; Peterson ha parlato della stanchezza dopo lo sforzo di giovedì contro Siena, ma se questa AJ vuole veramente candidarsi come seria sfidante dei senesi, questi discorsi non bisogna nemmeno cominciare a farli…perchè nei playoff sarà normale giocare ogni 3 giorni.
Un Dan Peterson un po’ deludente in questo suo ritorno a 24 anni dall’ultimo passaggio a Masnago, aldilà degli oggettivi problemi di falli di alcuni suoi lunghi non mi spiego lo scarso impiego di Petravicius (2 minuti), di Pecherov (8′ a metà gara e poi rimesso solo nell’ultimo minuto di gioco), di un Mordente inchiodato in panchina mentre Goss abusava di Hawkins a proprio piacimento e nemmeno l’utilizzo ondivago di Eze, che avrebbe meritato di stare in campo il più possibile visto l’impatto terrificante che ha avuto negli scorci che gli sono stati concessi (5 minuti nel 1° quarto, 4 nel 2°, 4 nel 3° e 3 nel 4°…manco fosse uno jo-jo).
[b]Sala stampa:[/b]
i video completi delle conferenze stampa, grazie a varesefansbasket
http://www.varesefansbasket.it/vfb_video.html
[b]Recalcati -[/b] “Quando ho iniziato a lavorare c’era Peterson che mi rompeva le scatole, perché tutti volevano lui e quando arrivavo io non c’era nessuno; passano gli anni, Peterson torna e parla con la sala stampa super affollata, e con me non c’è rimasto nessuno…chissenefrega, noi abbiamo vinto e lui ha perso, ed è quello che conta di più.
Siamo salvi, adesso anche l’aritmetica ci da ragione. Il derby con Milano ha sempre un valore particolare, per me lo è in modo particolare perché battere Milano mi da sempre grossa soddisfazione. E’ stata una partita molto dura, l’abbiamo iniziata in difficoltà perché avevamo qualche problema di carattere fisico e sapevamo che avremmo giocato costantemente contro quintetti molto più grossi di noi e che avremmo dovuto pagare qualcosa se non avessimo messo molta energia.
Siamo andati dritti per la nostra strada, facendo in modo che fossero loro a preoccuparsi dei nostri piccoli e abbassare i quintetti; abbiamo vinto la partita in quelle cose che, almeno inizialmente ci vedevano sconfitti, perché loro sono la migliore squadra nel recuperare palloni e noi stasera ne abbiamo persi meno del solito, con addirittura un saldo attivo. Loro sono una squadra forte a rimbalzo e noi ne abbiamo presi più di loro, questo ci ha permesso di restare in partita nei momenti di maggiore difficoltà, come nel primo tempo, che per come era andato potevamo chiuderlo sotto di 15 punti.
All’intervallo abbiamo guardato le medie di tiro, le loro erano ottime e le nostre cattive, ci siamo detti “cerchiamo di farli sbagliare il più possibile, se invece continueranno a tirare così vorrà dire che a fine gara gli faremo i complimenti”; i nostri ragazzi nel secondo tempo si sono superati, penso a Goss che per tutta la partita ha dovuto marcare Hawkins o a Galanda che è stato fondamentale al punto da chiudere le possibilità di alcuni compagni di squadra che abitualmente giocano più minuti (Fajardo e Slay n.d.r.).
Finora ho giocato 17 volte i playoff, non sono scaramantico ma sinceramente vorrei togliermi di dosso questo numero ed andare a 18, mi farebbe molto contento ed ora l’obiettivo è quello”.
[b]Peterson -[/b] “Dispiace per questa sconfitta dopo aver condotto per lunghi tratti, ci tenevamo molto a vincere questa partita, ma nel finale siamo calati e Varese è ci ha messi in crisi con il quintetto veloce. Alla fine abbiamo concesso troppe palle, 17 perse e 36 rimbalzi, di cui molti in attacco, non sono numeri usuali per il nostro gioco. Ho provato ad adeguarmi con quintetti più piccoli, provando anche la 1-3-1, ma loro sono stati più bravi di noi. Greer e Jaaber sono due giocatori che adoro e che ci danno grande pressione sugli esterni avversari, li vorrei sempre con me, anche se stasera potevano darci qualcosa in più in attacco. Lo scarso impiego di Petravicius è una mia scelta e forse un mio errore, aveva giocato molto bene contro Siena ma stasera ho fatto altre scelte”.
[b]Cimberio Varese – Armani Jeans Milano 82-71[/b]
[b]Parziali dei quarti:[/b] 9-17, 27-24, 19-1, 27-15
[b]Progressione:[/b] 3-10, 9-17, 24-24, 36-41, 49-47, 55-6, 66-60, 82-71
http://195.56.77.210/game/64352.html
[b]Cimberio Varese:[/b] Demartini 0, Goss 22 (4/8 2/5), Mian 0, Rannikko 12 (0/1 3/6), Talts 4 (2/3), Righetti ne, Galanda 9 (1/2 2/2), Bernardi ne, Kangur 16 (2/4 3/5), Fajardo 0 (0/1 da 3), Stipcevic 11 (2/4 1/2), Slay 8 (2/8 0/1)
[b]AJ Milano:[/b] Eze 8 (4/4), Mancinelli 10 (3/4 1/5), Pecherov 2 (0/1 0/1), Maciulis 13 (2/3 3/3), Mordente 4 (0/1 1/3), Jaaber 13 (2/4 3/8), Rocca 8 (3/4), Greer 5 (2/2 0/3), Petravicius 2 (1/1), Ganeto ne, Resca ne, Hawkins 6 (0/2 0/3)
[b]Altre statistiche
Cimberio Varese:[/b] 13/30 43% da 2, 11/22 50% da 3, 23/35 66% ai liberi, 36 rimbalzi, 14 perse, 17 recuperate, 14 assist, 2 stoppate, 98 di valutazione, 0,98 oer, 57 punti del quintetto, 25 della panchina, 20 punti in area.
[b]AJ Milano[/b] 17/26 65% da 2, 8/26 31% da 3, 13/21 62% ai liberi, 30 rimbalzi, 17 perse, 15 recuperate, 21 assist, 5 stoppate, 82 di valutazione, 0.88 oer, 50 punti del quintetto, 21 della panchina, 20 punti in area.
[b]Quintetti iniziali:[/b]
Stipcevic – Goss – Kangur – Slay – Fajardo
Jaaber – Hawkins – Maciulis – Mancinelli – Rocca
[b]Mvp:[/b] Phil Goss è stato decisamente il migliore su entrambi i lati del campo; in attacco ha realizzato 22 punti, subito 8 falli e gestito la palla con un oer di 1.16, in difesa ha recuperato 4 palloni, preso 7 rimbalzi e messo la museruola a David Hawkins, che è 10cm e 15Kg più grosso di lui.
[b]Wvp:[/b] Dan Peterson, la cui ha squadra ha retto finché l’ha messa dentro con percentuali elevate, ma alla lunga sono affiorate delle pecche di leadership e di gioco corale, probabilmente acuite da una girandola di cambi che ha penalizzato Eze e totalmente dimenticato in panchina Petravicius e Pecherov…lasciati in campo rispettivamente per soli 2 e 9 minuti.
[b]Arbitri:[/b]
Lamonica – Begnis – Barni
Stefano Pozzi