CUCCIAGO (CO ) La Bennet Cantù, facendo sua una gara 2 molto tirata e combattuta soprattutto sul piano dei nervi, mette una serie ipoteca sul passaggio del turno che la proietterebbe ad un passo dalla gloria. Tutti ci aspettavamo una risposta da parte dell’Olimpia Milano, dopo l’opaca prova in gara 1. Gli atleti ospiti hanno colto le critiche pungenti rivolte loro dopo gara 1, probabilmente per cercare di stimolarli e per ravvivare una serie altrimenti dall’esito troppo scontato, per essere la semifinale ” equilibrata “. Solo la percentuale penosa al tiro da tre e ai liberi, hanno impedito a Milano di passare a Cantù. Anche coach Peterson è apparso un pò più ” vivace ” nel rivolgersi ai propri uomini, comunque sempre senza una guida tecnica efficacemente carismatica. Dalla partita è comunque emerso un buon lavoro da parte dell’intero staff tecnico meneghino, che è riuscito ad organizzare un buon colletivo e un gioco in attacco più risoluto e produttivo. Dall’altra parte un grande Trinchieri riesce ad imbastire per i suoi, rinunciando all’ottimo Tabu degli ultimi tempi, una grande difesa, grazie all’apporto dei quattro lunghi, sapientemente fatti girare per una rotazione che li ha caricati di falli ma che li ha visti competere ai rimbalzi sia offensivi che difensivi con grande successo. L’avvio della gara è molto più sciolto rispetto a gara 1. Le due squadre scendono in campo senza alcun timore reverenziale, dandosi battaglia sin dalla palla a due. L’avvio intenso ed equilibrato fà salire subito il livello di adrenalina all’intera platea della N.G.C. Arena, accorsa in massa a sostenere i propri beniamini. Eze e Rocca mostrano subito i muscoli per Milano, la velocità di Jaaber e la ritrovata verve di Karl, aprono il campo per Milano, in ottime transizioni offensive, mortificate solo dalla scarsa vena realizzativa e dall’impietosa risposta al tiro dei cecchini di casa, Leunen, Mazzarino e Markoishivili, infallibili dall’arco dei 6.75. Il primo parziale si chiude all’insegna dell’equilibrio con il minimo scarto di vantaggio di un possesso per Cantù. Nel secondo quarto l’inerzia dell’incontro si sposta nelle mani dei padroni di casa che, grazie ad un Leunen MVP dell’incontro e impietosamente vincitore contro ogni suo pariruolo, creano quel margine di vantaggio di 10-12 punti che rassicura l’intero ambiente di casa, mettendo serenità nell’ applicazione lucida degli schemi sia in difesa che in attacco. Si va all’intervallo lungo con la Bennet sopra per 45-33. La partita ha già espresso probabilmente il vincitore della contesa finale, ma grazie ad una difesa più ferrea e attenta da parte dei milanesi sulle bocche di fuoco casalinghe, e attacchi ben congeniati in velocità che caricano paurosamente di falli i lunghi di casa, consentono al match di riprendere i binari dell’equilibrio. Un buon Karl e la grinta di un combattivo Mordente, assottigliano il divario tra le due contendenti, che vede Cantù anche sul + 15, grazie ad un gioco da tre dell’ottimo Scekic, vero asso nella manica per coach Trinchieri, e del glaciale Michele Mian da tre. Cantù chiude il periodo sempre sul vantaggio rassicurante di 9 punti. Una Olimpia più fresca e guidata dall’ottimo duo Greer-Rocca, riprende le redini dell’incontro che vede la Bennet in affannosa difesa del vantaggio accumulato nei tre periodi precedenti. Solo un Hawkins stoico ma acciaccato ed un Mancinelli discolo ed avventato in alcune conclusioni offensive, impediscono all’Armani di ribaltare il risultato che vede Cantù, dopo il solito stillicidio di tiri liberi a seguito del ricorso ai falli sistematici, trionfare e mettere il sigillo del 2-0 nella serie.
Risultato finale
Bennet Cantù-Armani Jeans Milano 70-64
Parziali
22-19; 23-14; 13-16; 12-15
Parziali in progressione
22-19; 45-33; 58-49; 70-64
Sala stampa
Dan Peterson: ” Con un 2/20 da tre non possiamo mai pensare di vincere una serie di semifinale play off, per non parlare dei tiri liberi falliti. Per poter sperare in un recupero della serie, dobbiamo giocare come dopo l’intervallo, in cui abbiamo concesso solo 25 punti a Cantù”.
A. Trinchieri: ” Dopo aver spostato il pedone in gara 1, ora abbiamo giocato con il cavallo. Aver aquisito, con questa vittoria, il diritto della disputa dell’eventuale gara 5, in casa nostra, pone un serio marchio sulla serie in nostro vantaggio. E’ stata la classica partita in cui ci voleva un centro mediano metodista. Per esercitare pressione difensiva sulle guardie atletiche di Milano, ho dovuto rinunciare a Tabu con l’impiego dei 4 lunghi a disposizione. Venerdì sera ci aspettiamo uno tsunami, magari ci mettiamo a zona per 40 minuti “.
Mvp: Marteen Leunen, caparbio e tenace esecutore degli schemi impartiti dal proprio coach, e quando tira con il 100%, veste i panni del marine buono che sconfigge il male nelle guerre” progressiste” degli Stati Uniti d’America.
Wvp: Stefano Mancinelli, avventato nelle conclusioni nei momenti cruciali del match. E’ una pena vederlo crogiolarsi nel dubbio per il suo talento che stenta a decollare e che forse resterà per sempre dov’è, in un limbo malefico.
Arbitri
Cerebuch, Mattioli, Lo Guzzo
Note
Spettatori 3607; Incasso 60.384
Tabellino
Serafino Pascuzzi