Saranno una, forse due, gare da spalle al muro per Milano che, dopo le due sconfitte in terra brianzola, dovrà trovare delle risposte alla difesa canturina che ha sempre imbrigliato un attacco asfittico e assolutamente sconclusionato.
Le prime due gare della serie hanno dato delle indicazioni chiare: finchè si gioca a pallacanestro in senso stretto, Cantù domina con la propria esiziale esecuzione a metà campo e una difesa che, senza fare sfracelli, inibisce quel paio di soluzioni milanesi che praticamente bloccano tutte le velleità offensive dei biancorossi.
Milano pare ancora non aver capito quali sono gli obiettivi dell’attacco canturino, che molto spesso su cambi difensivi o mismatch non ha nessun interesse ad attaccare direttamente, ma aspetta semplicemente la pre-rotazione per punire. Sintomatici i post basso di Green mai davvero finalizzati al tiro e le penetrazioni di Micov che nel 99% dei casi generano uno scarico per i tiratori piazzati. Mazzarino non ha ancora fatto il cardinale, ha semplicemente sfruttato al massimo le situazioni di tiro uncontested che il sistema gli ha creato, così come Leunen che ha fatto una gara 2 stupenda, ma si è praticamente giovato della incredibile superficialità della difesa milanese. Mettere in ritmo e concedere ai tiratori sguardi aperti a canestro è quantomai deleterio e, se consideriamo il 27-66 da due punti di Cantù, potrebbe valere la pena tenere meglio gli uno contro uno (alla luce dei non super atleti di fronte) e stare “a casa” con i tiratori, a costo di concedere qualche penetrazione in più.
Trinchieri ha preparato alla perfezione le prime due partite, gestendo perfettamente i suoi uomini e soprattutto evidenziando al massimo i difetti di una Milano che offensivamente non ha nè capo nè coda. Ha vinto gara 1 con i 48 punti concessi e gara 2 con 64 dopo che l’attacco nei primi due quarti era stato perfetto, ma nel secondo tempo ha clamorosamente battuto in testa.
L’impressione è che un minimo di stanchezza sia sorta nelle gambe canturine nel secondo tempo di gara 2, perchè l’intensità messa in campo dalla Bennet è stata assolutamente lodevole. Quello che Trinchieri e i suoi devono fare è cercare di chiudere già in gara 3 la contesa, perchè l’allungarsi della serie potrebbe giovare solo a Milano, grazie ad una rotazione più lunga, fisica ed atletica. Sarebbe indubbiamente l’antibasket vincere una serie di playoffs semplicemente perchè si hanno più gambe e fiato, ma giocando ogni due giorni e con un roster come quello di Cantù, risolvere la pratica con le gambe e la mente ancora lucida sarebbe fondamentale. Milano non ha chances, deve trovare delle soluzioni offensive che gli permettano di non ripetere l’imbarazzante 6-40 da tre punti delle prime due partite. Ci sono stati almeno la metà di questi 40 tiri dalla lunga, forzati o contestati allo scadere dei 24″, ma alcuni sono stati semplicemente sbagliati a causa di una testa poco convinta.
Indubbiamente fare il passaggio di entrata nel gioco con 20 secondi sul cronometro sarebbe meglio rispetto che farlo con 10-12, perchè il pick and roll di Greer e Rocca non potrà mai essere l’unica arma credibile nell’arsenale milanese. Come ha detto Trinchieri al termine di gara 2, Milano ha fatto sì male con quel gioco a due, ma ha ricavato pochi punti a causa del 2-9 di Rocca dalla lunetta.
Tanta carne al fuoco per coach Peterson, che dovrà prima di tutto sgomberare la mente dei suoi giocatori per tirare più leggeri e poi dovrà dare le giuste contromisure in una serie in cui, finora, è stato annichilito dal diretto avversario Trinchieri.
Si gioca: al Mediolanum Forum il 3-6-2011 alle ore 20.15
Simone Mazzola