Dallas vola a Miami sul 3-2. Operazione compiuta! Se non fosse stato per quella gara 3 malamente persa in casa, i Mavericks starebbero già festeggiando il loro anello. Invece – per la nostra gioia e quella di tutti gli appassionati nel mondo – avremo ancora almeno una gara, domenica notte, alla American Airlines Arena.
Quello che fin qui non era successo, è accaduto in gara 5. Dallas ha tirato finalmente con percentuali alte, soprattutto da tre punti (13/19) e la difesa degli Heat ha vacillato. Sicuri che sia così preparata e all’altezza delle finals? Troppi tiri aperti concessi agli avversari, per i miei gusti.
Tutti gli occhi erano chiaramente su LeBron James, atteso ad un pronto riscatto dopo la sua prima gara di playoffs in carriera (91 con quella di stanotte) senza aver raggiunto la doppia cifra. James parzialmente si riscatta, almeno a livello di numeri, chiudendo con una tripla-doppia da 17 punti, 10 rimbalzi e 10 assist. Troppo poco – o inutile, ammetterà lui stesso nel post-gara – per vincere e portarsi ad un solo successo dal titolo, l’identica situazione che invece ora sorride a Dallas. LeBron manda per aria un tiraccio al suo primo possesso, e quando finalmente segna i Mavs rispondono con un parziale che gli garantisce subito il primo vantaggio dell’incontro sul 13-6. Sfortunatamente per Miami, dopo poco, Wade deve abbandonare temporaneamente il terreno di gioco a causa di uno scontro con Cardinal. Tornerà nel secondo quarto, quando con 4 minuti sul cronometro del primo tempo James porta i suoi sul +6, ma un altro parziale dei texani, guidati da un Nowitzki ripresosi dalla febbre di gara 4, li riporta sul 60-57 alla sirena dell’intervallo lungo.
La gara al contrario delle precedenti offre alternanza di punteggio, parziali di qua e di là che per ben 10 volte portano le squadre in parità, mentre 7 sono i sorpassi. Nulla di quel che si era visto fino a stanotte, come detto, con Miami solitamente avanti e Dallas ad inseguire. Invece i Mavs tornano quella macchina da punti che tutti conosciamo, realizzando in entrambi i primi due quarti quei 30 punti che non erano riusciti a segnare in nessun singolo periodo dei precedenti 4 episodi.
La gara continua ad essere equilibrata anche nel terzo quarto. Wade tornato al suo posto (chiuderà comunque con 23 punti) è ben spalleggiato da un Bosh in serata (19+10), ma Dallas fiuta l’occasione della vita da non perdere. Carlisle ha ormai definito le rotazioni, e Stojakovic non rientra più nei piani del coach. Barea riparte in quintetto come nella partita di due giorni fa, ed è il solito Terry a portare energia e soprattutto punti (21 con 8/12 dal campo) entrando dalla panchina.
L’inizio del quarto periodo vede Miami ricucire lo strappo con un parziale di 9-0 che porta gli Heat sul +1, prima che Wade infili la tripla del 99-95. Sembra fatta? Assolutamente no! Terry risponde sempre dall’arco e porta Dallas in parità con 3’23” da giocare. E’ la partita dei Mavs, finalmente ad alto punteggio. James sbaglia e Nowitzki penetra per il 102-100 Dallas. Sui due possessi successivi LeBron commette un fallo in attacco e poi sbaglia la tripla, mentre Kidd dall’altra parte non perdona: 105-100. Qui si chiude l’incontro, il pubblico impazzisce parafrasando e intonando un “Beat the Heat!” di bostoniana memoria. Il punteggio finale dirà 112-103 per i Mavericks, mai così vicini al titolo nella loro storia.
L’imperativo per Miami è quello di prolungare il tutto a gara 7, rendere questa lunghissima seria una “partita secca” e in casa propria. Dallas ovviamente vorrà impedirlo, domenica notte, ore 2.00 italiane.
Andrea Pontremoli