ROMA – La notizia era nell’aria ma ieri sera, in tarda serata, la nota ufficiale da parte dell’Ufficio Stampa dell’Urbe:
La Virtus Roma e il coach Filipovski hanno risolto consensualmente il contratto che li legava anche per la prossima stagione, per permettere all’allenatore di accettare un’offerta triennale che gli è stata sottoposta dall’Olimpjia Lubiana.
“Ritengo che in questo momento di incertezza fosse giusto permettere a Filipovski di cogliere un’occasione importante per la Sua crescita professionale, mentre la Società ha ancora bisogno di fare chiarezza su alcune questioni importanti prima di poter fare nuove scelte.”
Queste le dichiarazioni del Presidente Claudio Toti.
” Perciò auguro grandi successi e soddisfazioni a Filipovski – ha aggiunto Toti – e lo ringrazio per la professionalità espressa durante questi mesi alla guida della nostra squadra”.
Finisce così l’avventura di Saso o Sasha Filipovski durata appena 5 mesi alla guida della Virtus Roma, culminata (ahimè per lui), nel mancato accesso ai Playoffs dopo ben 17 anni di costante presenza dell’Urbe nel gotha del basket nazionale.
Non si può certo dire che i tifosi si stiano stracciando le vesti nell’apprendere questa comunicazione. A memoria non si ha infatti ricordo di una vittoria della Virtus dopo la quale il merito fosse d’attribuirsi indiscutibilmente ad una mossa vincente del giovane coach sloveno, anzi. Il modo con il quale ha gestito e spremuto Dasic, ad esempio, tenendolo in campo ogni gara quasi alla semi-consunzione agonistica, ha avuto quasi dello stupefacente. E potremmo anche parlare del perchè, ad un certo punto cruciale della stagione, abbia cavalcato un Gordic svagato e confusionario al posto di un Luca Vitali finalmente un pò più presente a se stesso.
Fermiamoci quì, anche perchè infierire su Filipovski non è certamente giusto, essendo le sue performance anche frutto della confusione, del marasma di ruoli o, se preferite, dell’assenza di presenza dirigenziale che hanno incoraggiato i ragazzi in canotta giallorossa a non esprimersi al massimo in questa pessima stagione.
Tant’è, bisogna guardare avanti e c’è un vuoto da colmare.
Si parla di Lardo, si parla di Bechi, si parla di Antonello Riva che ha compiuto un lavoro enorme in quel di Rieti sino a due anni fa come General Manager. Una cosa è certa, che adesso si dovrebbe cominciare a fare sul serio, c’è da ricostruire dopo le macerie.
Fabrizio Noto/FRED