Solo addii, nessun arrivo, e siamo arrivati alla prima decade di luglio.
La Dirigenza Toti sembra un fantasma che s’aggira nei meandri dei sorteggi della nuova edizione della Euroleague per poi soffermarsi sui colpi di mercato di Milano, di Siena e di Bologna e sul lock out in NBA, come un’entità persa nelle sue amletiche scelte tra Direttori Generali in pectore e lavori di ristrutturazione dell’ormai fatiscente per la Lega A, palazzetto di Viale Tiziano ma al momento ancora quartier generale della squadra.
Anche a Cantù si sono accorti che è bello essere in Europa, a giocare tra mercoledì e giovedì della settimana contro gli squadroni del continente e nessuno pensa mai che ciò porterebbe detrimento alle prestazioni in campionato, un’ebbrezza che la Virtus Roma chissà quando potrà riassaporare e che qualcuno del proprio entourage, udite udite, considerava soltanto un “remunerativo perditempo” !
Alla data in cui scriviamo dunque nessun nuovo volto in maglia Giallorossoblu, evento mai accaduto in passato (altro piccolo “record” stabilito da questa dirigenza), solo notizie di epurazioni, non conferme ed affinità varie in questa salsa, proviamo perciò a fare un piccolo riassunto di cosa starebbe per accadere all’ex Lottomatica Virtus Roma ma prima di farlo, consentiteci di scrivere due righe sulla rinuncia al Capitano, ad Alessandro Tonolli, notizia giunta 6 giorni fa come un fulmine a ciel sereno.
Non vogliamo scrivere peana, spargere chili di miele su quanto fosse stato serio e professionale Tonolli perchè ci sembra ridondante, inutile quasi considerando lo spessore dell’uomo e del giocatore che tutti a Roma han potuto ammirare, lo sapevano insomma tutti nell’ambiente Giallorossoblu chi fosse il Capitano, con i tantissimi pregi e qualche difetto. Lo sapevano tutti…..Tutti tranne il Presidente Toti. Già, questo purtroppo è il problema. Perchè l’addio si poteva anche prevedere o comprendere, in fin dei conti se si parla di rifondazione si devono affrontare temi realistici anche se poco gradevoli ma così, senza un saluto ufficiale, senza un riconoscimento, senza una….Mezza gara per celebrare degnamente gli ultimi 17 anni di storia del basket a Roma, un modo grottesco di gestire l’addio alla Maglia di una notevole parte di storia. Stentiamo a comprendere che un uomo di sport come si presuppone debba essere Claudio Toti faccia fatica a non capire che questo (ennesimo…), autogol toglie a lui stesso in primis ed a chi lavora con lui un peso specifico enorme in termini di credibilità e voglia reale di fare sport in modo professionale. E purtroppo questo non è altro che l’ennesimo capitolo di assoluta carenza di tatto che questa dirigenza mette in scena, sbandierando ai quattro venti la propria, atavica, irreversibile incapacità gestionale di una squadra professionistica sportiva sin dalle fondamenta.
E dal web monta la rabbia dei tifosi all’indirizzo di questo ennesimo schiaffo alla passione degli stessi ma contestualmente nascono sincere iniziative d’affetto per il Tonno, Capitano di tante battaglie. Semplici tifosi ma anche affermati professionisti del settore che testimoniano così la stima per 17 anni di vita spesa con una maglia sulle spalle.
Voltando pagina, andiamo alla “fredda cronaca”, se così si può dire.
In ballo sulla panchina ad oggi ci sono ancora sia Luca Bechi che Lino Lardo. Il primo vanta non tantissimi estimatori nella Capitale ma viene da una stagione comunque positiva a Brindisi dove, nonostante le difficoltà in roster, ha portato la New Basket Brindisi a giocarsela sino all’ultima gara del campionato. Forse il suo profilo non è certamente da primissima fascia e ne siamo consci ma se si vuole azzerare e ripartire, con pochi fronzoli e molta sostanza, il suo nome può essere una discreta apertura di credito sulla piazza.
Il secondo è quello che molti s’augurano di vedere come coach della Virtus.
Lino Lardo è un combattente, uno che tira fuori sempre il meglio dai suoi giocatori soprattutto in condizioni ambientali difficili, esattamente come accadde due anni fa a Rieti quando la squadra, ormai senza stipendio da tempo, finì col salvarsi sul campo e con prove maiuscole in termini di grinta e di cattiveria agonistica. Proprio quest’ultima caratteristica che la molle Virtus Roma, edizione trasferta, non ha mai espresso in trasferta propinando altresì ai coraggiosi supporters fuori dalle mura amiche gare insipide e prive di nerbo. Con Lardo questo non dovrebbe accadere. Usiamo il condizionale perchè a Roma abbiamo ahimè visto già di tutto e di più e non ci stupiremmo affatto se, una volta ufficializzato il coach piemontese prossimo alle 52 primavere il 16 luglio, si ricadesse in quelle melmose atmosfere in cui il playmaker fa poco pochissimo play e anche di meno il maker, restando anche in campo nonostante possa essere sostituito da ben 2 alternative.
Ci sono poi altri punti interrogativi che non si sa quando saranno risolti: i contratti del gruppo italiano prima di tutto.
Crosariol ha fatto intendere a chiare note che lui un contratto ce l’ha ma che non farebbe un dramma se dovesse andarsene altrove. Angelo Gigli sembra dover cedere alle lusinghe senesi o bolognesi mentre Luca Vitali e Iacopo Giachetti considerano la parentesi romana chiusa, a meno di clamorosi ripensamenti di Toti. Gigi Datome infine: Gigi al 90% partirà pure lui anche se al momento non si conosce la destinazione (Milano sembra gradita come destinazione), ma se potesse rimarrebbe.
Capitolo stranieri invece meno compromesso…..Forse.
Djedovic dovrebbe restare un altro anno a “maturare”, fonte ufficiale Barça naturalmente perchè sponda Virtus nessuno dice nulla, come anche Vlade Dasic dopo la buona stagione a puro titolo personale e nonostante il fallimento globale di risultati di squadra, ma se arrivasse una bella chance, magari anche dalla Spagna, cosa accadrebbe per tutti e due? Idem per Traore che sembra attratto da qualche sirena turca, Charlie Smith invece ha già quasi salutato mentre Washington dovrebbe accasarsi di nuovo in Turchia dove gode credito nonostante la sua annata opaca e involuta.
Insomma, diciamolo, una squadra sfasciata ed al momento difficile da definire. E’ vero che i giocatori han dato uno spettacolo pietoso quest’anno e che dovrebbero essere i primi a dover sentire un moto d’orgoglio nel loro animo per riscattarsi ma, come molti sanno, se non si verificano attorno le condizioni base, anche una normalissima situazione di “redenzione” appare più claudicante che mai e difficile da compiersi.
Per la scrivania si fa il nome di Antonello Riva, il Nembo Kid nazionale che vanta nel suo curriculum un anno vissuto pericolosamente con Lino Lardo a Rieti, indizio da non sottovalutare mentre da Trieste Sua Maestà Boscia Tanjevic fa sapere che accetterebbe un ruolo di supervisore delle squadre.
Questo è tutto al momento, in attesa di tempi migliori, ma verranno ?
Fabrizio Noto/FRED