Finalmente Teramo può tornare a parlare di mercato. Dopo la decisione di lunedì che ha sancito (anche se non definitivamente) la fine della querelle wild card, Teramo può dedicarsi a ciò che più conta: il nono anno consecutivo in serie A. Voglio specificare una cosa: a me la wild card è una cosa che non è mai piaciuta e avrei accettato di buon grado la retrocessione in LegaDue perché la vecchia società ha sbagliato tanto, soprattutto con alcuni giocatori che non dovevano essere dimenticati così facilmente. L’esempio lampante è Jaycee Carroll che approda con un triennale alla corte del Real Madrid. Perciò è stata una mia scelta personale quella di non scrivere nulla finora. Per me lo sport è vivere, vincere, perdere, lottare, essere promossi o retrocessi. L’appigliarsi alle carte non è un atteggiamento sportivo specie se ti ci vuoi aggrappare dopo aver perso il migliore dei tuoi uomini e aver perso la finale per salire nella massima serie. Ai più giovani voglio ricordare che quando il Teramo basket allora targato Sanic salì in serie A, di promozione ce n’era una sola. Solo dopo fu sancita per vari motivi la promozione anche di Messina.
Inoltre non mi è piaciuto l’atteggiamento degli altri attori quando si è dovuto cercare di salvare il salvabile. La prima ipotesi che era spuntata non soddisfaceva nessuno, però c’erano personaggi che spingevano in quella direzione mentre il buon Lino Pellecchia, imprenditore d’altri tempi e di ben altre capacità aveva intuito il rischio di perdere tutto tanto da versare i 600.000 necessari al pagamento della Wild Card e da preparare sottobanco quella che poi si è rilevata la cordata vincente. Dei debiti di Teramo si è detto tanto, addirittura che fossero arrivati a 9 milioni di euro. In realtà non si è mai parlato di crediti (riscossi, da riscuotere e non riscossi) che avrebbero fatto scendere notevolmente la cifra. Non mi voglio addentrare in campo di se e di ma e pertanto guardo avanti a domani.
Domani, quando il Consiglio Federale dovrà esprimere il proprio giudizio. Certo, il pensiero ricorrente è che le squadre saranno 16, ma un turno di riposo piazzato bene potrebbe anche ingolosire quelle squadre che non vogliono il campionato a 17. Perché dover rinunciare ad un doppio turno di riposo se questo dovesse cadere a ridosso delle Final Four di Euroleague? Non si dovrebbe neanche falsare il campionato con partite giocate in anticipo o in ritardo.
Ad ogni buon conto tutte le squadre si stanno muovendo e anche Teramo non è certo da meno. Una volta conosciuto il proprio destino la prima mossa è stata quella di confermare il condottiero dell’anno passato, arrivato ad un soffio dalla salvezza vera e non a pagamento. Coach Ramagli probabilmente ha aspettato fino alla fine perché in ogni caso non è certo un ottimo secondo. Coach Ramagli è un grande allenatore ed un grande motivatore. E non poteva essere relegato ad un ruolo di secondo piano, seppur a Cantù ed in Eurolega. Va bene i soldi, ma un minimo di orgoglio personale non può mancare in un uomo sanguigno come lui.
Dopo Ramagli, la prima mossa di mercato: il ritorno di Valerio Amoroso. Un acquisto importante il suo non solo perché è un italiano da quintetto, con grinta voglia e carattere, ma può essere l’uomo giusto per insegnare a Polonara (che ben sta figurando agli europei di categoria) un po’ di trucchi del mestiere. Poi ci sono altre trattative e chissà se qualche nome nuovo potrebbe venire fuori da questi europei Under 20? Ragazzi interessanti ce ne sono e qualche slavo o lituano da buttare subito nella mischia potrebbero esserci. Nel frattempo si tratta il ritorno di Zoroski e la riconferma di Fultz. Tornerà sicuramente alla base Bruno Cerella dopo lo splendido campionato di LegaDue a Casalpusterlengo, mentre da vedere la destinazione di Tommaso Marino. Secondo me, misero appassionato di basket con il pallino della scrittura la stagione dell’ex-senese è stata fors’anche superiore all’esperienza verolana di Peppe Poeta. Nelle partite di Marino che ho potuto seguire non sono dispiaciute né la visione di gioco, né la sicurezza con cui ha affrontato partite determinanti né soprattutto il coraggio di prendersi tiri importanti anche dalla lunghissima distanza. Penso che il play con una guardia americana che possa anche portare palla potrebbe avere un suo significato, Il mio sogno nascosto è quello di vedere Terrence Roderick in serie A in mano a Ramagli ma questa è un’altra storia.
Mirko Pierpaolo Papirii