Arrivati quasi alla fine di luglio anche il mercato della Scavolini Siviglia, così come quello delle altre squadre, comincia ad ingranare, consentendo di poter già prevedere quale sarà la fisionomia della squadra per la prossima stagione.
Partendo dalla riconferma dell’allenatore, fin dai giorni immediatamente successivi il termine dell’ultima regular season e proseguendo con le dichiarazioni di intenti di vecchi e nuovi dirigenti, si è subito capito che anche la prossima sarà una stagione da outsider ovvero di una squadra, quale è ormai il rango consolidato della Scavolini Siviglia di questi ultimi anni, che cercherà di emergere dal panorama di equilibrio che ha caratterizzato la corsa ai Playoffs delle ultime stagioni.
Ed ovviamente il tutto parte dall’azzeccare le scelte di mercato, indovinando gli americani più o meno conosciuti che possono far svoltare la stagione nonché quei pochi italiani che possono dare un’anima alla squadra.
La Scavolini Siviglia partiva in qualche modo avvantaggiata dal fatto di avere già una solida intelaiatura italiana (d’altra parte lo scorso hanno è stata premiata dalla federazione quale società che ha utilizzato maggiormente i giocatori nostrani) e così, con l’arrivo già annunciato di Daniele Cavaliero dai cugini di Montegranaro, si può dire che quel settore sia già stato quasi completato; la guardia triestina, pur avendo solo 27 anni, è un giocatore di comprovata esperienza che può giostrare anche nel ruolo di playmaker e comunque può portare diversi minuti di buona qualità nel reparto degli esterni.
Insieme a lui gli altri giocatori del nucleo italiano sono i confermati Cusin, Flamini, Hackett e Traini sicché si può dire che il lavoro in questo settore sia già giunto al termine, sempre che non vengano confermate le ipotesi che periodicamente danno Melli nuovamente in prestito dall’Olimpia Milano; peraltro il giocatore, reduce dalla medaglia d’argento agli Europei under 20, ha già manifestato più volte il suo gradimento ad un nuovo prestito e sarebbe inevitabilmente chiuso nella nuova corazzata che stanno allestendo sui navigli.
La situazione nel mercato degli stranieri appare invece un po’ più incerta; se già da tempo è stato ufficializzato l’arrivo del playmaker Richard Hickman da Casale Monferrato, tuttavia rimane incertezza sull’identità dei nuovi arrivi che dovrebbero andare ad occupare gli spot di ala piccola ed ala grande. Di questi tempi il budget non può essere faraonico e quindi l’idea era quella di riservare buona parte dei soldi rimasti per un grosso nome e scommettere a buon prezzo sul secondo giocatore.
Nel pour parler estivo si sono già fatte diverse ipotesi più o meno vicine al vero: inizialmente si era fatto il nome ancora altisonante di Jumaine Jones, accantonato quasi subito come una boutade, per poi virare verso lo spot di ala piccola con il nome di Marcelus Kemp e Matt Howard come ala grande.
L’arrivo di Kemp, in particolare sembrava cosa fatta: dopo una stagione travagliata tra la Virtus Bologna e la Turchia, la guardia – ala vista anche a Sassari due anni or sono (stagione in cui ottenne la promozione con gli isolani ed il titolo di mvp stagionale), poteva essere un ottimo tassello nel roster biancorosso ma alla fine, così come successo con Howard, l’arrivo non si è concretizzato.
Per il momento ci si deve “accontentare” di Hickman, un giocatore ancora giovane che dopo tanto girovagare per i campionati minori europei, lo scorso anno ha letteralmente furoreggiato in Legadue, chiudendo anch’egli con una promozione e con 17,2 punti di media (60,8 % da 2 e 42,6% da tre), ed anche con l’inevitabile riconoscimento di MVP; non si tratta quindi di una scommessa ad occhi chiusi, anche perché in precedenza dalla seconda serie è giunta gente come Hawkins, Omar Thomas etc.
In attesa di ulteriori news estive per il momento ci si può ampiamente accontentare anche perché, come ha detto il GM Montini, siamo ancora a luglio e la fretta è sempre cattiva consigliera.
Giulio Pasolini