Non ce ne vorrà la gloriosa ditta Tassoni ma la notizia di questa sera non è stata tanto la vittoria da parte della nazionale italiana del Torneo internazionale “Città di Rimini” che, per l’appunto, metteva in palio l’omonimo trofeo Tassoni, bensì la più che convicente vittoria ottenuta contro gli ostici avversari greci e giunta al termine di una partita assai godibile e che ha pienamente riscattato le deludenti prestazioni dei giorni precedenti.
Una vittoria pienamente meritata, praticamente mai in discussione e giunta come gran finale di una piacevole tre giorni di basket tenutasi al 105 Stadium di Rimini, per l’occasione finalmente quasi gremito e che vedeva tra i suoi spettatori le maggiori cariche locali, numerosi esponenti del mondo fel basket e, quali graditi ospiti, alcuni giocatori della nazionale italiana di rugby vista all’opera a Cesena nella serata precedente contro il Giappone.
Davanti ad un pubblico piuttosto caldo ed entusiasta, la nazionale targata Pianigiani ha quindi finalmente tirato fuori una prestazione convincente e che scaccia i dubbi comparsi nelle partite assai complicate disputate contro Bosnia Erzegovina e Polonia; è chiaro che si tratta pur sempre di un’amichevole in cui le motivazioni degli avversari erano forse leggermente diverse da quelle di chi si trovava a giocare di fronte a più di 4.000 tifosi e a dover riscattare alcuni passaggi a vuoto, ma è anche vero che gli azzurri hanno dimostrato che, quando c’è da tirare fuori gli artigli, sanno farlo.
Inoltre non va dimenticato come la vittoria sia stata ottenuta senza un “tenore”, quel Belinelli tenuto precauzionalmente a riposo dopo che al termine della partita di ieri si teneva del ghiaccio sulla caviglia, e con un Mancinelli che, dopo pochi minuti, è uscito definitivamente dal campo per poi ritornarvi solo in abiti borghesi per fare sentire il suo sostegno dalla panchina (niente di grave comunque ed anche per lui si è trattato di un forfeit precauzionale).
L’Italia parte quindi con Hackett in campo al posto della guardia bolognese e, nonostante la Grecia provi subito a rompere le uova nel paniere con un’immediata zona, allunga subito con un parziale di 5-0 firmato dal solo Gallinari, assai determinato a cercare il ferro avversario e vero mattatore del primo quarto con ben 9 punti segnati.
Il tiro da tre continua a non volerne sapere di entrare ma questa volta entrano almeno i tiri liberi e, grazie alle iniziative coraggiose del succitato Gallo e di un ottimo Hackett, gli ellenici si caricano di falli e i numerosi viaggi in lunetta consentono agli azzurri di scavare un bel solco di +8 (19-11) a fine primo quarto.
Peccato solo che il contropiede non voglia saperne di ingranare perchè altrimenti, con questa Grecia decocentrata, si poteva essere avanti anche con un vantaggio in doppia cifra.
Nella seconda frazione tuttavia le cose non cambiano; l’Italia regge bene anche con le seconde linee, mentre la Grecia, anzichè reagire, si innervosisce, come dimostra il fallo tecnico alla panchina in apertura cui, nel corso del match, ne seguiranno altri a giocatori vari.
Così sono Cinciarini (autore delle uniche due triple del primo tempo) e Mordente a mantenere un costatnte vantaggio viciono ai 10 punti, mentre dall’altra parte l’unico a tenere alto l’onore è Bouroussis, il quale mette spesso in difficoltà Bargnani facendo quanto meno sorridere i suoi nuovi tifosi dell’Olimpia Milano.
Quando poi nel finale di tempo gli azzurri accusano un fisiologico calo psicofisico è ancora un sontuoso Gallinari a riportare il vantaggio in sicurezza sui 10 punti (42-32 il parziale dei primi venti minuti).
Nel terzo ed ultimo quarto il motivo non cambia; come accade spesso quando ci sono in campo i greci, la partita sale di tono agonistico e nervosismo ma , nonostante qualche timido accenno di rimonta, l’Italia non sbanda, anche perchè se Gallinari si defila un po’ e Mancinelli non è più della partita, ci pensa Bargnani ad accendersi e ad accendere il palazzo.
Il Mago infila una gragnuola di triple (5/7 per lui alla fine) di cui almeno un paio ad elevato coefficiente di difficoltà e si erge a protagonista assoluto della seconda metà di gara con 18 punti segnati (28 per lui alla fine); la forzata assenza di Mancinelli costringe Pianigiani a ricorrere spesso a quintetti piuttosto leggeri con Gallinari o Datome nel ruolo di ala grande ma , grazie anche alla sicurezza infusa del centro dei Raptors, la squadra non sbanda mai.
Quando poi serve l’aiuto di qualcun altro è Hackett a non tirarsi mai indietro con le sue iniziative coraggiose nel cuore dell’area avversaria che questa volta vanno spesso a segno; ma buone cose sono giunte anche dallo stesso Datome e dal play Maestranzi.
La Grecia comunque non si arrende fino alla fine; come successo anche nelle precedenti partite l’Italia soffre i lunghi avversari e poi un paio di triple di Bramos portano gli ospiti sul 78-73 a poco più di due minuti dalla fine.
La partita finisce praticamente quando, nell’azione seguente, il solito efficace Zisis (uno dei migliori dei suoi fin lì) sbaglia un tiro su cui c’era un probabile fallo di Maestranzi e poi si fa cacciare dal campo per proteste.
Lo stesso Maestranzi metterà poi a segno i quattro tiri liberi che sanciranno la vittoria della partita nonchè del primo Trofeo internazionale Tassoni – Città di Rimini, con tanto di premazione finale e di inno italiano suonato una seconda volta per celebrare i vincitori.
Un trofeo che forse non arricchirà particolarmente la bacheca della federazione ma che comunque, alla luce soprattutto della partita di oggi, rappresenta un bel passo in avanti nel percorso di coesione e maturazione del gruppo.
I greci non saranno quelli degli anni scorsi, viste le numerose assenze dei propri senatori e la defezione per la partita di oggi del giovane talento Papanikolaou, e forse oggi non saranno stati particolarmente motivati ma rappresentano pur sempre l’elite del basket continentale;quindi una meritata e convicente vittoria come quella di oggi, giunta al termine di una partita costantemente in pugno, non può che migliorare l’autostima e la mentalità di un gruppo che in buona parte è ancora da forgiare ma che forse non è ancora così indietro come gli ultimi passi falsi facevano temere.
Italia-Grecia 82-73 (19-11, 42-32, 66-58, 82-73)
Italia: Poeta ne, Mancinelli (0/1), Bargnani 28 (3/6,5/7), Gallinari 17 (5/11,0/2), Mordente 6 (1/1,0/1), Vitali (0/1), Melli (0/1), Cusin (0/2), Datome 5 (1/1,1/1), Renzi ne, Hackett 14 (4/6,1/2), Cinciarini 6 (0/3,2/2), Maestranzi 6 (1/3), Carraretto.
Allenatore: Simone Pianigiani.
Grecia: Vasileiadis 7 (0/1,1/4), Bourousis 18 (8/12,0/1), Zisis 10 (2/5,2/4), Xanthopoulos (0/1), Fotsis 9 (2/3,1/1), Mavroeidis 2 (1/1), Koufos 10 (5/7), Vougioukas 4 (2/3), Kaimakoglou 3 (1/2,0/2), Sloukas 1 (0/1,0/1), Mantzaris, Bramos 9 (3/5 da tre), Calathes ne. Allenatore: Zouros
Arbitri: Lanzarini Saverio, Sardella Gianluca, Filippini Massimiliano.
Giulio Pasolini