E’ un’Angelico che piace, la prima in versione ufficiale 2011/12. La squadra di Cancellieri schianta Pesaro con un ultimo quarto da 27-12 dopo 20′ di sofferenza vera: la partita è bella, estremamente intensa, con due squadre che masticano pallacanestro, soprattutto difensiva. Per Biella è una notizia: vedendo il roster assemblato in estate e le dichiarazioni del coach, ci si aspettava un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni. La prima verifica in campionato ha confermato l’idea oltre ogni aspettativa. Era forse dai tempi della zona 3-2 di Bechi, con Gist e Jerebko a blindare il perimetro, che non si vedeva una difesa così efficace.
E Pesaro? Dalmonte non ha torto a dire che lo scarto è bugiardo e che il risultato è maturato solo nell’ultimo minuto. La sua Scavolini è partita piano, concedendo l’enormità di 17 rimbalzi, 10 offensivi, a Biella nel primo quarto. Tre stoppate di Cusin e una pressione asfissiante sul pick and roll di Pullen hanno tenuto la Vuelle in partita. I seguenti 20′ hanno visto Pesaro prima dominare e poi controllare il match: dopo il vantaggio firmato Lydeka, i marchigiani hanno scavato un solco importante, arrivando al massimo vantaggio, +9, opera di un Hackett sontuoso, a un minuto dall’intervallo lungo. Biella nella seconda frazione è bruttina, per usare un eufemismo. Miralles, dopo gli 8 rimbalzi del primo quarto, è limitato dai falli, l’attacco si blocca e nella propria metà campo gli uomini di Cancellieri perdono colpi. Hackett conferma i miglioramenti ammirati agli Europei, facendo ben sperare anche per il futuro della Nazionale (un paio di giocate, tra cui un assist al volo, sono da top ten settimanale), Hickman sembra comandare a suo piacimento, innescando alla perfezione i compagni. A partita terminata, in realtà, la sua prestazione risulterà chiaroscura.
Nel terzo quarto Dalmonte, prevedendo la reazione biellese, utilizza quasi esclusivamente la zona 2-3, con risultati in fin dei conti mediocri: il punteggio resta basso e Pesaro continua a condurre, ma l’Angelico segna 17 punti nel periodo, contro i 15 del primo e secondo quarto. La fase è chiaramente transitoria, quasi di attesa degli ultimi 10′. il vento comunque pare cambiare, facendo presagire la burrasca che di lì a poco si verificherà.
La chiave di volta dell’incontro è l’approccio di Biella alla volata finale: come un velocista che prende nella posizione migliore l’ultima curva costruisce metà della vittoria, così fa l’Angelico piazzando un parziale di 12-2 nei primi 4’30” della frazione conclusiva. Pesaro infatti ha la forza di rientrare dal 65-58 al 65-63 ad appena 1′ dalla sirena, ma paga lo sforzo proprio nei secondi conclusivi. Emblema di questo finale sciagurato è l’ultima azione del match, con una palla persa che frutta l’ingeneroso 76-65 definitivo, su tripla di Dragicevic.
In sostanza, bene entrambe le squadre, senza dimenticare che alla Scavolini mancava il capocannoniere dello scorso campionato, White, mentre l’Angelico si è presentata priva del prospetto Chrysikopoulos e dell’eclettico Tavernari. Si sono visti a confronto due sistemi ancora da collaudare appieno, ma molto promettenti. Non resta che attendere il banco di prova delle prossime giornate, il menu di certo è già molto invitante.
Angelico Biella-Scavolini Siviglia Pesaro 76-65
Parziali: 15-13; 15-24; 19-16; 27-12
Progressione: 15-13; 30-37; 49-53; 76-65
Tabellini: http://195.56.77.210/game/65191.html
MVP: Jacob Pullen. Esordiente a chi? Il play ex Kansas State delizia il suo nuovo pubblico con una prestazione a tutto tondo. Aveva affermato di non essere un realizzatore puro, eppure ne mette 22, ben distribuiti nell’arco dei quattro quarti. In più, tanto carisma nello spinoso finale, qualche passaggio da regista vero e mani rapidissime in difesa. Promosso a pieni voti.
WVP: Jumaine Jones. La presunta seconda punta della Scavolini stecca, e anche clamorosamente. Per un giocatore del suo rango chiudere la partita a 0 punti con 0/6 al tiro non dovrebbe essere nemmeno concepibile. A maggior ragione quando la prima punta è in borghese causa infortunio.
Sala stampa
Cancellieri
Siamo molto contenti, la partita non era affatto facile alla vigilia, inoltre si è messa male dopo il primo quarto. Mi fa piacere che nel finale, con un giocatore come Coleman fuori, i “panchinari” si siano comportati alla perfezione. Soragna è stato decisivo, per la prima volta in due anni mi soffermo su un singolo. Nel secondo quarto abbiamo sbagliato tiri facili e ci siamo intestarditi a tirare in faccia a Cusin, grande stoppatore. Pesaro ha interpretato la partita razionalmente, noi ci abbiamo messo troppa frenesia. Tolta la seconda frazione, sono soddisfatto dell’intensità mostrata. Abbiamo dominato a rimbalzo, siamo rientrati in partita nonostante il punteggio e i ritmi bassi.
Dalmonte
Il punteggio non rispecchia l’andamento della partita. Nell’ultimo minuto abbiamo perso la partita, anche se il risultato è stato deciso da una serie di episodi. Dopo aver ripreso l’inerzia nel secondo e terzo quarto, non appena Biella è tornata sopra di 1 punto ci siamo smarriti, forzando conclusioni e perdendo la calma. All’inizio abbiamo sofferto a rimbalzo, concedendone 10 offensivi nel primo quarto: sistemato questo problema abbiamo poi interpretato perfettamente la gara. Quando, oso dire, abbiamo costruito un discreto vantaggio, non siamo riusciti a chiuderla. Jones? Siamo una squadra e giochiamo da squadra, non parlo mai dei singoli.