VENEZIA – La squadra vola sulle ali dell’entusiasmo, la vittoria contro Montegranaro ha donato fiducia e speranze ad una società che ha lavorato duramente per ritornare nel massimo campionato. Eppure in questo quadro idilliaco c’è qualcosa che non va: il campo da gioco.
Infatti, la Reyer basket Venezia è costretta a giocare al Palaverde di Treviso, struttura bellissima e accogliente, ma pur sempre distante 40 minuti da Venezia. Inoltre gli stessi tifosi che hanno riempito in massa il palasport trevisano, 4.300 contro Cantù e 4.000 contro Montegranaro, non si sentono certo a casa in un terreno che esibisce tutti i gagliardetti e i trofei della prestigiosa, ma pur sempre conterranea e rivale, Benetton Treviso. L’accordo tra Verde Sport spa e la Reyer Venezia è stato firmato sino al mese di dicembre, ma il previsto ritorno a casa già per le prime giornate del girone di ritorno, non sembra probabile.
L’accordo tra il Comune di Venezia (proprietario del Palasport Taliercio), e la Reyer (l’affidatario del palasport), dovrebbe dare la disponibilità d’utilizzo dell’impianto alla società cestistica per 9 anni, in cambio delle spese, tutte a carico degli orogranata, per l’ampliamento dei posti che dovrebbe costare circa 630 mila euro. Sembra tutto facile nella carta, ma le firme ancora non si vedono. Dal canto suo la società veneziana sta facendo di tutto per aiutare i propri tifosi. All’inizio della stagione aveva anche proposto un servizio di navette, ma l’alto numero di persone da trasportare assieme l’alto numero di forze dell’ordine che dovrebbero sorvegliare questi trasporti di massa, ha fatto si che anche questa opportunità saltasse.
Su tale questione l’Umana Reyer Venezia, si è espressa tramite comunicato stampa, annunciando che dopo una lunga trattativa l’accordo con il comune di Venezia è stato trovato e a giorni ci saranno le firme. Dall’ambiente trapela che sono state necessarie tre riscritture del contratto.
L’ampliamento del palasport Taliercio, si parla di 500 posti, consentirà unicamente di adeguare il campo alle norme imposte dalla serie A, ma non porrà certo risoluzione definitiva al problema di dove potrà giocare Venezia nei prossimi anni. I numeri che si sono registrati in queste prime partite, fanno emergere che anche l’ampliamento dei posti, non basterà per ospitare l’enorme afflusso di appassionati che segue la squadra. C’è bisogno davvero di pensare alla costruzione della cittadella dello sport, da molto tempo annunciata dal comune. L’augurio per i tifosi e per la città e di non assistere all’ennesimo caso (Zamparini con il Venezia calcio) di abbandono da parte della dirigenza, per mancanza di supporto e di permessi per l’ampliamento delle strutture.
Francesco Codato