Fughiamo subito ogni dubbio: Milano perde pesantemente in casa, contro una diretta rivale per la qualificazione, per colpe proprie: un approccio alla partita soft, una lettura di Scariolo durante il primo quarto assolutamente deficitaria e un attacco asfittico molto simile a quello mostrato a Pesaro. Detto questo è impossibile non parlare di un arbitraggio vergognoso, fatto di tre fischietti che non hanno mai avuto un metro continuo, fischiato falli dalle posizioni meno consone, innervosendo le due squadre con una gestione inappropriata. Ciliegina sulla torta è l’espulsione di Gallinari che prima si era cercato il tecnico (giustamente recapitato), ma dopo è stato leggermente spinto dall’arbitro Damir Javor che poi è stato rintuzzato dal Gallo con una vigorosa sbracciata. Questa la causa dell’esasperazione di squadra e pubblico dopo che nel terzo quarto era stato allentato anche un tecnico a Scariolo che aveva inveito contro Mancinelli.
Fatto questo doveroso preambolo, la partita ha manifestato la chiara discontinuità di una squadra che vive del suo approccio alla partita. Questa sera l’atteggiamento iniziale è stato inaccettabile con Nicholas e perdere palloni su palloni (5 dopo 10’) e una serie di liberi sbagliati da fare impallidire anche una squadra UISP (senza nessunissima offesa).
Ilyasova è molto incisivo giostrandosi sulla linea di fondo, ma la vera svolta arriva con l’innesto di Savanovic che mette a segno 5 punti in fila dilatando il vantaggio sino al 22-9 con cui Kinsey chiude il primo quarto.
Il secondo è uno scempio di basket come in eurolega non si vedeva da anni. Non segna nessuno per minuti e il primo turning point da timeout arriva con un risicato 4-0 milanese. Bourousis (chiuderà addirittura con 23 di valutazione) alla fine del primo tempo è il migliore statisticamente per i suoi, sebbene la sua prestazione sia imbarazzante per convinzione ed efficacia. Fotsis prova a scuotere i suoi con qualche rimbalzo di grandissima intelligenza, ma gli ospiti sono in controllo all’intervallo lungo sul +12.
All’uscita dagli spogliatoi esordisce Rocca al posto di Bourousis, ma la marcatura di Barac (sontuosa la sua prestazione da 16 punti, 7 rimbalzi e 9 falli subiti) è onestamente improponibile e il centro milanese incappa in due falli immediati. Nonostante ciò è il momento migliore di Milano che torna sino al -4 con un canestro di Mancinelli. Ancora Savanovic si procaccia qualche libero propiziando il controparziale turco di 7-0 nel finale, con annesso fantomatico tecnico a Scariolo che riprendeva Mancinelli per un fallo sciocco.
Ennesimo mini-parziale milanese di 6-0, ma la situazione è ben più favorevole della precedente, con gli avversari a +2, ma in bonus già dopo 2.30’ di ultima frazione.
Barac e Vujacic escono dal timeout più difficile del match da grandi campioni e restituiscono il parziale.
In questo momento succede di tutto. Milano raggiunge presto il bonus, ma l’apice è raggiunto con un fallo di Gallinari in lotta con Barac per la posizione. Il Gallo si chiama un tecnico con una protesta vibrante e frustrata, poi il fattaccio dell’espulsione che, avendo visto l’accaduto, ha del curioso.
La partita si chiude praticamente su questa situazione, perchè arriva un 6-6 di Vujacic che chiude i giochi e regala ai turchi una meritata e preziosissima vittoria in trasferta.
Se vogliamo affidarci alle mere statistiche sono tre le cifre più significative per Milano, nell’ordine: 14-24 ai liberi, 17 perse contro 2 recuperi e 2-18 da tre punti.
La difesa ha comunque tenuto una squadra dallo sconfinato talento al 39% da 2 e il 18% da tre, ma la squadra di Sarica ha dominato difensivamente il match sfoderando anche interessanti zone press e adattamenti in corsa.
MVP: Stanko Barac. Prova di enorme solidità anche nei momenti decisivi, come quando sul +2 ha messo quattro punti di enorme importanza, riportando i suoi a un margine di sicurezza.
WVP: Drew Nicholas. Inizia con 5 perse in 7 minuti nel primo quarto, chiude con 7 totali, unendo 2-7 dal campo e -2 di valutazione.
EA7 Emporio Armani Milano – Anadolu Efes 54-62 (9-22, 12-11, 15-14, 18-15)
L’audio dei coaches
Simone Mazzola