SASSARI – La DinamoBancodi Sardegna Sassari, con una prova assolutamente convincente, straccia la Banca Tercas Teramo e ottiene
la seconda vittoria consecutiva. Coach Sacchetti in settimana ha chiesto ai sui ragazzi una prestazione difensivamente molto intensa. E’ stato accontentato ben oltre le sue richieste, perché i biancoblù sassaresi hanno giocato molto bene anche sul fronte offensivo. Teramo ha avuto un impatto sulla gara molto morbido, quasi che la sconfitta fosse un fatto ineludibile. Per una squadra che lotta per la salvezza, pur con tutte le attenuanti del caso, non è certamente l’atteggiamento ideale da tenere. La Dinamo Sassari ha portato a casa la vittoria con una facilità impressionante, attuando soluzioni d’attacco che sfruttavano sia il gioco sotto canestro con Hunter, sia sfruttando con un’ottima circolazione di palla le sue bocche da fuoco dalla linea dei 6.75. Nonostante ciò, il primo quarto vede le due squadre partire con il freno a mano tirato. La Dinamo, con l’ex Drake Diener sugli scudi, riesce solo nel finale a strappare un mini-break con cui chiude in vantaggio di 6 lunghezze il primo parziale sul punteggio di 21-15. Nel secondo quarto, grazie anche ad una Banca Tercas inguardabile, Sassari prende il largo: intensità difensiva mostruosa, percentuali di realizzazione pazzesche e per Teramo è notte fonda. Ramagli chiama time-out e cerca di scuotere i suoi, ma il solo Dee Brown tiene in linea di galleggiamento i marchigiani. Sassari affossa definitivamente Teramo con un attacco alla zona semplicemente straordinario. Pioggia di triple e alla fine del tempo il punteggio è impietoso: 52-32. Al rientro in campo Teramo non riesce a scuotersi dal torpore e Sassari infierisce ancora fino a toccare il massimo vantaggio sul +32. Coach Sacchetti trova risorse da tutti i suoi uomini, mentre Ramagli, a causa delle rotazione limitate, è semplicemente disperato. Il terzo quarto si chiude con il pubblico in piedi ad applaudire i propri giocatori autori di una prova spettacolare, sul punteggio di 77-48. Nell’ultimo periodo la Dinamo Banco di Sardegna tira i classici remi in barca e Teramo riesce a contenere la disfatta. Il match si chiudeva sul 91-73.
DINAMO BANCO DI SARDEGNA – BANCA TERCAS TERAMO 91-73
Parziali: 21-15; 31-17; 25-16; 14-25.
Progressione: 21-15; 52-32; 77-48; 91-73.
MVP: Manuel Vanuzzo. Il capitano biancoblù non finisce di stupire, anche se con quell’aria sorniona il meno stupito appare proprio lui. 14 minuti assolutamente straordinari non solo per le statistiche. Chiude con un 4/4 da due, 2/3 da tre per un ottimo 15 di valutazione finale. Quando rientra in panchina riceve una standing ovation dal pubblico del PalaSerradimigni.
WVP: Valerio Amoroso. Dopo un buon impatto sul match si innervosisce e diventa deleterio per la sua squadra. Sempre al limite del fallo tecnico. Prestazione assolutamente da dimenticare insieme ai suoi compagni.
SALA STAMPA
SACCHETTI: Abbiamo disputato un gran secondo quarto, poi ho chiesto ai ragazzi di dare un messaggio nei primi cinque minuti del terzo, in modo da non rilassarci e chiudere quanto prima la partita. Sono stati bravi a farlo e la partita è andata come avete visto. Siamo stati autori di una buona difesa, gli abbiamo tolto sicurezza ma forse non abbiamo patito il loro gioco come pensavamo potesse accadere. Hunter prosegue il lavoro di inserimento, ha fatto bene ma deve ancora capire meglio il nostro basket. Plisnic ha fatto un grossissimo lavoro a rimbalzo ma dovrebbe onestamente tirare di più perché è nelle sue caratteristiche. Abbiamo attaccato molto bene la loro zona, perché abbiamo nei nostri giocatori l’intelligenza cestistica per leggere al meglio certe situazioni.
RAMAGLI: Il commento alla partita è molto semplice. Quando sei in difficoltà e devi gestire una situazione di emergenza, hai il dovere di essere cazzuto. Se si entra in campo mosci, si rischia di prendere calci nel sedere. Oggi ci hanno preso a calci nel sedere perché li abbiamo guardati, preoccupandoci più di ciò che avrebbero potuto fare, che a contrastare il gioco nell’immediato. Nell’uno contro uno ci siamo
preoccupati più dell’eventuale scarico che della pressione che potevamo esercitare sul portatore di palla. La Dinamo ha giocato di squadra e lo testimoniano i 22 assists totali. Il primo concetto da portare in campo sarebbe dovuto essere quello dell’atteggiamento, dell’intensità, dell’impegno. Dopo si può parlare di scelte tattiche, ma la verità è che noi per trenta minuti siamo stati violentati ed è giusto aver subito una sconfitta di queste proporzioni. Non possono essere delle valide scusanti le condizioni fisiche dei miei ragazzi quando si entra in campo con un atteggiamento come quello di stasera. Ogni volta che si entra in campo, bisogna dare il meglio di se stesso. Bisogna far vedere la propria faccia migliore. Magari si perde anche di 18 ma la sconfitta deve maturare in maniera diversa. In questo momento Sassari è oggettivamente più forte, ma oggi noi abbiamo fatto una pessima figura. Dopo una prestazione del genere, quando andiamo a casa e ci guardiamo allo specchio, dobbiamo essere preoccupati.
VANUZZO: E’ andata molto bene. Abbiamo attaccato molto bene sia la loro difesa a uomo che quella a zona. Ottima intensità difensiva per tre quarti. Abbiamo messo in pratica ciò che volevamo. In settimana abbiamo lavorato per recuperare gli acciaccati. Speriamo di allenarci al completo perché ultimamente ciò non è avvenuto. Teramo forse si è dimostrata poco consistente ma la nostra difesa è stata ottima. Amoroso era il nostro obiettivo da limitare in quanto pericoloso sia fronte, che spalle al canestro. Ora con Hunter riusciamo ad essere più incisivi sotto canestro. Oggi ho giocato 14 minuti e ho dimostrato ancora di poter reggere questo minutaggio. Nel primo tempo ho chiesto il cambio perché dopo cinque campi di seguito ero cotto, ma credo di aver giocato una buona gara.
PINTON: Oggi rispetto a domenica scorsa ho giocato più minuti da play. Ho trovato subito due assist e sono soddisfatto. La squadra ha giocato un ottimo match attaccando molto bene la loro zona. L’esperienza di capitan Vanuzzo in quei frangenti è stata fondamentale.
Marco Portas
Foto di Luigi Canu