BOLOGNA – Vince la Virtus Bologna una partita incredibile, che dopo 5′ minuti di secondo tempo sembrava in cassaforte, ma che è finita per risolversi solo negli ultimi possessi.
Una gara dai ritmi altissimi e dalle difese certo non imperforabili con due protagonisti su tutti, Viktor Sanikidze (27 punti, 16 rimbalzi e 42 di valutazione), per la V Nera, Travis Diener (23 punti con 4 triple), per Sassari. Un saliscendi di emozioni interminabile fino alla fine, quando Sassari sembrava avere davvero la partita nelle proprie mani, salvo perdere qualche pallone di troppo e non concretizzare una rimonta partita dal -22 al 4° del terzo periodo.
La Virtus passa il timone della squadra da McIntyre, più cerebrale, a Poeta, razzente ed istintivo. Sassari risponde con Travis Diener che comanda ritmi altissimi, a cui il cugino Drake si accoda volentieri. Facile intuire come ne possa scaturire una partita a punteggi alti e fatta di strappi da ambo le parti.
Strappano per primi i padroni di casa, con un Sanikidze Ufo imprendibile per Vanija Plisnic, sostituito dopo pochi minuti dal più esperto Vanuzzo. Il georgiano bianconero vola sulle teste della difesa (?) sassarese e griffa un primo quarto da urlo: 14 punti e 5 rimbalzi con 6/8 al tiro, incluso il tap-in sulla sirena che segna il primo massimo vantaggio Virtus (33-20). In questo contesto da corrida sguazza pure Peppe Poeta, che trova a ripetizione i suoi compagni, incluso un Gailius che entra subito bene in partita e può “riesordire” in maglia bianconera anche Kris Lang, che entra a 3’58” dalla prima sirena accolto da un boato del pubblico che non ha dimenticato quanto di buono fatto in passato su questo parquet.
Sassari inizialmente è solo Travis Diener che non si fa spaventare dal brutto avvio e continua a spingere i ritmi davanti, e quando i compagni non seguono la sua guida si mette in proprio con profitto. Se poi siete venuti all’Unipol Arena per vedere della difesa, questa non è la vostra partita. Fa un pò meno peggio la Virtus nel secondo quarto, ma la differenza, nei primi 20′, è che per Finelli contribuiscono alla causa un pò tutti, mentre Sacchetti deve fare i conti con i fantasmi di Hosley e Hunter. Ci prova il coach della Dinamo con la zona, ma è un buco nell’acqua. Bologna trova la strada libera per il canestro praticamente sempre e all’intervallo il tabellone segna un vantaggio cospicuo per Sanikidze e compagni (50-34).
Il divario si allarga ancora in apertura di ripresa, con Bologna che tocca il massimo vantaggio sul 60-38, poi arriva il timeout che gira la partita. Con 5’58” da giocare nel terzo periodo, coach Sacchetti ferma il gioco dopo una serie di difese pessime dei suoi. Dieci secondi per urlare qualche insulto, poi gira le spalle ai suoi che rimettono i piedi in campo, anche se di tempo per parlare ce ne sarebbe ancora. Qualcosa si smuove. Sacchetti toglie dal campo un Hunter davvero impresentabile e schiera la fanteria leggera, con Plisnic e Vanuzzo contemporaneamente in campo, restando a zona in difesa. I bolognesi si bloccano contro lo schieramento difensivo ospite mentre, piano piano, il Banco di Sardegna trova la quadratura del cerchio davanti, con Plisnic a guidare la carica, ritrovando la mira da fuori.
E’ questo, in sostanza, il canovaccio che segue la gara fino alla fine. La Virtus perde palloni su palloni o, in alternativa, arriva a tiri semi disperati al 24° secondo mentre Sassari, dall’altra, continua a correre e a cercare il tiro pesante. Drake Diener con un canestro e fallo in contropiede firma il -4, ma la Canadian Solar trova cinque punti da Sanikidze e Koponen che sanno di ossigeno puro, non fosse che Hosley decide di dare l’unico vero squillo della partita e quando un ottimo Vanuzzo, a meno di due minuti dalla fine, segna il -1 Sassari, alla Unipol Arena si sentono solo i numerosi tifosi sardi festeggiare.
La partita, per quanto assurdo possa sembrare, è in mano alla Dinamo, che però si inceppa in attacco dove Plisnic perde due palloni cruciali che portano ad altrettanti canestri dei padroni di casa che, a quel punto, possono davvero tirare un gran sospiro di sollievo.
Sala Stampa
Sacchetti: “Siamo stati indecenti per 24′, poi abbiamo recuperato la partita, ma alla fine ci guardiamo allo specchio e vediamo che è stata fatta tanta fatica inutile. Peccato per degli errori facili nel finale. Tiri aperti da tre non andati a segno e i tiri liberi. Non siamo certo una squadra abituata a finire con 3/9 una partita. Insomma, non sono per niente contento, abbiamo perso una grande occasione, perchè guardando come si era messa la partita sappiamo che la potevamo vincere. Ho schierato il quintetto basso a un certo punto perchè ormai la partita stava scappando e con Hunter non potevamo essere troppo pericolosi da tre e andavamo comunque sotto a rimbalzo, mentre il nuovo assetto ci ha permesso di essere più dinamici. Se l’inizio è paragonabile a quello di Avellino? No, è peggio, perchè siamo recidivi. Non capisco sinceramente quale possa essere il motivo che spinge i ragazzi ad andare in campo così molli. Travis Diener ha giocato un’ottima partita. Non lo possiamo certo valutare per quello che fa in difesa perchè ovviamente soffre, ma ci ha tenuti in partita col suo attacco quando la partita ci stava scappando nel primo tempo. Certo in difesa l’assenza di Devecchi ci ha penalizzato, ma comunque non dobbiamo trovare scuse, chi è andato in campo doveva fare di più”.
Finelli: “Oggi una partita a due facce. Ottimi i primi 25′. 50-34 all’intervallo, 60-40 dopo 5′ di terzo quarto. Abbiamo messo in campo una difesa intensa, controllato i rimbalzi, fatto contropiede e trovato buone soluzioni anche a difesa schierata. Poi nella seconda parte della gara ci sono stati i problemi contro la zona che ci ha tolto ritmo ed è una cosa di cui parleremo molto durante la prossima settimana. E’ una difesa che abbiamo incontrato poco e di sicuro il nuovo assetto di squadra non ci ha aiutato. Siamo arrivati anche un pò con il fiato corto alla fine. Vitali e Lang non sono ancora al 100% della forma e quindi ho dovuto spremere più del dovuto i vari Koponen, Poeta, Sanikidze e Gigli. C’è bisogno di tempo per costruire l’amalgama di squadra, ma sono contento perchè abbiamo giocato il primo finale punto a punto senza McIntyre e lo abbiamo portato a casa trovando giocate difensive importanti. Infine voglio fare una lode particolare a Peppe Poeta che oggi è stato assolutamente positivo in campo. Mi piace come il suo renidmento si sia alzato nelle ultime tre partite e oggi, con l’uscita di scena di T-Mac, abbia condotto la squadra. Credo che abbia lanciato segnali importanti anche a Simone Pianigiani.”
Canadian Solar Bologna – Banco Sardegna Sassari 85-80
Parziali: 33-20; 17-14; 18-24; 17-22;
Progressione: 33-20; 50-34; 68-58; 85-80;
MVP: Viktor Sanikidze e forse basterebbero solo le statistiche citate in precedenza. Inizia volando in lungo e in largo, dominando i tabelloni davanti e dietro e colpendo anche dalla lunga. Finisce segnando il canestro che chiude i conti. 42 di valutazione è il suo record da quando è in Italia.
WVP: Steven Hunter. Disastroso fino a che sta in campo. Lancia mattoni in attacco e si fa mangiare in testa a rimbalzo. Spaesato, Sacchetti lo toglie a inizio terzo periodo e da quel momento gira completamente l’incontro. Non un caso.
Nicolò Fiumi