In sede di preview la domanda era se la squadra ci credesse o meno a questa fantomatica impresa e la risposta del campo è assolutamente chiara: nessuno ci ha mai creduto neanche lontanamente.
Dobbiamo rendere onore a Stefano Mancinelli che in questo marasma, pur con tutti i suoi difetti, ci sta mettendo quell’efficacia e lucidità che nessun altro ha neanche mai provato a mettere in campo. Anche in quel di Istanbul il Mancio è stato l’unico a cavare il famigerato ragno dal buco. L’alternativa a lui è affidarsi ai lampi di Hairston in grado di dominare i propri pariruolo anche in Europa e giocatore che non fa mai mancare la sua voglia di attaccare e giocare un basket aggressivo. Per il resto è nebbia. Bourousis è al limite dell’imbarazzante, incapace di difendere qualsivoglia pick and roll, lento e macchinoso nel portare la palla a canestro e non in grado di finire un movimento di potenza. Fotsis ci prova, difficilmente esce dal suo spartito di giocatore comprimario e sbaglia i tiri dall’angolo che, personalmente, non gli ho mai visto sbagliare in carriera e ancor di più in maglia Panathinaikos. Nicholas non è in grado di stare in campo in questo momento. E’ deleterio in difesa dove fatica a tenere l’uomo lontano dalla palla e in attacco non segna un singolo tiro, forzato o libero che sia. Cook sta giocando molto meglio in fase di finalizzazione che in quella di costruzione e, considerato che non è uno scorer, è facile notare come anche la sua involuzione rispetto a un paio di settimane fa sia evidente. Anche coach Scariolo non sembra mai riuscire a invertire il trend negativo che si è creato, nè dal punto di vista emotivo (la partenza di questa sera non è degna di partita senza domani), nè da quello tecnico, perchè la squadra è incapace di creare delle situazioni favorevoli offensive, con uno dei pick and roll più infruttuosi del continente.
La cronaca della partita rischia di essere sinistramente uguale a quelle delle ultime uscite europee dove Milano ha sempre subito il parziale iniziale degli avversari, si è trovata a rincorrere continuamente nel punteggio, anche da scarti in doppia cifra, senza mai riuscire a mettere il naso avanti. E’ dal quarto periodo contro il Partizan che Milano non è avanti nel punteggio contro la propria avversaria. Tra Tel-Aviv, Istanbul e la partita in casa contro il Real, i biancorossi hanno sempre giocato di rincorsa, senza mai neanche lontanamente riuscire a completarla. Questa sera si apre con la tripla di Vujacic, quella di Tunceri e, poco dopo, quella di Ilyasova che indirizzano subito il match. C’è una prima reazione con un controparziale culminato con la bomba del pareggio a quota 13 di Cook, ma da quel momento è stato solo Efes. In uscita dal timeout è subito 9-0 per i turchi che, grazie alla sapienza di Savanovic, ristabiliscono le distanze. Milano da quel momento soccombe sotto i colpi di un attacco che trova sempre le situazioni che più gli aggradano, punendo spesso la lentezza di Fotsis, l’inconsistenza di Nicholas e, ultima ma non meno importante, la pochezza di Bourousis. L’mvp di partita, nonostante la presenza di Ilyasova (inaspettata alla vigilia) è Guler che segna canestri importanti dopo aver sparato il primo tiro a due metri dal ferro. E’ anche quello che rintuzza l’unico buon momento offensivo di Milano quando Hairston segna 11 punti nel terzo quarto e comincia a crederci. E’ suo, sul +12, il canestro in coast to coas con 5 secondi sul cronometro che spegne ogni velleità milanese. Il quarto periodo è solamente il prolungamento dell’agonia, con Tunceri a predicare basket dal pick and roll e Bourousis farsi dominare anche da Kuqo che, appena entra, segna sei punti praticamente filati. Nel finale arriva anche il primo canestro di Nicholas dopo sei errori, quando i buoi sono ampiamente scappati. Pensare ancora alle possibilità di passare il turno, vuol dire distogliere l’attenzione da una squadra che, continuando in questo modo, non potrà andare più lontano delle ultime sofferenti stagioni.
Ora Scariolo non ha più attenuanti di Gallinari, temporaneità e mancanza di confidenza. Servono miglioramenti e risultati, anche in fretta.
Anadolu Efes – Ea7 Emporio Armani Milano 84-70 (22-13, 23-14, 21-25, 18-18)