BOLOGNA – La dura legge della Unipol Arena non fa sconti nemmeno a Treviso che cade contro la Canadian Solar in una partita di sicuro non bella, specie nei quarti centrali, ma che ha sempre visto i padroni di casa in controllo, anche più nettamente di quanto non dica il punteggio, con lo scarto mai troppo elevato a causa di percentuali al tiro da 3 punti disastrose per i bianconeri. Chiaramente i trevigiani non hanno fatto meglio, mettendoci anche parecchio nervosismo, con tecnici e Djordjevic e Bulleri, a rendere ancora più complicata una situazione precaria, ma che ha visto un esordio fantastico di Ben Ortner, mentre Viggiano è andato più a corrente alterna, pur non demeritando.
Poeta, per l’ennesima volta, è il trascinatore di una Virtus che, zitta zitta, mette fieno in cascina per i momenti difficili che sicuramente prima o poi ci saranno e mostra anche segni di quella difesa che per lungo tempo è sembrata una totale sconosciuta. Tutto nonstante la nuova assenza di Chris Douglas Roberts, fermato dall’influenza. La Benetton torna a casa magari con il rimpianto di non aver approcciato la gara nel migliore dei modi (93-39 la valutazione finale in favore della Virtus, concessi 22 rimbalzi in attacco), ma anche con la consapevolezza di averlo fatto in condizioni che definire precarie sarebbe riduttivo.
Djordjevic dimostra di fidarsi sul serio dei nuovi arrivati, e così Viggiano e Ortner vanno subito in quintetto. E l’ex canturino lo fa con grande profitto, segnando in un amen 6 punti con 3/3 dal campo, per portare avanti i suoi. Per i padroni di casa, però, ci mettono un attimo ad accendersi Gailius, Gigli e Sanikidze, riportando il punteggio in proprio favore, anche grazie a troppi errori da distanza ravvicinata dei trevigiani, che comunque non perdono mai il contatto. Comincia la girandola dei cambi. Per la Virtus bene Lang, mentre il giovane Cuccarolo con i suoi 221 centimetri va a toppare parecchie falle a centro area, permettendo così di sopperire alle medie magrissime al tiro da tre punti degli esterni biancoverdi. Bologna chiude così avanti di cinque punti i primi 10′.
Nell’intervallo, intanto, si sparge la voce della esibizione di un artista circense per allietare il pubblico tra il secondo e il terzo tempo, ma lo spettacolo che lo precede in campo è tutto tranne che da lasciare a bocca aperta gli spettatori. Fioccano i contatti duri, gli arbitri trattengono alcuni fischi, il pubblico si innervosisce, mentre le mani dei giocatori diventano gelide. E’ una gara a chi segna meno e a chi perde più palloni, con protagonisti assoluti da una parte Luca Vitali e dall’altra il duo di ex, fischiati in abbondanza, Becirovic – Bulleri. Su due ennesimi regali di Treviso la Virtus trova quattro punti in contropiede che costringono Djordjevic a fermare la partita e a provare la zona in difesa. Poeta la attacca bene, costruendo assist al bacio per i compagni che però sprecano l’impossibile. Rientra allora Ortner e, unito ai problemi di falli degli esterni bolognesi, costruisce un mini parziale con l’aiuto dell’esperienza di Becirovic. Un boato, però, scuote la Unipol Arena: entra Michele Vitali, il fratello minore di Luca, e al primo pallone toccato spara un tripla che va a bersaglio con anche il fallo di Jobey Thomas e conseguente tiro libero segnato. E’ l’unico vero squillo di un secondo quarto che recita un complessivo 10/35 al tiro per le due squadre con 7 perse per la Canadian Solar e 5 per la Benetton. 32-29 al riposo lungo e tutti a riflettere su come aggiustare la mira.
L’idea migliore, al rientro in campo, ce l’hanno i bolognesi: correre. Le gambe non mancano. Poeta ispira Gailius e Koponen, Gigli e Sanikidze rifiniscono un parziale di 10-0 in apertura di quarto, con la Benetton che sembra non aver realmente lasciato gli spogliatoi. Le difficoltà in cabina di regia certo non aiutano: De Nicolao incappa in una brutta giornata, Bulleri commette il suo 4° fallo dopo pochi minuti. Sasha Djordjevic si mette nelle mani della difesa a zona per cercare di fermare i padroni di casa. Sebbene l’inizio non sia dei migliori (schiacciata di Gailius, la quinta), il giochino sembra funzionare. Anche per via dei cambi, la Canadian Solar torna agli stenti di qualche minuto prima e non può operare la fuga decisiva. Becirovic fa attacco da solo dall’altra parte e lo fa efficacemente, aprendo spazi per le conclusioni comode di Thomas e Viggiano che accorciano le distanze. Ancora l’ex A7 Milano sulla sirena del terzo periodo pesca una tripla incredibile da ben oltre la metà campo, che consente a Treviso da chiudere con un passivo di -8 quasi insperato.
Passivo che diminuisce a 6 punti quando Viggiano, in apertura di ultima frazione, segna da sotto. Ma qui Bologna ha una reazione importante, con la tripla di Werner, e poi aiutata da Bulleri che subisce la stoppata di Lang, si arrabbia con gli arbitri e prende fallo tecnico che è poi anche il suo quinto fallo. 2/2 di Koponen e Virtus di nuovo avanti in doppia cifra. Ricomincia il festival degli errori, ma Treviso in attacco può accendere la luce con le invenzioni di Becirovic e la precisione chirurgica di Ortner che non fanno morire anzitempo la partita. Poi è il turno di Poeta. Il razzente play da Battipaglia sale in cattedra al momento giusto. Come un grande pugile vede l’avversario che barcolla e riserva il miglior sprazzo della sua partita per mandarlo definitivamente al tappeto: tripla dall’angolo sinistro, tripla dall’angolo destro, assist per Gailius e palla rubata con appoggio in contropiede per chiudere la pratica. La Virtus è bella, il pubblico fa festa, la classifica sorride. Treviso mastica amaro, ma sa che adesso ha una struttura di squadra assolutamente di buon livello su cui costruire.
MVP: Peppe Poeta, no contest stasera. 14 punti, 5 rimbalzi, 8 assists, 9 falli subiti, 29 di valutazione. E’ il leader di un gruppo vero e ancora una volta lo trascina alla vittoria con tutte le giocate giuste nel momento decisivo.
WVP: A pari merito Jobey Thomas e Massimo Bulleri. Djordjevic lamenta le prestazioni inconsistenti dei giovani, ma loro due, forti di tanta esperienza, dovrebbero fare meglio di 3/14 dal campo e -1 complessivo di valutazione.
Canadian Solar Bologna-Benetton Treviso 74-61
Parziali: 18-13; 14-16; 20-15; 22-17
Progressione: 18-13; 32-29; 52-44; 74-61
SALA STAMPA
Aleksandar Djordjevic: “Inizio facendo i complimenti ai vincitori. Hanno giocato con grande intensità, energia e letture. Sono stati i migliori in campo. Ma nonostante tutto sono contento dei miei. Abbiamo faticato in attacco, ma è vero che stiamo inserendo giocatori importanti come Ortner e Viggiano. Mi aspettavo di più dai miei esterni e, inoltre, 22 rimbalzi offensivi concessi sono una cifra che non ti puoi permettere quando giochi in trasferta, anche perchè abbiamo concesso solo 74 punti alla Virtus ed è una cosa che firmerei sempre. Però abbiamo, appunto, concesso troppe seconde chances in attacco. Loro sono una squadra devastante in campo aperto e nonstante ci fossimo preparati in settimana, ci hanno punito ogni volta che abbiamo forzato in attacco. Questo perchè non siamo stati abbastanza concentrati in campo. I nostri giovani, poi, devono imparare a gestire meglio i complimenti che sono arrivati ultimamente. Deve essere un incentivo per migliorarsi ulteriormente e non per adagiarsi sugli allori. Invece non hanno reagito nel modo giusto a tutto questo. Lo si può capire, ma bisogna lavorarci sopra. Non mi sento, però, di puntare il dito contro un solo giocatore stasera. Anzi, devo dire che è un pò di tempo che vedo fischiare cose strane a Bulleri. Falli in attacco, contatti strani. Mi sembra che gli arbitri siano preparati per fischiare contro determinate sue giocate. Così lui va fuori dalla partita e questo ci penalizza molto. Su Ortner credo che gli manchi al momento una spalla che lo aiuti. La Virtus ha sfruttato questa nostra debolezza traendone vantaggio. Non voglio però cercare alibi sulle manchevolezze del nostro roster, però rimaniamo vigili sul mercato nel caso ci fossero delle occasioni perchè abbiamo ancora un innesto che possiamo fare”.
Alessandro Finelli: “Il rendimento casalingo è importante, specialmente questa continuità che ti permette di valorizzare eventuali vittorie esterne, che in un campionato tanto equilibrato sono molto difficili. Ma la strada è ancora lunga. Stasera eravamo in emergenza, mancava Chris Douglas Roberts che ha un principio di bronchite, ma anche con un uomo in meno siamo riusciti a giocare una partita determinata, soprattutto dal punto di vista difensivo. Abbiamo lavorato molto bene a rimbalzo e la nostra intensità difensiva ha limitato i loro giocatori più pericolosi, come Becirovic, Thomas e Moldoveanu, sporcandogli ogni tiro. Ci tengo a sottolineare il rendimento di Koponen sotto il profilo difensivo. Spesso deve marcare avversari pericolosi e oggi ha fatto un ottimo lavoro su Becirovic e Thomas, giocando anche da protagonista in attacco. In attacco abbiamo di sicuro pagato le percentuali carenti, anche dai liberi, che ci hanno impedito di chiudere la partita in anticipo. Nonostante questo siamo stati lucidi nell’attacco della zona e nel coinvolgere tutti i giocatori. Insomma, vedo sia i lati negativi della serata che quelli positivi. Se le difficoltà passate hanno aiutato a cementare il gruppo? Certamente, e credo che lo dimostri la crescita difensiva della squadra, aspetto dove a inizio anno eravamo molto carenti. Ora c’è da dire che il calendario si fa più difficile. Abbiamo sfruttato la prima parte di campionato per creare un’armonia di squadra. Ora vediamo come quest’armonia può aiutarci in un periodo dove giocheremo partite difficili ogni tre giorni. Su Michele Vitali (fratello di Luca) ho piacere che abbia fatto bene perchè è un prodotto del vivaio nostro, ed è di Bologna. Si è fatto trovare pronto quando non era semplice, ma lui è un giocatore intelligente, che capisce la pallacanestro. Mi dispiace che abbia avuto un problema in precampionato che lo ha tenuto fuori due mesi e quindi ne ha rallentato l’inserimento in prima squadra, ma ora c’è e gioca, tra l’altro, in un ruolo, quello di guardia tiratrice, dove non è facile trovare giovani italiani. Su Gailius, è un giocatore giovane, che ha 23 anni, arrivato l’anno scorso e che ha avuto alcuni problemi di adattamento perchè non sapeve ne italiano ne inglese. Non mi vengono in mente tanti italiani della sua età che fanno la differenza, forse il solo Aradori, tolto Gallinari che è di un altro pianeta. Ora sente la fiducia dello spogliatoio e della società. Sta meglio in campo difensivamente ma deve migliorare nel passaggio e nel tiro per completare il suo bagaglio tecnico. Ci sta dando tanto comunque in termini di energia, vivacità, rimbalzi, contropiede. E’ un ragazzo serio che lavora bene.”
Nicolò Fiumi