ROMA – Si chiude l’anno solare, un anno opposto in termini di soddisfazioni sportive per le due contendenti Roma e Venezia che si sfideranno nel turno pre-S. Silvestro nell’Urbe. Un anno da dimenticare in tutti i sensi per i locali, eliminati da tutto, sconfitti aldilà di quanto si possa vedere dall’esterno e relegati ad un ruolo di secondo piano anche come budget e visibilità in prospettiva. Un 2011 invece da tramandare ai posteri quella degli orogranata veneti, la storica Reyer che ritrova la competizione nazionale che gli compete per tradizione, passione e seguito della sua inimitabile gente.
ACEA Virtus Roma
Una vittoria non importante, di più, quella del PalaScapriano di martedì scorso contro una BancaTercas forse casinista ma tonica e cattiva quanto fosse necessario per intimorire la Virtus Roma per almeno metà gara. Poi un secondo tempo non da incorniciare ma da benedire per come è stato affrontato, a petto in fuori davanti al fuoco nemico, per portare a casa una sfida nella sfida non solo per i punti in classifica ma soprattutto per il morale. Senza ancora Datome, sicuro assente anche contro l’Umana per la fascite plantare al piede destro in via di guarigione, e senza Dedovic influenzato, è salito in cattedra il rientrante Anthony Maestranzi che ha sciorinato una prestazione da 26 di valutazione condita da 8 assist e punti pesantissimi nei momenti cruciali del match. Ecco cosa serviva alla Banda Lardo, del resto il coach d’Albenga l’aveva detto che questa assenza, soprattutto quella di Anthony, aveva inciso e non poco sulle sconfitte maramalde subite in casa, in fila contro Varese, Caserta ed Avellino. Epurato Dasic son tornati a quadrare i conti nello spogliatoio più rumoroso di tutta la Lega ? No, Teramo è stata una vittoria che tonifica e rinfranca come una limonata fredda bevuta al sole ferragostano ma per guarire c’è bisogno di qualcosa di più. Serve un Gordic più continuo nell’alimentare il gioco offensivo, che non deve essere più Tucker-direzionale. Serve un Tucker più fresco nei minuti finali, quindi meno spremuto nel dover quasi sempre risolvere lui le incertezze altrui. Serve un Mordente che sembra aver già concluso la luna di miele dopo l’arrivo culminato con l’ottimo esordio (vittorioso), contro Cantù. E serve un Crosariol che la smetta di procedere a mò di gambero, due passi avanti ed uno indietro. Ma Lardo ora appare più tranquillo, la convinzione che i suoi ragazzi han sciorinato nel secondo tempo a Teramo gli da speranza eppoi c’è qualche certezza: uno tra tutte Il Greco, al secolo Kakiouzis, ribattezzato così già dal tifo locale amorevolmente, già impadronitosi delle simpatie del pubblico giallorossoblu, dettaglio che di questi tempi è quasi un record. Venerdì quindi occhio a questa Virtus per vedere se è veramente cattiva, famelica e carnivora come è parsa essere al cospetto della BancaTercas perchè se così non sarà, Venezia potrebbe essere facilmente la quarta squadra a violare il parquet romano.
Umana Reyer Venezia
Non è uomo da proclami Andrea Mazzon ma è un uomo di principi, di sudore e di lavoro. Un uomo concreto abituato a non vendere mai la pelle dell’orso prima d’averlo ucciso, ecco perchè non sembra che Venezia stia facendo ciò che invece noi riteniamo essere un grande, grande Torneo al momento. Un uomo che non ama apparire, che preferisce parole facili alle ardite metafore che spesso i nostri allenatori, forse più dediti alle pubbliche relazioni che al lavoro sul campo, son dediti fare. Invece bisognerebbe esaltare di più il suo lavoro portandolo ad esempio da seguire, come si dovrebbe fare per Francesco Vitucci che ogni anno fa vedere cosa riesce a fare con i pochi mezzi che gli vengon messi a disposizione. Anche Mazzon è uomo di campo come Vitucci, un allenatore che desidera far gruppo e lanciare sfide apparentemente ardue. Non era facile rimotivare, ad esempio, lo spento Tim Bowers dell’anno scorso in versione casertana, scappato quasi dalla Juve dopo aver collezionato cifre interessanti (11,5 punti in media nel 2009-10, 10 nell’anno scorso), e riadattarlo ad un gioco meno spumeggiante ma concreto, con giocatori eclettici ed esplosivi come Young e Clark, fattori che la Virtus dovrà contenere se non vuole perdere sonoramente questa partita. Ma il “miracolo” Umana si chiama anche Fantoni, si chiama Allegretti, si chiama Roselli, italiani insospettabili che stan portando orgogliosamente la casacca orogranata a livelli insospettabili per loro, confermando che il lavoro paga, eccome.
Una bella squadra Venezia, a nostro avviso una delle migliori misture cestistiche viste in azione in questi ultimi tempi in un condensato di forza, atletismo e concretezza agitato ben bene e pronto all’uso ma da maneggiare con cura, per le istruzioni rivolgersi appunto ad Andrea Mazzon.
Precedenti: nove le sfide a Roma, ben 7 le vittorie dei capitolini sui lagunari
Si gioca: Pala Tiziano in Roma, venerdì 30 dicembre ore 20:30
Arbitri: Tola, Weidmann, Capurro.
Fabrizio Noto/FRED