L’ennesima prova vergognosa dell’EA7 Milano, riempie la serata di Eurolega. Nella trasferta di Kazan si sono potute apprezzare numerose nefandezze che andremo ad enumerare sotto forma di domanda, tralasciando una cronaca che già dopo i primi 10 minuti si sarebbe rivelata quantomai inutile.
A cosa serve Bourousis? Se un giocatore di 2.13 una volta ricevuta palla in post basso o perde la posizione guadagnata, oppure ribalta il lato senza guardare il canestro, vorrà dire che è un’ira di Dio difensiva. Invece no perchè tutti i pick and roll che lo coinvolgono lo vedono presidiare l’area lasciando metri e metri di spazio a tiratori del calibro di Lyday e Domercant. Se state sperando che sappia finire nel pitturato vi state sbagliando perchè la mollezza dei suoi movimenti è imbarazzante. Non è in grado mai di finire uno scarico nè con un movimento di potenza, nè andando verso il ferro. A questa stregua pare immotivato come Radosevic debba scaldare perennemente la panchina essendo si un mediocre attaccante, ma un ottimo difensore di pick and roll e di squadra.
3 meglio di 2. Per quale motivo una squadra che tira con il 31% da tre punti, dovrebbe essere la stessa che tenta il maggior numero di conclusioni pesanti (261)? Questa sera abbiamo visto tiri anche ben presi con metri di spazio finiti o a scheggiare il ferro, oppure nemmeno a prenderlo. Questo non è (solo) un problema dei tiratori in slump, ma semplicemente la diretta conseguenza di tiri anche aperti che saltano fuori casualmente dall’attacco. Il tiro è molto più una questione di ritmo che di esecuzione; questa sera i vari Gentile, Nicholas, Melli non hanno preso tiri costruiti e cercati dall’attacco, ma bensì capitati per caso, chiudendo fisiologicamente con 5-21.
Mancio si isola e poi? Per stessa ammissione di coach Scariolo una situazione tecnica che mette Milano in condizioni di vantaggio è il post basso del Mancio, spesso marcato da un giocatore più basso o più lento di lui. Ovviamente le squadre si adattano, mandando un raddoppio e zonandosi sul lato debole per provare a limitare gli scarichi. Nel momento in cui la palla arriva nel comfort spot al Mancio gli altri quattro si fermano completamente a guardarlo, sperando che qualcosa di buono succeda. Nell’ultimo mese di basket ricordiamo solo due tagli (dettati dall’intelligenza cestitica di cui dispone) messi a segno da Fotsis, per il resto è pura contemplazione. Con una capacità di passatore come quella del Mancio, basterebbe un taglio flash ad azione per impedire raddoppi telefonati o canestri da un metro.
Pick and roll Abbiamo visto domenica come un JR Bremer qualsiasi (e non parliamo esattamente di Diamantidis) possa far cambiare passo ad un attacco. I giochi a due che coinvolgono Cook e Nicholas come palleggiatori sono infruttuosi perchè non attaccano mai il canestro, permettendo così ai lunghi di fare uno show forte e rendere innocua l’azione dalla quale la totalità delle squadre europee guadagna più punti. Solo Rocca è in grado di fare un roll forte verso canestro, ed è anche l’unico che permette al palleggiatore di estenderne il raggio di passaggio, per gli altri è tutto dettato al caso e se mai si entra nel pitturato, è chiaro che i 29 liberi tirati in due partite, siano la scabrosa conseguenza.
L’Unics Kazan, infine, ha dominato una partita nella quale Domercant ha fatto il Domercant per dieci minuti, Veremeenko è stato dannoso e gli altri si sono limitati al compitino. La squadra di Pashutin ha giocato con convinzione e foga per dieci minuti poi, a risultato acquisito, ha tirato i remi in barca permettendo rotazioni da platoon system, una comparsata a Nachbar e un clinic a Samolyenko (che con tutto il rispetto ci sembra lontano dall’eccellenza europea).
C’è poco da dire sul presente milanese, ma purtroppo sono poche anche le basi per il futuro. Basteranno Bremer e Hairston a rendere una squadra imbarazzante in una che se la può giocare con tutti?
Unics Kazan-EA7 Emporio Armani Milano 59-44 (20-12, 16-8, 9-7, 14-17)
MVP: Niccolò Melli. 17 punti con 7-8 da due e 19 di valutazione. Con tutto il rispetto e la stima per la prova di grande professionalità di Nic, se è lui l’MVP di un match di Eurolega, qualcosa non va.
WVP: Ioannis Bourousis. Perchè Gentile sbaglierà molto al tiro, ma dimostra voglia e perlomeno orgoglio, lui è l’emblema di una squadra senza attributi e immotivata supponenza. Le cifre non rendono l’idea della pochezza della sua prova.
Simone Mazzola