FORLI’ – No, non è il superenalotto, anche se a queste latitudini sarebbe benedetto soprattutto dai tifosi, che non sarebbero così più costretti a sorbirsi la solita litania sulla scarsa moneta presente nelle casse dei 52 soci biancorossi. 6 è il numero di punti che i ragazzi di Nenad Vucinic dovranno realizzare in più dell’Aget nel derby-salvezza del PalaFiera. Solo così infatti, i forlivesi potrebbero ancora sperare nella salvezza, addirittura con una giornata di anticipo, facendo leva sullo scontro diretto tra Imola e Sant’Antimo di fine campionato. Viceversa, se la compagine liviense non dovesse raccogliere la prima vittoria del girone di ritorno, e contemporaneamente Sant’Antimo dovesse espugnare il PalaDozza, pochi chilometri più in su, Forlì direbbe quasi certamente addio alla LegaDue con un anno di anticipo sulla tabella di marcia della riforma dei campionati.
Sotto San Mercuriale, dopo la sconfitta patita proprio a Sant’Antimo domenica scorsa, non si ha voglia di fare polemica, nemmeno di fronte all’ennesima debacle di mercato, che avrebbe dovuto portare nel capoluogo romagnolo l’ex Rimini Roderick, previo taglio del nuovo arrivato Coleman. Tutti sono concentrati su un solo obbiettivo: la vittoria. A partire dal pubblico, previsti 4000 tifosi, con l’obbiettivo di fare 5000(!), tutti pensano a come poter dare una mano ad una squadra che, soprattutto per i continui cambiamenti di assetto, non è mai riuscita a dare continuità al proprio gioco, ammesso che sia riuscita a trovarne mai veramente uno. Per mettere quei 6 benedetti punti fra sè e Imola, Forlì non può prescindere da Austin Freeman, chiamato a dare il massimo nonostante i problemi alla schiena che gli hanno impedito di allenarsi regolarmente durante la settimana. In campo sarà chiamato anche Casoli, fermo da due settimane, allenatosi solo venerdì, ma anche solo 60 secondi del lungo d’esperienza potrebbero essere fondamentali per centrare il successo. Sarà del match anche capitan Nardi, espulso nel tunnel campano, ma successivamente “perdonato” previo versamento di 2000 €. Vucinic dovrà chiedere il massimo ai suoi ragazzi, facendoli corre per tutti i 40 minuti. Ritmo alto, altissimo, dominio sotto canestro ai rimbalzi e contropiede ficcante, sono le armi cui il coach serbo-neozelandese deve affidarsi per mascherare gli annosi problemi difensivi, palesati oltremodo a Sant’Antimo, dove i biancorossi hanno incassato ben 93 punti dall’attacco meno prolifico del campionato.
Coach Fucà, dal canto suo, avrà tanto più agio quanto più riuscirà a non metterla sulla corsa. Whiting, in dubbio fino a metà settimana, riuscirà a scendere in campo con un tutore alla mano sinistra, e sarà inevitabilmente il terminale numero 1 per l’Andrea Costa. I pick and roll giocati da Masoni e Bruttini nella partita d’andata, che fecero tanto male alla Marcopolo, saranno indubbiamente una valida alternativa all’americano bianco di Imola. Una Imola che potrà contare anche su una piacevole scoperta, Ronald Dupree, che tanto bene ha fatto nelle prime 2 uscite con la sua nuova squadra. Indubbiamente l ‘Aget è più squadra rispetto agli avversari, ma il pubblico del PalaFiera ed il clima da ultima spiaggia che si respira a Forlì saranno nemici difficili da sconfiggere, per un derby che promette davvero tante emozioni.
I precedenti dicono non esserci storia in LegaDue. 3 partite disputate fino ad oggi, 3 successi imolesi. Al PalaFiera, lo scorso anno, si finì ai supplementari in quella che rappresntò l’ultima sconfitta casalinga di Nenad Vucinic prima della clamorosa rimonta.
Tra gli ex di turno non si può non citare Francesco Foiera, detto Charly, che a Forlì non ha lasciato buoni ricordi, facendosi “sponsor”, tra i compagni, di un atteggiamento ostile nei confronti dei tifosi che chiedevano più impegno e dignità ad una squadra che non sembrava impegnarsi più di tanto sul campo. Il Pivot cesenate sarà indubbiamente una miccia importante per accendere il focosissimo pubblico di casa.
Si gioca domenica 18 marzo alle 18:15 al PalaFiera di via punta di ferro. La direzione dell’incontro sarà affidata ai signori Stefano Ursi, Gaetano Perretti e Paolo Bertelli.
Massimo Framboas